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Furlan verso la libertà definitiva.
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Furlan verso la libertà definitiva.
Furlan verso la libertà definitiva
Uccise 15 persone con il nome Ludwig
Il veronese, che insieme ad Abel aveva creato il gruppo neonazista, era stato condannato a 27 anni. Il 9 novembre udienza al Tribunale di sorveglianza di Milano
VERONA- Marco Furlan, il veronese che insieme a Wolfgang Abel aveva dato vita alla formazione neonazista Ludwig, e condannato a 27 anni di carcere, secondo quanto ha appreso l’agenzia Ansa, potrebbe tornare definitivamente libero tra circa un mese. Furlan nell’aprile 2008, dopo aver scontato 18 anni di reclusione (grazie anche ad alcuni condoni e per buona condotta) era stato scarcerato e affidato in prova ai servizi sociali dal Tribunale di sorveglianza di Milano: fino al gennaio 2009 ha lavorato in una società di informatica milanese. A settembre dell’anno scorso il giudice Cristina Ceffa ha sostituito la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura prescritta con la sentenza definitiva a 27 anni di carcere (gli venne riconosciuta la seminfermità) in libertà vigilata. Il 9 novembre il magistrato di sorveglianza dovrà decidere, in base a una relazione dei servizi sociali sul percorso di Furlan, sulla revoca della libertà vigilata. In questo caso Furlan ritornerà definitivamente libero. (Ansa)
L'INCENDIO ALLA DISCOTECA - Sono passati 26 anni da quando due figli della borghesia veronese vennero accusati per l’incendio di una discoteca in cui c’erano 350 persone: Wolfgang Abel e Marco Furlan. Fino alla notte del 3 marzo del 1984 altro non erano che il laureato in matematica, figlio di un noto assicuratore tedesco e lo studente di fisica, a sua volta figlio dell’allora primario del reparto di chirurgia plastica di borgo Trento. Volevano dare alle fiamme quella discoteca, Abel e Furlan. E da allora i loro nomi, la loro storia, i loro gesti sono finiti sotto una sola icona. Quella di Ludwig, il re di Baviera. Da lì il nome. Da Wagner e dalla sua musica quella ideologia che lo esaltò. «Neonazisti», sono stati catalogati.
GLI ANNI DELLA FORMAZIONE - Abel e Furlan frequentavano il liceo Fracastoro di Verona. Poi, per l’università, due strade diverse. Matematica ed esami bruciati a una velocità impressionante per Abel. Fisica, ma con tempi ben più dilazionati per Furlan. La cronaca giudiziaria racconta che Ludwig nacque da questo. Dalla mente veloce di Abel, da quella più lenta di Furlan. Dalla stessa determinazione che tutto quello che non rientrava in uno rigidissimo schema di controllo andasse eliminato. Con un rapporto simbiotico, in cui Abel predominava. Tutti i gradi di giudizio stabilirono che fu sempre così.
LA CONDANNA - Abel e Furlan furono condannati per 15 omicidi. Il battesimo del fuoco, elemento tanto amato da Ludwig, avvenne proprio a Verona. Una notte di agosto il barbone Guerrino Spinelli venne arso vivo, in borgo Milano, nella sua Fiat 126. Dopo di lui toccò all'omosessuale Luciano Stefanato, ammazzato a bastonate a Padova. Claudio Costa, tossicodipendente, è stato ucciso a coltellate a Venezia. Alice era una prostituta e fu ammazzata a Vicenza. Luca era uno studente e dormiva per caso nella torretta di San Giorgio, quando il 25 maggio del 1981 morì tra le fiamme. Poi fu la volta di fra’ Gabriele e fra’ Giuseppe, uccisi a martellate vicino al monastero di Monte Berico. Padre Armando invece morì a Trento, con uno scalpello nel cuore. Era il 14 maggio del 1983 quando nel rogo del cinema a luci rosse Eros di Milano morirono 6 persone. Un’altra sette mesi dopo, nell’incendio di una discoteca a Monaco.
LA FEDE NAZISTA - «La nostra fede è nazismo», scrivevano nei volantini di rivendicazione, con quei caratteri runici tanto cari al mito. «La nostra giustizia è morte. La nostra democrazia è sterminio». Era il volantino di rivendicazione del rogo alla torretta di San Giorgio. Le strade si separarono la notte del loro arresto, quando vennero presi in flagranza mentre tentavano di dare fuoco al Melamara. «Io volevo dare fuoco alla discoteca, ma non so perchè», disse ai carabinieri Abel. «L’unico motivo è perché ho qualcosa contro le discoteche», disse quello che venne additato a «leader» di un gruppo che forse non era composto solo da lui e Furlan. «Volevamo vedere le reazioni dei ragazzi presenti nella discoteca all’odore della benzina e in seguito a qualche fiammella», raccontò invece Furlan.
LA FUGA DAL CARCERE - Marco Furlan ha tentato di ammazzarsi in carcere. Poi provò a scappare. Ci riuscì per quattro anni, fino a quando venne arrestato in Grecia. Era a Creta, in un appartamento in cui furono ritrovati 179mila dollari, 14 milioni di lire, un milione di dracme e 1.500 marchi. Reso immune dall’ergastolo per una perizia di seminfermità, Marco Furlan da gennaio 2009 è libero per fine pena.
Furlan verso la libertà definitiva
Uccise 15 persone con il nome Ludwig
Il veronese, che insieme ad Abel aveva creato il gruppo neonazista, era stato condannato a 27 anni. Il 9 novembre udienza al Tribunale di sorveglianza di Milano
VERONA- Marco Furlan, il veronese che insieme a Wolfgang Abel aveva dato vita alla formazione neonazista Ludwig, e condannato a 27 anni di carcere, secondo quanto ha appreso l’agenzia Ansa, potrebbe tornare definitivamente libero tra circa un mese. Furlan nell’aprile 2008, dopo aver scontato 18 anni di reclusione (grazie anche ad alcuni condoni e per buona condotta) era stato scarcerato e affidato in prova ai servizi sociali dal Tribunale di sorveglianza di Milano: fino al gennaio 2009 ha lavorato in una società di informatica milanese. A settembre dell’anno scorso il giudice Cristina Ceffa ha sostituito la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura prescritta con la sentenza definitiva a 27 anni di carcere (gli venne riconosciuta la seminfermità) in libertà vigilata. Il 9 novembre il magistrato di sorveglianza dovrà decidere, in base a una relazione dei servizi sociali sul percorso di Furlan, sulla revoca della libertà vigilata. In questo caso Furlan ritornerà definitivamente libero. (Ansa)
L'INCENDIO ALLA DISCOTECA - Sono passati 26 anni da quando due figli della borghesia veronese vennero accusati per l’incendio di una discoteca in cui c’erano 350 persone: Wolfgang Abel e Marco Furlan. Fino alla notte del 3 marzo del 1984 altro non erano che il laureato in matematica, figlio di un noto assicuratore tedesco e lo studente di fisica, a sua volta figlio dell’allora primario del reparto di chirurgia plastica di borgo Trento. Volevano dare alle fiamme quella discoteca, Abel e Furlan. E da allora i loro nomi, la loro storia, i loro gesti sono finiti sotto una sola icona. Quella di Ludwig, il re di Baviera. Da lì il nome. Da Wagner e dalla sua musica quella ideologia che lo esaltò. «Neonazisti», sono stati catalogati.
GLI ANNI DELLA FORMAZIONE - Abel e Furlan frequentavano il liceo Fracastoro di Verona. Poi, per l’università, due strade diverse. Matematica ed esami bruciati a una velocità impressionante per Abel. Fisica, ma con tempi ben più dilazionati per Furlan. La cronaca giudiziaria racconta che Ludwig nacque da questo. Dalla mente veloce di Abel, da quella più lenta di Furlan. Dalla stessa determinazione che tutto quello che non rientrava in uno rigidissimo schema di controllo andasse eliminato. Con un rapporto simbiotico, in cui Abel predominava. Tutti i gradi di giudizio stabilirono che fu sempre così.
LA CONDANNA - Abel e Furlan furono condannati per 15 omicidi. Il battesimo del fuoco, elemento tanto amato da Ludwig, avvenne proprio a Verona. Una notte di agosto il barbone Guerrino Spinelli venne arso vivo, in borgo Milano, nella sua Fiat 126. Dopo di lui toccò all'omosessuale Luciano Stefanato, ammazzato a bastonate a Padova. Claudio Costa, tossicodipendente, è stato ucciso a coltellate a Venezia. Alice era una prostituta e fu ammazzata a Vicenza. Luca era uno studente e dormiva per caso nella torretta di San Giorgio, quando il 25 maggio del 1981 morì tra le fiamme. Poi fu la volta di fra’ Gabriele e fra’ Giuseppe, uccisi a martellate vicino al monastero di Monte Berico. Padre Armando invece morì a Trento, con uno scalpello nel cuore. Era il 14 maggio del 1983 quando nel rogo del cinema a luci rosse Eros di Milano morirono 6 persone. Un’altra sette mesi dopo, nell’incendio di una discoteca a Monaco.
LA FEDE NAZISTA - «La nostra fede è nazismo», scrivevano nei volantini di rivendicazione, con quei caratteri runici tanto cari al mito. «La nostra giustizia è morte. La nostra democrazia è sterminio». Era il volantino di rivendicazione del rogo alla torretta di San Giorgio. Le strade si separarono la notte del loro arresto, quando vennero presi in flagranza mentre tentavano di dare fuoco al Melamara. «Io volevo dare fuoco alla discoteca, ma non so perchè», disse ai carabinieri Abel. «L’unico motivo è perché ho qualcosa contro le discoteche», disse quello che venne additato a «leader» di un gruppo che forse non era composto solo da lui e Furlan. «Volevamo vedere le reazioni dei ragazzi presenti nella discoteca all’odore della benzina e in seguito a qualche fiammella», raccontò invece Furlan.
LA FUGA DAL CARCERE - Marco Furlan ha tentato di ammazzarsi in carcere. Poi provò a scappare. Ci riuscì per quattro anni, fino a quando venne arrestato in Grecia. Era a Creta, in un appartamento in cui furono ritrovati 179mila dollari, 14 milioni di lire, un milione di dracme e 1.500 marchi. Reso immune dall’ergastolo per una perizia di seminfermità, Marco Furlan da gennaio 2009 è libero per fine pena.
Furlan verso la libertà definitiva
Re: Furlan verso la libertà definitiva.
Almeno si è fatto più di venti anni, c'è gente che non si fa nemmeno un giorno grazie a leggi e leggine....
Claudja Ireland- Messaggi : 2101
Data d'iscrizione : 27.05.10
Età : 58
Località : isola che non c'è
Umore : altamente violento, con tendenze omicide, maneggiare con estrema cautela
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Ormoni:
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