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La porca-legge sulle intercettazioni
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Io invece, da innamorata cronica di cobalto, non posso che ringraziarlo di tutta la merda che mi continua a buttare addosso.....perchè almeno non smetto di accorgermi di cosa accade e non provo a dire va be....che poi io sia fiera di essere italiana ed ami il mio paese questo è un'altro discorso.....
Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Il ddl intercettazioni non rispetta i diritti sanciti dal trattato di Lisbona. (R. Borsellino)
La Commissione europea ha già dichiarato ufficialmente che vietare la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche è una grave violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. In pratica, non appena il ddl diventerà legge, Bruxelles potrà sanzionare il nostro Paese per il mancato rispetto dei diritti sanciti dal Trattato di Lisbona, da poco entrato in vigore”. Lo ha detto l’europarlamentare Rita Borsellino, commentando il via libera del Senato al ddl intercettazioni. Negli scorsi mesi, l’eurodeputata aveva inviato un’interrogazione alla Commissione puntando il dito proprio su questo disegno di legge. La risposta ufficiale della Commissione è stata chiara: “Il diritto dei giornali all'uso e alla protezione delle loro fonti, compresi i tabulati che siano trapelati e venuti in loro possesso – si legge nella missiva inviata alla Borsellino - è naturalmente uno dei principi fondamentali a garanzia di un effettivo esercizio della libertà di stampa. Di conseguenza qualsiasi restrizione o ostruzione al giornalismo d' indagine può essere considerata come un grave attentato alla libertà di stampa”. Un attentato, continua la Borsellino, “contro il quale daremo battaglia in Europa, forti del fatto che almeno contro il Trattato di Lisbona le mire antidemocratiche del centrodestra berlusconiano potranno fare ben poco”.
e io mi domando:
come mai l'europa vuole alzare l'età pensionabile alle donne e si deve fare....ma nn conta un cazzo per quanto riguarda sta porca legge?
La Commissione europea ha già dichiarato ufficialmente che vietare la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche è una grave violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. In pratica, non appena il ddl diventerà legge, Bruxelles potrà sanzionare il nostro Paese per il mancato rispetto dei diritti sanciti dal Trattato di Lisbona, da poco entrato in vigore”. Lo ha detto l’europarlamentare Rita Borsellino, commentando il via libera del Senato al ddl intercettazioni. Negli scorsi mesi, l’eurodeputata aveva inviato un’interrogazione alla Commissione puntando il dito proprio su questo disegno di legge. La risposta ufficiale della Commissione è stata chiara: “Il diritto dei giornali all'uso e alla protezione delle loro fonti, compresi i tabulati che siano trapelati e venuti in loro possesso – si legge nella missiva inviata alla Borsellino - è naturalmente uno dei principi fondamentali a garanzia di un effettivo esercizio della libertà di stampa. Di conseguenza qualsiasi restrizione o ostruzione al giornalismo d' indagine può essere considerata come un grave attentato alla libertà di stampa”. Un attentato, continua la Borsellino, “contro il quale daremo battaglia in Europa, forti del fatto che almeno contro il Trattato di Lisbona le mire antidemocratiche del centrodestra berlusconiano potranno fare ben poco”.
e io mi domando:
come mai l'europa vuole alzare l'età pensionabile alle donne e si deve fare....ma nn conta un cazzo per quanto riguarda sta porca legge?
Re: La porca-legge sulle intercettazioni
http://www.unita.it/news/italia/99928/legge_bavaglio_boh_non_so_il_paese_narcotizzato_dalla_tv
Ddl intercettazioni, chi è questo sconosciuto? Disinformazione, qualunquismo, proteste. Sabato mattina al mercato rionale romano della Garbatella, quartiere rosso ex popolare, oggi quasi-centro di ceto medio e luoghi trendy: trovarvi un passante che conosca il contenuto della legge che limita la possibilità di indagine per gli inquirenti e cancella da giornali e tv decine di servizi, è come cercare l’ago nel pagliaio.
Soprattutto se si cerca tra gli anziani. “Io ho altri problemi, delle intercettazioni poco mi importa, sono altre le leggi che servono: sul lavoro, sull’immigrazione” è il coro dei più, cioè dei tanti che hanno chiuso il giornale da anni, guardano la tv il pomeriggio e considerano la politica “un teatrino salva-poltrona”. Inutile spiegare i risvolti pratici della legge-bavaglio già votata al senato con la fiducia, in dirittura d’arrivo al massimo in autunno: “Io non ho nulla da nascondere, possono pure intercettarmi” è il mantra unito alla convinzione, nata a furia di sentire “ddl intercettazioni”, che la nuova legge serva a autorizzare i controlli sui telefoni.
E la cricca, le inchieste sui grandi eventi, sulla malasanità, non le è interessato sapere che qualcuno rideva mentre l’Aquila crollava? “Si vabbè ma che c’entra con questa legge?”, è la risposta frequente e viene da chiedersi dove bisogna mettere le copertine listate a lutto e i post-it gialli, perché tutti sappiano. Eleonora mentre sente i “signora mia io non arrivo a fine mese…” di una passante va su tutte le furie. E’ intorno ai 40, ha i siti web d’informazione sotto mano a lavoro, sa cosa c’è scritto nel ddl intercettazioni ed ha il dente avvelenato “contro certa televisione che non ti fa capire nulla, tanto che mia madre è di sinistra ma l’ho dovuta convincere io, che questa legge è una porcata”.
Si infiamma e, come tutti coloro che sanno del bavaglio, chiama la piazza, la disobbedienza civile e chiede a Napolitano di non firmare. Su un punto tutti sono d’accordo, informati e disinformati, favorevoli e contrari, giovanissimi e anziani disinteressati: questa legge per il Paese non è una priorità: “Servono leggi per i precari, per creare lavoro, per i pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese”, sono le istanze, ognuno la sua, a seconda della posizione sociale. Rosanna, 36 anni, programmatrice europea, è sconsolata: “Bisogna scendere in piazza numerosi, è l’unica cosa che possiamo fare ora. Se la legge passerà così com’è mi auguro che arrivi un referendum abrogativo”, dice tra le buste di verdura, in mano un quotidiano. Eleonora, 38 anni, è della stessa opinione: “Mi auguro che Napolitano non firmi, nel frattempo dobbiamo organizzare una specie di rivoluzione da qui in autunno: scendere tutti in piazza, farci sentire. La legge sulle intercettazioni non era indispensabile: io ho due figli e a scuola non hanno la carta igienica: le priorità del Paese sono altre”.
Luciano che di primavere ne ha almeno 65 e lavora ad un banco del mercato, è uno dei pochi anziani contrari alla legge sulle intercettazioni. Cita Zagrebelsky e non ha dubbi: “E’ una legge fatta per coprire la cricca, a me possono intercettarmi 25 ore su 24, non ho nulla da nascondere…”. “ Serve una legge che faccia si che i politici che delinquono, paghino – fa Antonella, casalinga – Sento tanta demagogia, non ne so molto, ma forse non serviva una legge nuova: la magistratura saprà riconoscere di volta in volta quando è giusto intercettare”. E lei che sa del ddl intercettazioni? “Io ho due bimbe e un altro figlio in arrivo, non ho tempo per informarmi, mica ho chi me li guarda…” , fa la ragazza senza vergognarsi. E poi ci sono Zelinda, 60 anni, che ammette che guarda Italia 1 e al tg solo i servizi di cronaca e della legge bavaglio non ne sa niente, e la verduraia più o meno coetanea col lamento sulla crisi e anche lei col suo “signora mia”: “So solo che se non mi alzo alle quattro ogni mattina, non mangio – dice - L’unica cosa che serve è una legge per farci campare un po’ meglio”. Istanza non meglio specificata, legge chissà su cosa. La politica, intanto, è sempre più lontana.
Ddl intercettazioni, chi è questo sconosciuto? Disinformazione, qualunquismo, proteste. Sabato mattina al mercato rionale romano della Garbatella, quartiere rosso ex popolare, oggi quasi-centro di ceto medio e luoghi trendy: trovarvi un passante che conosca il contenuto della legge che limita la possibilità di indagine per gli inquirenti e cancella da giornali e tv decine di servizi, è come cercare l’ago nel pagliaio.
Soprattutto se si cerca tra gli anziani. “Io ho altri problemi, delle intercettazioni poco mi importa, sono altre le leggi che servono: sul lavoro, sull’immigrazione” è il coro dei più, cioè dei tanti che hanno chiuso il giornale da anni, guardano la tv il pomeriggio e considerano la politica “un teatrino salva-poltrona”. Inutile spiegare i risvolti pratici della legge-bavaglio già votata al senato con la fiducia, in dirittura d’arrivo al massimo in autunno: “Io non ho nulla da nascondere, possono pure intercettarmi” è il mantra unito alla convinzione, nata a furia di sentire “ddl intercettazioni”, che la nuova legge serva a autorizzare i controlli sui telefoni.
E la cricca, le inchieste sui grandi eventi, sulla malasanità, non le è interessato sapere che qualcuno rideva mentre l’Aquila crollava? “Si vabbè ma che c’entra con questa legge?”, è la risposta frequente e viene da chiedersi dove bisogna mettere le copertine listate a lutto e i post-it gialli, perché tutti sappiano. Eleonora mentre sente i “signora mia io non arrivo a fine mese…” di una passante va su tutte le furie. E’ intorno ai 40, ha i siti web d’informazione sotto mano a lavoro, sa cosa c’è scritto nel ddl intercettazioni ed ha il dente avvelenato “contro certa televisione che non ti fa capire nulla, tanto che mia madre è di sinistra ma l’ho dovuta convincere io, che questa legge è una porcata”.
Si infiamma e, come tutti coloro che sanno del bavaglio, chiama la piazza, la disobbedienza civile e chiede a Napolitano di non firmare. Su un punto tutti sono d’accordo, informati e disinformati, favorevoli e contrari, giovanissimi e anziani disinteressati: questa legge per il Paese non è una priorità: “Servono leggi per i precari, per creare lavoro, per i pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese”, sono le istanze, ognuno la sua, a seconda della posizione sociale. Rosanna, 36 anni, programmatrice europea, è sconsolata: “Bisogna scendere in piazza numerosi, è l’unica cosa che possiamo fare ora. Se la legge passerà così com’è mi auguro che arrivi un referendum abrogativo”, dice tra le buste di verdura, in mano un quotidiano. Eleonora, 38 anni, è della stessa opinione: “Mi auguro che Napolitano non firmi, nel frattempo dobbiamo organizzare una specie di rivoluzione da qui in autunno: scendere tutti in piazza, farci sentire. La legge sulle intercettazioni non era indispensabile: io ho due figli e a scuola non hanno la carta igienica: le priorità del Paese sono altre”.
Luciano che di primavere ne ha almeno 65 e lavora ad un banco del mercato, è uno dei pochi anziani contrari alla legge sulle intercettazioni. Cita Zagrebelsky e non ha dubbi: “E’ una legge fatta per coprire la cricca, a me possono intercettarmi 25 ore su 24, non ho nulla da nascondere…”. “ Serve una legge che faccia si che i politici che delinquono, paghino – fa Antonella, casalinga – Sento tanta demagogia, non ne so molto, ma forse non serviva una legge nuova: la magistratura saprà riconoscere di volta in volta quando è giusto intercettare”. E lei che sa del ddl intercettazioni? “Io ho due bimbe e un altro figlio in arrivo, non ho tempo per informarmi, mica ho chi me li guarda…” , fa la ragazza senza vergognarsi. E poi ci sono Zelinda, 60 anni, che ammette che guarda Italia 1 e al tg solo i servizi di cronaca e della legge bavaglio non ne sa niente, e la verduraia più o meno coetanea col lamento sulla crisi e anche lei col suo “signora mia”: “So solo che se non mi alzo alle quattro ogni mattina, non mangio – dice - L’unica cosa che serve è una legge per farci campare un po’ meglio”. Istanza non meglio specificata, legge chissà su cosa. La politica, intanto, è sempre più lontana.
Re: La porca-legge sulle intercettazioni
ed ecco perchè il pd si è astenuto
http://www.dirittodicritica.com/2010/06/12/mastella-intercettazioni-blog-bavaglio-6925/
Il loro programma, al capitolo 4, sotto il titolo “Giustizia“, recita: «Il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa alle intercettazioni serve a tutelare i diritti fondamentali del cittadino. È necessario ridurre drasticamente il numero dei centri di ascolto e determinare sanzioni penali e amministrative molto più severe delle attuali». Una brochure del Pdl? No. Si tratta del programma attuale di governo del Partito Democratico: se avessero vinto le elezioni avrebbero messo anche loro il bavaglio all’informazione.
http://www.dirittodicritica.com/2010/06/12/mastella-intercettazioni-blog-bavaglio-6925/
Il loro programma, al capitolo 4, sotto il titolo “Giustizia“, recita: «Il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa alle intercettazioni serve a tutelare i diritti fondamentali del cittadino. È necessario ridurre drasticamente il numero dei centri di ascolto e determinare sanzioni penali e amministrative molto più severe delle attuali». Una brochure del Pdl? No. Si tratta del programma attuale di governo del Partito Democratico: se avessero vinto le elezioni avrebbero messo anche loro il bavaglio all’informazione.
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
http://www.repubblica.it/politica/2010/06/13/news/benni_13_giugno-4799690/?ref=HREC1-1
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
dichiarata la mia ignoranza e l'assoluto qualunquismo... ma qualche anno fa non fu fatta una legge quanto meno simile con l'appoggio di Baffetto e di tutta la sinistra?
vado a cercare riferimenti sul web...
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
pf shan ha scritto:dichiarata la mia ignoranza e l'assoluto qualunquismo... ma qualche anno fa non fu fatta una legge quanto meno simile con l'appoggio di Baffetto e di tutta la sinistra?
vado a cercare riferimenti sul web...
o sisi http://www.dirittodicritica.com/2010/06/12/mastella-intercettazioni-blog-bavaglio-6925/
infatti nn hanno votato no le merde, se ne sono semplicemente usciti dall'aula....
Il loro programma, al capitolo 4, sotto il titolo “Giustizia“, recita: «Il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa alle intercettazioni serve a tutelare i diritti fondamentali del cittadino. È necessario ridurre drasticamente il numero dei centri di ascolto e determinare sanzioni penali e amministrative molto più severe delle attuali». Una brochure del Pdl? No. Si tratta del programma attuale di governo del Partito Democratico: se avessero vinto le elezioni avrebbero messo anche loro il bavaglio all’informazione.
Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Non buttarti giù così.
Ci pensiamo noi.
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
pf shan ha scritto:dichiarata la mia ignoranza e l'assoluto qualunquismo... ma qualche anno fa non fu fatta una legge quanto meno simile con l'appoggio di Baffetto e di tutta la sinistra?
vado a cercare riferimenti sul web...
Non cambia la sostanza del problema da qualunque parte arrivi la censura ,avere il bavaglio sulla bocca non vuol dire averlo sugl'occhi
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
date un'occhiata a "L'album segreto delle telefonate" sulle interne di Repubblica di oggi...
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Pagliacci.
Chiedono la "rimozione immediata della delegata Osce".
http://www.repubblica.it/politica/2010/06/15/news/intercettazioni_domani_nuovo_vertice_pdl_bondi_contro_i_finiani_argomenti_risibili-4859421/?ref=HRER1-1
Chiedono la "rimozione immediata della delegata Osce".
http://www.repubblica.it/politica/2010/06/15/news/intercettazioni_domani_nuovo_vertice_pdl_bondi_contro_i_finiani_argomenti_risibili-4859421/?ref=HRER1-1
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Non sono passati neanche tre mesi e gia' sono spergiuri.
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
I blogger contro l'obbligo di rettifica
Rischiano fino a 12mila euro di multa per un comma della legge anti intercettazioni
Galeotto fu l’emendamento e chi lo scrisse. È il famigerato comma 28: in Rete c’è grandissima attenzione per questa norma inserita nella legge anti-intercettazioni appena approvata in Senato (e pronta al passaggio finale della Camera). Il comma obbliga “i siti e le pagine diffusi per via telematica” alla rettifiche che vanno obbligatoriamente pubblicate “con le stesse caratteristiche grafiche e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono, entro quarantotto ore”, pena una multa che può arrivare fino a 12 mila euro.
Nel calderone “siti e pagine” diffusi sul Web, c’è tutto: blog, forum, pagine Wikipedia; nella stragrande maggioranza pagine gestite da non professionisti. La rettifica “può farla la redazione di un giornale – denuncia Antonio Di Pietro – non certo un sito amatoriale . Non ha senso, a meno che non si voglia impedire qualunque opinione fuori dal coro. Significa censura di regime, né più né meno”. Sia l’Italia dei Valori che il Partito democratico avevano presentato degli emendamenti che sono poi stati inghiottiti dalla fiducia imposta dal governo. Mentre lo opposizioni promettono battaglia in Parlamento, anche blogger e utenti lanciano l’allarme.
Il blog Nichilista e ByoBlu chiamano in causa l’onorevole Cassinelli (Pdl), sempre attento alle questioni digitali. Cassinelli propone un emendamento da discutere in Rete e da presentare alla Camera: l’ipotesi di partenza prevede che l’obbligo di rettifica si allunghi a sette giorni. A scendere in campo, anche l’avvocato Guido Scorza, che, denunciando “il colpo alla libertà di informazione online” propone una contromossa: approvata la legge “sarà sufficiente pubblicare in calce ad ogni post un link che inviti, chiunque abbia interesse alla rettifica, a comporre autonomamente un commento di un numero di caratteri corrispondente all’informazione da rettificare”. Una via di uscita possibile, nella speranza che alla Camera il pessimo comma di una pessima legge venga eliminato del tutto.
Da il Fatto Quotidiano del 15 giugno
Rischiano fino a 12mila euro di multa per un comma della legge anti intercettazioni
Galeotto fu l’emendamento e chi lo scrisse. È il famigerato comma 28: in Rete c’è grandissima attenzione per questa norma inserita nella legge anti-intercettazioni appena approvata in Senato (e pronta al passaggio finale della Camera). Il comma obbliga “i siti e le pagine diffusi per via telematica” alla rettifiche che vanno obbligatoriamente pubblicate “con le stesse caratteristiche grafiche e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono, entro quarantotto ore”, pena una multa che può arrivare fino a 12 mila euro.
Nel calderone “siti e pagine” diffusi sul Web, c’è tutto: blog, forum, pagine Wikipedia; nella stragrande maggioranza pagine gestite da non professionisti. La rettifica “può farla la redazione di un giornale – denuncia Antonio Di Pietro – non certo un sito amatoriale . Non ha senso, a meno che non si voglia impedire qualunque opinione fuori dal coro. Significa censura di regime, né più né meno”. Sia l’Italia dei Valori che il Partito democratico avevano presentato degli emendamenti che sono poi stati inghiottiti dalla fiducia imposta dal governo. Mentre lo opposizioni promettono battaglia in Parlamento, anche blogger e utenti lanciano l’allarme.
Il blog Nichilista e ByoBlu chiamano in causa l’onorevole Cassinelli (Pdl), sempre attento alle questioni digitali. Cassinelli propone un emendamento da discutere in Rete e da presentare alla Camera: l’ipotesi di partenza prevede che l’obbligo di rettifica si allunghi a sette giorni. A scendere in campo, anche l’avvocato Guido Scorza, che, denunciando “il colpo alla libertà di informazione online” propone una contromossa: approvata la legge “sarà sufficiente pubblicare in calce ad ogni post un link che inviti, chiunque abbia interesse alla rettifica, a comporre autonomamente un commento di un numero di caratteri corrispondente all’informazione da rettificare”. Una via di uscita possibile, nella speranza che alla Camera il pessimo comma di una pessima legge venga eliminato del tutto.
Da il Fatto Quotidiano del 15 giugno
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Nessun emendamento, nessuna correzione. Niente.
La porca legge non s'ha da fare. Punto e basta.
La porca legge non s'ha da fare. Punto e basta.
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
paolamills ha scritto:[size=18]... Una via di uscita possibile....
Sonia Drechsler ha scritto:Nessun emendamento, nessuna correzione. Niente.
La porca legge non s'ha da fare. Punto e basta.
@Sonia: senti tu sei fuori, per cui silenzio!!!!
"....non ci faccia caso Cavaliere....prego...prego...si un po' più di vasellina....sa, pure se ci stiamo abituando, fa sempre male...come la prima volta..."
Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Tutta sta fretta.... io credo ci sia qualche intercettazione terribile che sta per uscire...
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Quasi sicuro. E' diventata un'ossessione.
Sonia Drechsler- Moderatore
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Si Viola, ti prego di rettificare in: MALEDETTI BASTARDI
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Ok, rettifico.Helmer ha scritto:Si Viola, ti prego di rettificare in: MALEDETTI BASTARDI
Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Viola ha scritto:Ok, rettifico.Helmer ha scritto:Si Viola, ti prego di rettificare in: MALEDETTI BASTARDI
Direi che siete pronti per entrare nella LSD
appuntamento ogni notte tra le 3 e le 6, ci arrivate direttamente dai vostri letti
parola d'ordine "nano nano no"
per motivi di sicurezza cambieremo spesso i luoghi d'incontro, io mi occupo personalmente della sicurezza della pasionaria Alice
o victoria o muerte!
Gebedia Yoshikawa- Vip
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
Grazie Gebe, ma quella D alla fine non mi sconfinfera (pure sulla L iniziale avrei delle remore).
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Re: La porca-legge sulle intercettazioni
paolamills ha scritto:I blogger contro l'obbligo di rettifica
Rischiano fino a 12mila euro di multa per un comma della legge anti intercettazioni
Galeotto fu l’emendamento e chi lo scrisse. È il famigerato comma 28: in Rete c’è grandissima attenzione per questa norma inserita nella legge anti-intercettazioni appena approvata in Senato (e pronta al passaggio finale della Camera). Il comma obbliga “i siti e le pagine diffusi per via telematica” alla rettifiche che vanno obbligatoriamente pubblicate “con le stesse caratteristiche grafiche e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono, entro quarantotto ore”, pena una multa che può arrivare fino a 12 mila euro.
Nel calderone “siti e pagine” diffusi sul Web, c’è tutto: blog, forum, pagine Wikipedia; nella stragrande maggioranza pagine gestite da non professionisti. La rettifica “può farla la redazione di un giornale – denuncia Antonio Di Pietro – non certo un sito amatoriale . Non ha senso, a meno che non si voglia impedire qualunque opinione fuori dal coro. Significa censura di regime, né più né meno”. Sia l’Italia dei Valori che il Partito democratico avevano presentato degli emendamenti che sono poi stati inghiottiti dalla fiducia imposta dal governo. Mentre lo opposizioni promettono battaglia in Parlamento, anche blogger e utenti lanciano l’allarme.
Il blog Nichilista e ByoBlu chiamano in causa l’onorevole Cassinelli (Pdl), sempre attento alle questioni digitali. Cassinelli propone un emendamento da discutere in Rete e da presentare alla Camera: l’ipotesi di partenza prevede che l’obbligo di rettifica si allunghi a sette giorni. A scendere in campo, anche l’avvocato Guido Scorza, che, denunciando “il colpo alla libertà di informazione online” propone una contromossa: approvata la legge “sarà sufficiente pubblicare in calce ad ogni post un link che inviti, chiunque abbia interesse alla rettifica, a comporre autonomamente un commento di un numero di caratteri corrispondente all’informazione da rettificare”. Una via di uscita possibile, nella speranza che alla Camera il pessimo comma di una pessima legge venga eliminato del tutto.
Da il Fatto Quotidiano del 15 giugno
l'avevo pubblicata anche io ma è una bufala
http://attivissimo.blogspot.com/2010/06/antibufala-lemendamento-dalia.html
peffortuna
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