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Google, carcere per video shock
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Gebedia Yoshikawa
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Google, carcere per video shock
Disabile picchiato e filmato, condannati dirigenti Google
quello che non capisco è: perché google e non youtube? perché google e non i bastardi autori del gesto? perché google e non i dirigenti della scuola in cui è stato commesso il gesto?
boh
quello che non capisco è: perché google e non youtube? perché google e non i bastardi autori del gesto? perché google e non i dirigenti della scuola in cui è stato commesso il gesto?
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Gebedia Yoshikawa- Vip
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Re: Google, carcere per video shock
Gebe, leggi i commenti all'articolo: nessuno dice che gli autori o i dirigenti scolastici non siano imputati in analogo procedimento.
Si discute del dovere o meno da parte di chi gestisce i server di visionare e censurare tutto ciò che viene caricato. La responsabilità dovrebbe essere di chi carica il video, non di chi gestisce il servizio. Ecco perché a mio modesto parere l'unica cosa seria da fare sarebbe, da parte di chi gestisce, un rigore più stretto sulle registrazioni: oggi in qualsiasi sito puoi lavorare anonimamente o con nickname di fantasia: da qui si perde ogni concetto di responsabilità personale e di stato di diritto.
Il potere agire anonimamente per me non è indice di maggiore libertà, ma solo rendere la vita più facile a chi non ha intenzioni pulite.
Si discute del dovere o meno da parte di chi gestisce i server di visionare e censurare tutto ciò che viene caricato. La responsabilità dovrebbe essere di chi carica il video, non di chi gestisce il servizio. Ecco perché a mio modesto parere l'unica cosa seria da fare sarebbe, da parte di chi gestisce, un rigore più stretto sulle registrazioni: oggi in qualsiasi sito puoi lavorare anonimamente o con nickname di fantasia: da qui si perde ogni concetto di responsabilità personale e di stato di diritto.
Il potere agire anonimamente per me non è indice di maggiore libertà, ma solo rendere la vita più facile a chi non ha intenzioni pulite.
Re: Google, carcere per video shock
si ok ma la cosa che proprio non capisco è:
perché punire il motore di ricerca? esiste un google.video? il video era caricato sui server e servizi google?
secondo me il colpevole, se di colpevolezza si può parlare, è il sito che ha permesso e mantenuto l'upload del video
altrimenti puniamo anche le pagine gialle perché di sicuro qualche delinquente lo segnalano pure loro
perché punire il motore di ricerca? esiste un google.video? il video era caricato sui server e servizi google?
secondo me il colpevole, se di colpevolezza si può parlare, è il sito che ha permesso e mantenuto l'upload del video
altrimenti puniamo anche le pagine gialle perché di sicuro qualche delinquente lo segnalano pure loro
Gebedia Yoshikawa- Vip
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Re: Google, carcere per video shock
Google ha comprato Youtube ormai dal 2006 (1,65 miliardi di dollari).
Forse questo era sfuggito ai meno attenti. Google non e' solo un motore di ricerca, ma una grande azienda che sta sperimentando e acquistando a destra e a manca.
Ora, sinceramente non so bene com'e' andato il processo e perche', come mai han tirato in ballo l'azienda visto che al momento dell'acquisto comunque si determinava che i direttori sarebbero rimasti i fondatori di youtube, ma quando si parla di youtube difatto c'e' di mezzo anche Google.
Chiarito il dubbio?
Forse questo era sfuggito ai meno attenti. Google non e' solo un motore di ricerca, ma una grande azienda che sta sperimentando e acquistando a destra e a manca.
Ora, sinceramente non so bene com'e' andato il processo e perche', come mai han tirato in ballo l'azienda visto che al momento dell'acquisto comunque si determinava che i direttori sarebbero rimasti i fondatori di youtube, ma quando si parla di youtube difatto c'e' di mezzo anche Google.
Chiarito il dubbio?
Re: Google, carcere per video shock
ecco il passaggio che mi mancava
però nell'articolo potevano pure nominarlo "youtube" e non parlare soltanto di motore di ricerca
Gebedia Yoshikawa- Vip
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Re: Google, carcere per video shock
Gebedia Yoshikawa ha scritto:
ecco il passaggio che mi mancava
però nell'articolo potevano pure nominarlo "youtube" e non parlare soltanto di motore di ricerca
Posso? A volte i giornalisti non san manco di che stanno parlando. Specialmente quando c'e' di mezzo l'informatica.
Ho letto cosi' tante CASTRONATE circa questo genere di cose che c'e' da farsi venire la pelle d'oca.
In questo caso invece sono stato io che per pigrizia ho letto solo il *tuo* riferimento a youtube senza prestare troppa attenzione all'articolo, il che non mi ha permesso di notare che l'intera faccenda e' accaduta 4 anni fa.
E si, 4 anni fa esisteva un servizio simile, che sinceramente e' parecchio che non vedo piu'.
Non so se e' sparito con l'acquisto di youtube o sono semplicemente io che non me lo cago piu'. Un tempo il motore di ricerca permetteva di cercare "video" che erano, se non mi sbaglio, caricati sui loro server.
Comunque il video e' stato rimosso a quanto ho letto.
Per questo genere di problematiche di clausole paraculo ce ne sono a bizzeffe per chi gestisce un servizio pubblico, non e' assolutamente colpa del servizio se un utente gira e carica qualcosa di illegale.
Detto questo i tempi di rimozione sono stati parecchio lenti, il che se e' stato piu' volte segnalato puo' essere una mancanza imputabile al servizio, che e' tenuto a dare determinate condizioni di utilizzo, e soprattutto in casi come questi nel possibile farle rispettare prendendo le dovute contromisure una volta che qualcuno le infrange.
La grande quantita' di video da gestire non e' considerata una scusante valida nel momento stesso in cui il video (o l'utente) viene piu' volte segnalato per reati parecchio significativi, come incitazione a violenza su persone e animali.
Non e' detto che questo sia valido in tribunale, ma diciamo che in teoria "moralmente" dovrebbe esserlo.
Re: Google, carcere per video shock
Potremmo fare come in Turchia, dove Youtube è bannato
Comunque, Google, con l'acquisto di Youtube, sta diventando sempre di più un "grande fratello"
con il controllo totale di tutto quello che passa per Internet, con il potere di far pesare la bilancia
a favore di coloro che pagano di più. Per non parlare del loro Browser Chrome con ID incorporato.
Ecco alcuni punti su cui riflettere( fonte:
Daniel Brandt , creatore di Scroogle e del sito anti-google "Google Watch"):
1) il cookie eterno di google : l’unico motore di ricerca ad usare un cookie permanente che scade nel 2038.
Sull’hard disk viene salvato un numero identificativo ed ogni volta che viene visitata una pagina di google, viene salvato un cookie di questo tipo, se non è¨ già presente; se il cookie è già presente, viene letto e registrato il vostro numero identificativo.
2) Google salva tutto ciò che puÃò: per ogni ricerca salva l’indirizzo Ip (praticamente una serie di numeri che permettono di stabilire, abbastanza precisamente, la collocazione fisica del computer dal quale state scrivendo) data e ora della ricerca, i termini ricercati, la configurazione del vostro browser.
Bisogna precisare inoltre che, grazie ad un sistema chiamato “IP delivery based on geolocation “, la precisone della provenienza del visitatore aumenta considerevolmente.
3) Google conserva i dati senza restrizioni di tempo
Non ci sono restrizioni o limiti temporali per quanto riguarda la possibilità di conservare i dati raccolti, inoltre google ha libero accesso ai dati degli utenti
4) Google non rende pubblico come mai raccoglie questi dati
Se si richiedono informazioni dettagliate riguardanti la gestione dei dati raccolti non vengono fornite: nel 2002 un inviato del New York Times, ha chiesto a Sergey Brin se Google fosse mai stato citato in giudizio a causa di questo e lui non ha commentato
5) Google ingaggia spie
Google ingaggia autorità nel campo della sicurezza, uno dei suoi ingegneri sembra facesse parte dell’N.S.A.; in modo che possano vantare le qualità dell’azienda ai capoccioni di Washington
6) la Google toolbar si comporta da spyware
Ormai è un fatto risaputo ma non ci si stancherà mai di ripeterlo: se si attivano le opzioni avanzate la toolbar di google per Internet Explorer phones home (te-le-fo-no ca-sa, proprio come E.T ), tiene traccia di qualsiasi ricerca effettuata e la manda a casuccia , oltre ovviamente a leggere i dati personali contenuti nel cookie. Inoltre la toolbar si aggiorna senza proferir parola e senza chieder permesso .
Installando la toolbar,quindi, Google potrebbe aver potenzialmente accesso al vostro hard disk ogni volta che vi collegate al nostro caro e bel motorone (e confessate….lo fate tante volte, neh? ).
Qualsiasi software che s’aggiorna senza preavviso è un grosso pericolo per la sicurezza.
7) La cache di Google è llegale
L’unico modo a disposizione di un webmaster per impedire che un sito (o un blog) venga copiato interamente tramite la copia della cache, è nserire il meta tag “noarchive” nell’header di ogni pagina del sito. Chi naviga in internet la apprezza (io in realtà non l’ho mai usata) ma i webmaster non la sopportano: molti webmaster hanno cancellato materiale discutibile (per la privacy di alcune persone, perchè protetto da copyright,ecc…) e lo ritrovano allegramente nella cache di google
Google è una privacy-bomba a tempo
Con più di 200 milioni di ricerche al giorno, la maggior parte delle quali provenienti fuori dai confini americani, Google è una bomba ripiena di privacy pronta a scoppiare.
Gli esperti di data-mining e burocrati di Washington, desiderosi di carpire dati personali, avrebbero potuto solamente sognare una macchina cattura-privacy quale Google
GOOGLE NON E' VOSTRO AMICO
Google detiene quasi l’80% delle ricerche effettuate su Internet
Un webmaster, oggigiorno, non può esser fuori delle grazie di Google, se vuole aumentare il traffico verso il suo sito.
Se, ad esempio, volesse approfittare delle debolezze dell’algoritmo semi-segreto di Google (vedi metodi illegali di posizionamento: i cosidetti black hat ) si vedrà penalizzato nella scalata all’olimpo dello Zeus Google o entrerà a far parte del girone dei bannati (per usar una simil metafora dantesca e il suo traffico magicamente farà puff….)
Non c’è un metodo consolidato o esplicitamente spiegato per entrar nelle grazie di Google e non c’è appello per i siti che sgarrano.
Read more: http://sleipnir.altervista.org/2006/11/16/grande-fratello-google/#ixzz0gTGVsvWp
Comunque, Google, con l'acquisto di Youtube, sta diventando sempre di più un "grande fratello"
con il controllo totale di tutto quello che passa per Internet, con il potere di far pesare la bilancia
a favore di coloro che pagano di più. Per non parlare del loro Browser Chrome con ID incorporato.
Ecco alcuni punti su cui riflettere( fonte:
Daniel Brandt , creatore di Scroogle e del sito anti-google "Google Watch"):
1) il cookie eterno di google : l’unico motore di ricerca ad usare un cookie permanente che scade nel 2038.
Sull’hard disk viene salvato un numero identificativo ed ogni volta che viene visitata una pagina di google, viene salvato un cookie di questo tipo, se non è¨ già presente; se il cookie è già presente, viene letto e registrato il vostro numero identificativo.
2) Google salva tutto ciò che puÃò: per ogni ricerca salva l’indirizzo Ip (praticamente una serie di numeri che permettono di stabilire, abbastanza precisamente, la collocazione fisica del computer dal quale state scrivendo) data e ora della ricerca, i termini ricercati, la configurazione del vostro browser.
Bisogna precisare inoltre che, grazie ad un sistema chiamato “IP delivery based on geolocation “, la precisone della provenienza del visitatore aumenta considerevolmente.
3) Google conserva i dati senza restrizioni di tempo
Non ci sono restrizioni o limiti temporali per quanto riguarda la possibilità di conservare i dati raccolti, inoltre google ha libero accesso ai dati degli utenti
4) Google non rende pubblico come mai raccoglie questi dati
Se si richiedono informazioni dettagliate riguardanti la gestione dei dati raccolti non vengono fornite: nel 2002 un inviato del New York Times, ha chiesto a Sergey Brin se Google fosse mai stato citato in giudizio a causa di questo e lui non ha commentato
5) Google ingaggia spie
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6) la Google toolbar si comporta da spyware
Ormai è un fatto risaputo ma non ci si stancherà mai di ripeterlo: se si attivano le opzioni avanzate la toolbar di google per Internet Explorer phones home (te-le-fo-no ca-sa, proprio come E.T ), tiene traccia di qualsiasi ricerca effettuata e la manda a casuccia , oltre ovviamente a leggere i dati personali contenuti nel cookie. Inoltre la toolbar si aggiorna senza proferir parola e senza chieder permesso .
Installando la toolbar,quindi, Google potrebbe aver potenzialmente accesso al vostro hard disk ogni volta che vi collegate al nostro caro e bel motorone (e confessate….lo fate tante volte, neh? ).
Qualsiasi software che s’aggiorna senza preavviso è un grosso pericolo per la sicurezza.
7) La cache di Google è llegale
L’unico modo a disposizione di un webmaster per impedire che un sito (o un blog) venga copiato interamente tramite la copia della cache, è nserire il meta tag “noarchive” nell’header di ogni pagina del sito. Chi naviga in internet la apprezza (io in realtà non l’ho mai usata) ma i webmaster non la sopportano: molti webmaster hanno cancellato materiale discutibile (per la privacy di alcune persone, perchè protetto da copyright,ecc…) e lo ritrovano allegramente nella cache di google
Google è una privacy-bomba a tempo
Con più di 200 milioni di ricerche al giorno, la maggior parte delle quali provenienti fuori dai confini americani, Google è una bomba ripiena di privacy pronta a scoppiare.
Gli esperti di data-mining e burocrati di Washington, desiderosi di carpire dati personali, avrebbero potuto solamente sognare una macchina cattura-privacy quale Google
GOOGLE NON E' VOSTRO AMICO
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Un webmaster, oggigiorno, non può esser fuori delle grazie di Google, se vuole aumentare il traffico verso il suo sito.
Se, ad esempio, volesse approfittare delle debolezze dell’algoritmo semi-segreto di Google (vedi metodi illegali di posizionamento: i cosidetti black hat ) si vedrà penalizzato nella scalata all’olimpo dello Zeus Google o entrerà a far parte del girone dei bannati (per usar una simil metafora dantesca e il suo traffico magicamente farà puff….)
Non c’è un metodo consolidato o esplicitamente spiegato per entrar nelle grazie di Google e non c’è appello per i siti che sgarrano.
Read more: http://sleipnir.altervista.org/2006/11/16/grande-fratello-google/#ixzz0gTGVsvWp
Gianka- Messaggi : 1508
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Re: Google, carcere per video shock
Ecco... personalmente mi pongo delle domande. Che ho da nascondere? Formalmente e probabilmente quanto hai spiegato, Gianka, non fa una grinza.
Non frequento siti pedopornografici, non ho devianze degne di nota, sono ferreamente di sinistra, e 'sti cazzi? Hei Chrome, per la cronaca mi faccio pure le canne. Vuoi sapere altro di me? Sono qui, chiedimelo.
Non frequento siti pedopornografici, non ho devianze degne di nota, sono ferreamente di sinistra, e 'sti cazzi? Hei Chrome, per la cronaca mi faccio pure le canne. Vuoi sapere altro di me? Sono qui, chiedimelo.
Sonia Drechsler- Moderatore
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Re: Google, carcere per video shock
Sonia Drechsler ha scritto:Ecco... personalmente mi pongo delle domande. Che ho da nascondere? Formalmente e probabilmente quanto hai spiegato, Gianka, non fa una grinza.
Non frequento siti pedopornografici, non ho devianze degne di nota, sono ferreamente di sinistra, e 'sti cazzi? Hei Chrome, per la cronaca mi faccio pure le canne. Vuoi sapere altro di me? Sono qui, chiedimelo.
Ma come ? Ci rompono le palle con la privacy (sarcrosanta) per ogni cosa e poi se Google si fa i c@$$i nostri, fosse anche solo per sapere - senza la nostra autorizzazione - che prodotti compriamo allora va bene ?
Non serve aver qualcosa da nascondere, però far sapere anche se mi sto pulendo il
PS - gli autori del gesto a stringere i bulloni delle traversine dei treni per 1 anno e 1 anno di servizi sociali (qst per essere politically correct; fosse per me li lascerei in mano a 4 ragazzoni nerboruti ed inca$$ati per mezza giornata per fargli provare per un po' ad essere disabili)
matt mcdonnell- Messaggi : 1011
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Re: Google, carcere per video shock
No scusa, non discuto la schifezza del gesto. Discuto la paranoia della privacy, che non riesco a comprendere appieno. Sapere che un motore di ricerca sia a conoscenza del fatto che preferisco la salsa di pomodoro alla passata non turba più di tanto i miei sonni.
Sapere che qualcuno può monitorare le mie opinioni e idee politiche, anche meno.
Sapere che qualcuno può monitorare le mie opinioni e idee politiche, anche meno.
Sonia Drechsler- Moderatore
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Re: Google, carcere per video shock
Sonia Drechsler ha scritto:No scusa, non discuto la schifezza del gesto. Discuto la paranoia della privacy, che non riesco a comprendere appieno. Sapere che un motore di ricerca sia a conoscenza del fatto che preferisco la salsa di pomodoro alla passata non turba più di tanto i miei sonni.
Sapere che qualcuno può monitorare le mie opinioni e idee politiche, anche meno.
Beh, monitora le tue preferenze gastronomiche per indirizzare pubblicità etc e comunque si fa pagare da terzi per fornire qst informazioni.
Un conto è se me lo chiedono, un altro se cercano di carpire le info "di nascosto".
Può carpire anche info sensibili se ad es uno compra medicinali o qualsiasi altra cosa che abbia a che vedere col proprio profilo sanitario.
Fosse solo per passata o salsa non sarebbe un grosso problema...
Cmq a me da fastidio che qualcuno si impicci delle cose mie, a prescindere.
matt mcdonnell- Messaggi : 1011
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Re: Google, carcere per video shock
Mah, io ho sempre rifiutato qualsiasi forma di fidelity card soprattutto per evitare lo scambio di dati tra aziende che poi ti telefonano proponendoti dall'abbonamento adsl alla macchina per pulire i tappeti
ma anche perchè scoccia un pò che la privacy venga violata e mi scoccia che le mie abitudini debbano essere catalogate per il beneficio delle aziende,
azienda vuoi conoscere le mie abitudini? Paga!
Sulla vicenda Google credo che l'azienda debba necessariamente essere in qualche modo responsabile, non puoi fare soldi a palate facili e basta, impiega più gente che ti tenga pulito il server!
ma anche perchè scoccia un pò che la privacy venga violata e mi scoccia che le mie abitudini debbano essere catalogate per il beneficio delle aziende,
azienda vuoi conoscere le mie abitudini? Paga!
Sulla vicenda Google credo che l'azienda debba necessariamente essere in qualche modo responsabile, non puoi fare soldi a palate facili e basta, impiega più gente che ti tenga pulito il server!
Elvira- Messaggi : 2140
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Re: Google, carcere per video shock
Onestamente non me ne frega niente se raccolgono e vendono i miei dati. Ed e' sempre stato cosi' per tutto, conosco i processi di data mining e li approvo, nonche' sono perfettamente conscio che QUALSIASI cosa si scriva sul web e' difatto passibile di raccolta per statistiche, anche solo un blog, o un post di un forum, ergo sono sempre della politica "se non vuoi che qualcosa si sappia, non lo scrivere e non rompere le palle".
E' un po' come scrivere qualcosa su un muro e poi lagnarsi che la gente lo legge e lo usa per farsi un'idea di cio' che succede in citta'.
Anzi, che usassero un po' di piu' i miei dati per ste cose, cosi' almeno faranno un passo in piu' verso un mondo utopico in cui non cercano di rifilarmi i DARI quando vado in un negozio di musica. (esempio).
Per quanto riguarda far soldi sulla cosa, son d'accordo con chi afferma che almeno ci potrebbero pagare uno staff decente. E tutti vissero felici e contenti, dal mio punto di vista.
Inoltre sono dell'idea che non si puo' chiamare "invasione della privacy" una raccolta di statistiche ANONIME sull'utilizzo di un sito. Ma questo e' un altro discorso.
E' un po' come scrivere qualcosa su un muro e poi lagnarsi che la gente lo legge e lo usa per farsi un'idea di cio' che succede in citta'.
Anzi, che usassero un po' di piu' i miei dati per ste cose, cosi' almeno faranno un passo in piu' verso un mondo utopico in cui non cercano di rifilarmi i DARI quando vado in un negozio di musica. (esempio).
Per quanto riguarda far soldi sulla cosa, son d'accordo con chi afferma che almeno ci potrebbero pagare uno staff decente. E tutti vissero felici e contenti, dal mio punto di vista.
Inoltre sono dell'idea che non si puo' chiamare "invasione della privacy" una raccolta di statistiche ANONIME sull'utilizzo di un sito. Ma questo e' un altro discorso.
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