Quando si fa ossessivo

Disclaimer: questo non e' uno sfogo, ma una riflessione su eventi passati.

Ci stavo ripensando, con sincera ingenuita'. Perche' diciamocelo, di sentimenti purtroppo io sono avido, ma nel campo sono molto niubbo, in particolare quando si tratta di capire quelli delle signore.
Ma come capita, perche' capita, come si fa, quando il sentimento di qualcuno sfocia in una vera e propria ossessione ai tuoi danni?

Quando ogni virgola che fai o non fai diventa gigantesca, e la priorita' assoluta e' stare con te, sempre, sempre, sempre, tenere lontane eventuali "minacce", mettersi a misurare l'affetto che dai a una persona rispetto che a un'altra, addirittura arrivando ad attaccare o odiare tuoi amici perche' ti stanno troppo vicini?
Fino al punto da aver di che ridire su ogni cosa tu possa scrivere di anche solo lontanamente possibilmente riferita a cose che riguardano la vostra situazione, attaccare per ogni frase, litigare, questionare in continuazione, cercare di infilarsi in ogni cosa che fai e guai ad affermare che esistono cose che vanno o non vanno a prescindere?

Forse e' "normale" e sono io che la vedo come una persecuzione orribile perche' son fatto a modo mio...
Pareri?

Mi rendo conto che molto spesso e' "semplice" insicurezza unita a un grosso affetto, ma cribbio, dopo un po' diventa veramente pesante.
Come ci si puo' dare un freno quando capita? Contando anche che parlarne nei casi che mi son capitati fino ad ora e' servito a poco o niente, ha solo risolto che la controparte ha cercato di "darsi un limite" con il risultato di far diventare comunque pesantissima ogni atmosfera perche' si vede lontano un miglio che l'ansia non affievolisce neanche un minimo..

Mah, molto semplicemente mi pare di capire che la persona in questione abbia una visione distorta del sentimento amore. In molti purtroppo lo confondono con il possesso, e questo causa fenomeni di gelosia negativa. Già, perché secondo me la gelosia è un po' come il colesterolo, c'è quello buono e quello cattivo.

Non lo so... io parlo per le mie esperienze.
Ci sono cose che accetto da qualcuno e da altri no... anche in campo sentimentale in passato non accettavo un certo tipo di "invasioni" che poi, con un'altra persona, mi sono sembrate piacevoli e non piu' invasioni, ma condivisione di tutto.

Mah, credo che un comportamento del genere denoti una forte insicurezza.
Voglio dire, io posso tenere a te (te generico ^^) e desiderare di condividere con te la mia vita, ma se cominciassi a pretendere di riempire ogni momento della tua esistenza sarei quantomeno ossessiva e ossessionante.
Probabilmente chi lo fa non se ne rende nemmeno conto, per cui è necessario (con gentilezza, possibilmente) far capire a queste persone che si ha bisogno dei propri spazi, magari invitandole a crearsene dei propri.
Tutto questo in linea teorica... in pratica immagino sia leggermente più complicato.

Viola ha scritto:Mah, credo che un comportamento del genere denoti una forte insicurezza.
Voglio dire, io posso tenere a te (te generico ^^) e desiderare di condividere con te la mia vita, ma se cominciassi a pretendere di riempire ogni momento della tua esistenza sarei quantomeno ossessiva e ossessionante.
Probabilmente chi lo fa non se ne rende nemmeno conto, per cui è necessario (con gentilezza, possibilmente) far capire a queste persone che si ha bisogno dei propri spazi, magari invitandole a crearsene dei propri.
Tutto questo in linea teorica... in pratica immagino sia leggermente più complicato.

Concordo, e purtroppo si, in linea pratica e' piu' complicato.

Ho tentato infatti di parlarne e spesso la cosa sfociava in un tentativo di starsene per i fatti propri un po', ogni tanto. Insomma, aria! Pero' questo risolveva soltanto che una volta poi tornati "dai propri spazi" la cosa era ansiotica uguale, se non peggio perche' in effetti si vede che non e' una cosa "naturale" ma quasi una forzatura.
In pratica si crea un clima in cui l'altra persona cio' che finisce per fare lo fa molto di piu' perche' tu hai bisogno di fare altro rispetto a perche' lei *vuole* e ha bisogno dei suoi spazi, e' come se ti aspettasse al varco occupandosi di altro nel frattempo, e finisce per fartelo pesare in qualche modo, se non a volte proprio direttamente.

Oh sì, generalmente queste persone sono molto abili nel (tentare di) alimentare sensi di colpa.

Sonia Drechsler ha scritto:Oh sì, generalmente queste persone sono molto abili nel (tentare di) alimentare sensi di colpa.

E arrabbiarsi da matti se non ci riescono, aggiungerei.
Cosi' tu diventi magicamente lo stronzo in quanto persona che e' impossibile far sentire in colpa

Uffa. E mi e' capitato anche spesso, mi domando se sono io a sto punto che attiro le persone ossessive, o le faccio diventare tali.

C'è un bel racconto di Ethan Coen in proposito in "I cancelli dell'Eden" - Einaudi 1999.

Sonia Drechsler ha scritto:C'è un bel racconto di Ethan Coen in proposito in "I cancelli dell'Eden" - Einaudi 1999.

Me lo riassumeresti // me ne parleresti? Io purtroppo ho problemi a leggere, perche' ho una forma piuttosto bizzarra di narcolessia.

E' la confessione in prima persona di un uomo qualunque, che ha decapitato la moglie in un raptus. E descrive i perfidi meccanismi di lei, lo stillicidio di provocazioni quotidiane, e appunto l'arte di suscitare sensi di colpa o riversare sul partner la responsabilità di ogni discussione, ovviamente accesa da lei.

Keishiro ha scritto:Concordo, e purtroppo si, in linea pratica e' piu' complicato.

Ho tentato infatti di parlarne e spesso la cosa sfociava in un tentativo di starsene per i fatti propri un po', ogni tanto. Insomma, aria! Pero' questo risolveva soltanto che una volta poi tornati "dai propri spazi" la cosa era ansiotica uguale, se non peggio perche' in effetti si vede che non e' una cosa "naturale" ma quasi una forzatura.
In pratica si crea un clima in cui l'altra persona cio' che finisce per fare lo fa molto di piu' perche' tu hai bisogno di fare altro rispetto a perche' lei *vuole* e ha bisogno dei suoi spazi, e' come se ti aspettasse al varco occupandosi di altro nel frattempo, e finisce per fartelo pesare in qualche modo, se non a volte proprio direttamente.

Il primo pensiero che ho avuto dopo aver letto ciò che hai scritto è stato "Aiuto!"... per cui posso capire la pesantezza di una simile situazione.
Boh, va bene essere affettuosi etc., ma qui secondo me la cosa sconfina nella paranoia perchè, come hai giustamente detto, non esiste che se io faccio qualcosa per i fatti miei poi mi debba sentire in colpa o subire la santa inquisizione.
Mi chiedo, è amore questo?
Mmm... se lo è, è in una delle sue forme peggiori.
Dico questo senza puntare il dito contro nessuno, sia chiaro! Ognuno è fatto a modo suo e credo che il comportamento delle persone sia strettamente collegato e conseguente al loro vissuto.
Però questo non deve fungere da giustificazione per chi tende a negare la libertà agli altri, seppur con tutte le "migliori" intenzioni.
In questi casi è necessario mettere dei paletti perchè tanto prima o poi si è destinati ad esplodere, e allora è peggio.

Sonia Drechsler ha scritto:E' la confessione in prima persona di un uomo qualunque, che ha decapitato la moglie in un raptus. E descrive i perfidi meccanismi di lei, lo stillicidio di provocazioni quotidiane, e appunto l'arte di suscitare sensi di colpa o riversare sul partner la responsabilità di ogni discussione, ovviamente accesa da lei.

Aahaha suona bellissimo

E' la cosa che mi porta a rompere in maniera più o meno graduale un rapporto.
Ho bisogni dei miei spazi di libertà sia nella realtà che in sl.Se un rapporto diventa ossessivo o totalizzante posso anche drasticamente chiuderlo in pochissimo tempo.
Un'altra reazione ce avrei è quella di latitare di non farmi trovare e non per sfuggire a un confronto ma una volta realizzato che è inutile qualunque altro tentativo.

Quoto in toto.

Escluso il non farsi trovare che ritengo una stupida crudeltà.

Sonia Drechsler ha scritto:Quoto in toto.

Escluso il non farsi trovare che ritengo una stupida crudeltà.

Intendo esplicati tutti i tentativi possibili di chiarire o risolvere la vicenda.
Purtroppo a me scatta poi una reazione di allontanamento incoercibile.

Ah bè, così suona più chiaro. E' ovvio che se ti dico no una due tre quattro cinque volte e tu insisti mi dileguo pure io e ti metto in mute tanto in RL quanto in SL.

Angelica Lean ha scritto:incoercibile.

bello "incoercibile"

Sì, a Natale le hanno regalato uno Zingarelli

Helmer ha scritto:

Angelica Lean ha scritto:incoercibile.

bello "incoercibile"

già un pò troppo ostico come termine è che assimilo quel poco che studio.

Sonia Drechsler ha scritto:Sì, a Natale le hanno regalato uno Zingarelli

Sono nata con lo Zingarelli in mano babbea!

ah no, questo e' Zingaretti... me so' sbajato

Concordo con Viola e Angi comunque.
Anche nel mio caso e' stato necessario troncare i rapporti purtroppo.
Non sono mai riuscito a reggere quando mi sento oppresso, ossessionato o intrappolato.
Pero' c'e' anche da dire che non credo fosse una cosa fatta volontariamente. Nel senso che si, se ne rendevano conto, ci facevano su anche precisi piani, pero' secondo me in maniera isterica, incontrollata, dettata da un'ansia che fa sragionare in maniera pesantissima.
E che purtroppo non c'e' stato verso di far passare se non tagliando i ponti.

Io credo che in questi casi tenere un comportamento maturo, dolce e molto rassicurante sia il modo migliore per evitare situazioni dolorose.

Keishiro ha scritto:
Non sono mai riuscito a reggere quando mi sento oppresso, ossessionato o intrappolato.

Scusa Keishiro, ma ti e' mai successo il contrario? Cioe', e' mai successo che non ti sentissi oppresso, ossessionato o intrappolato?

Helmer ha scritto:

Keishiro ha scritto:
Non sono mai riuscito a reggere quando mi sento oppresso, ossessionato o intrappolato.

Scusa Keishiro, ma ti e' mai successo il contrario? Cioe', e' mai successo che non ti sentissi oppresso, ossessionato o intrappolato?

Si, per fortuna si! Sarebbe stato ovviamente un problema mio altrimenti.
Diciamo che ho un modo di vivere l'amore che e' poco compatibile con quel tipo di... attaccamento, se vogliamo usare un eufemismo.
Ma come me, tante altre persone. Per fortuna, ripeto. Si tratta solo di trovare quella che fa per se.

Elvira: Purtroppo non basta mai. In quel modo ti viene chiesto di essere SEMPRE pronto ad essere dolce comprensivo e rassicurante, diventa un obbligo anche quando la persona sragiona e prende a pretendere cose che non stanno ne' in cielo ne' in terra. A quel punto credo che chiunque sbroccherebbe anche perche' viene negato pesantemente il diritto ad avere una vita che non sia lo stare esclusivamente dietro ai problemi dell'altra persona. Che per carita' sono importanti e vanno tenuti in considerazione, necessitano di un aiuto, specialmente da un "partner". Ma... C'e' un limite oltre il quale comunque non si e' degli infermieri con servizio a 24h, per intenderci. Poi oh, saro' cinico io...