Giappone sempre di moda ma nel vero Giappone è così

Circa 20 milioni di dispoccupati tra cui larga parte sono giovani che man mano si isolano nelle loro case e si suididano.
Il Giappone è il primo paese del mondo sviluppato come tasso di suicidi in rapporto alla popolazione.
Nel 2006 era il 9no nel mondo(tutto il mondo) nel 2009 era il 12esimo.
Uno dei luoghi scelti per il suicidio è la foresta Aokigahara vicinno al monte Fuji considerata una montagna sacra e frequentata da divinità.

Mortà....

Riporto, solo per amor di precisione, una piccola correzione al post di testa.

In particolare al passaggio:

Angelica Lean ha scritto:
Il Giappone è il primo paese del mondo sviluppato come tasso di suicidi in rapporto alla popolazione.
Nel 2006 era il 9no nel mondo(tutto il mondo) nel 2009 era il 12esimo.

L'ultimo passaggio andrebbe corretto in maniera tale da chiarire che, in realtà, nel 2009 per il 12° anno consecutivo, il numero di suicidi avvenuti in Giappone ha superato la soglia delle 30.000 persone (30.000 unità sarebbe il termine corretto, ma io preferisco usare la parola persone, con ciò che questo termine implica) [fonte:Peace reporter, ma anche wikipedia o quant'altro ].

In pratica più di 80 persone al giorno che decidono di togliersi la vita.

Altri dati per amor di fredda e impersonale statistica potrebbero essere che il 2003 resta l'anno con il maggior numero di decessi assoluto.

Che nel 2010, per il quale ovviamente non si hanno ancora dati ufficiali e definitivi, c'è però stato uno dei mesi, Aprile, a massima incidenza di suicidi (100 al giorno, omettendo i decimali).

Che le cause, concause e fattori che spostano l'ago della bilancia vanno dalle brutte pagelle, ai fallimenti di aziende, o per causa licenziamenti/disoccupazione ma anche per depressione da superlavoro, sino persino all'andamento delle elezioni.

Che mentre in USA il governo pubblicava il libretto per "affrontare" e prevenire l'emergenza obesità, in Giappone invece veniva fatto un provvedimento simile, ma dedicato proprio alla prevenzione dei... suicidi, come se fosse una malattia sociale endemica

Tralascio (perchè come primo post post-natalizio, credo di aver già fatto la mia porca figura) i metodi e i sistemi più utilizzati per compiere questo gesto, giusto volevo dire che potete dimenticarvi i romantici ed 'onorevoli' seppuku alla Mishima. Non c'è nulla di epico, di evocativo in quelle morti contemporanee, forse, l'unica cosa che resta in questa 'vittime della guerra bianca' è una cicatrice, profonda quanto invisibile, di quei mariti, mogli, genitori, figli, colleghi, amici saranno condannati a portarsi appresso per tutto il resto della loro vita. Curiosamente, di questo aspetto pare che non gliene freghi niente a nessuno, chissà forse perchè non è facile raccontarlo con numerini e percentuali.

Fine, adesso che mi sento un pò più una merda (potete non crederci, ma ci ho pensato un bel pò prima di decidere se scrivere qui questo messaggio oppure no, immaginavo che poi non mi sarei fermato in tempo) vado a cercare qualche post per scrivere qualche vaccata, così tanto per equilibrare.

Ah, dimenticavo...felice anno nuovo.

Non c'è un giorno migliore o peggiore per scrivere certe cose caro Cactus.
E' la vita ad essere cos' bella e crudele e noi non possiamo far altro che assecondarla e cercare di avere la più vasta conoscenza possibile per quanto conoscere sia spesso più doloroso del non voler vedere e smettere di imparare.

Questo e' il frutto dell'oscena societa' giapponese, che e' un miscuglio di medioevo atavico e dei peggiori difetti del capitalismo avanzato.

Buttiamo la maschera, i giapponesi nella maggior parte dei casi sono semianalfabeti (conoscono solo la loro lingua e pure male) classisti, maschilisti retrogradi ossessionati dal lavoro e dalla cieca obbedienza al "capo", al piu' forte. Sono la versione peggiorata (ma di tanto) e degradata degli italiani. Non capisco perche' in Italia persista questa idea romantica del giappone, qui vengono considerati (giustamente) terzo mondo, non molto diversi da indiani, coreani e quanto altro.

Noi "Italioti" non valutiamo le altre nazione per la cultura (lo dimostra l'importanza che diamo alla nostra) ma per il peso della valuta!

Comunque mi fa piacere vedere che c'e' qualche cosa che Cobato disprezza più dell'Italia

Disprezzo l'ignoranza, l'essere retrogradi, il classismo e il maschilismo, fattori presenti in misura diversa in tutte le societa. Non essendo campanilista e nemmeno esterofilo riconosco tali fattori per quelli che sono, senza ammantarli con ipocrite visioni da cartolina come nel caso del giappone.