Saviano ritratto dalla "macchina del fango"

http://ilnichilista.wordpress.com/2010/11/09/saviano-ritratto-dalla-macchina-del-fango/

Un coglione. Un mantenuto dello Stato. Uno che cavalca l’onda del guadagno. Uno a cui Totò direbbe: «Ma mi faccia il piacere!». Un guitto senza speranza. Un buffone e un giullare strapagato. Un pezzo di merda «komunista». Uno che nella sua vita non ha mai lavorato. Uno che mette in circolazione spazzatura. Un menagramo che vive sul male (schifo, schifo, schifo). Un supponente (ma chi si crede di essere, ma sai quanti sanno le cose che sa lui, ma facesse i nomi). Uno che campa solo dando addosso a Berlusconi.

Uno pagato dalla mafia. Uno che senza la mafia non avrebbe senso (sarebbe solo un «pesantone di nicchia»). Un mafioso. L’ultimo dei «kompagni sfigati». Un utile idiota nelle mani dei perdenti. Uno che fa proprio vomitare (è arrivato talmente in basso che c’è da pentirsi di aver acquistato Gomorra). Uno che ha sempre quell’espressione «di chi gli hanno appena attaccato la multa alla macchina. Quella del fango del quale egli è un guidatore provetto».

Ecco come i lettori della pagina Facebook del Giornale, gli stessi che gli auguravano la morte soltanto qualche mese fa, stanno commentando la performance di Roberto Saviano a Vieni via con me. Critiche che non hanno alcun contenuto, ma che si limitano a insulti personali. Quelli di sempre, e che Fabio Fazio ha ricordato introducendo lo scrittore in trasmissione. Prima e dopo il discorso, dunque, nulla è cambiato. Anzi, il discorso stesso diventa solo un pretesto per rinnovare gli anatemi.

Per riassumere queste “critiche” a Saviano, tutto sommato, basta una battuta: «seppelliamolo con una risata». Al resto penserà chi di dovere. Magari proprio la «macchina del fango» i cui schizzi producono queste critiche che non criticano, e questa ironia che non fa ridere.