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Italiani all'estero
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Elvira
Alice Mastroianni
Cobalto
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Italiani all'estero
Prendo spunto da una ricerca di Repubblica per proporre un argomento che rimane sempre tra le righe del forum, i motivi che spingono ad andar via dall'Italia:
http://racconta.repubblica.it/italiani-estero/?ref=HREC2-4
Sono tante le storie raccontate, centinatia di storie e la maggior parte con un comune denominatore, quello di non poter fare decorosamente il proprio lavoro in Italia. Nostalgia ne ho vista poco, in compenso una forte malinconia, un senso di rassegnazione molto forte per la situazione italiana.
Non ho ancora deciso se scrivere o meno, anche se ne avrei di cose da raccontare.
Mi piacerebbe che chi ha esperienze da condividere (Sonia per esempio) ci parli dei motivi che hanno spinto ad andare via dall'Italia, e mi piacerebbe sentire i motivi di quelli che vorrebbero andar via e che non possono, e di quelli che rimangono per...?
http://racconta.repubblica.it/italiani-estero/?ref=HREC2-4
Sono tante le storie raccontate, centinatia di storie e la maggior parte con un comune denominatore, quello di non poter fare decorosamente il proprio lavoro in Italia. Nostalgia ne ho vista poco, in compenso una forte malinconia, un senso di rassegnazione molto forte per la situazione italiana.
Non ho ancora deciso se scrivere o meno, anche se ne avrei di cose da raccontare.
Mi piacerebbe che chi ha esperienze da condividere (Sonia per esempio) ci parli dei motivi che hanno spinto ad andare via dall'Italia, e mi piacerebbe sentire i motivi di quelli che vorrebbero andar via e che non possono, e di quelli che rimangono per...?
Cobalto- Messaggi : 824
Data d'iscrizione : 28.05.10
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Re: Italiani all'estero
Mi ricordo ne parlammo già una notte, tanto tempo fa.
Io sinceramente non voglio lasciare l'Italia, ma credo soprattutto di non voler star lontano dalla mia mamma ed i miei fratelli, di non esserne capace, o di non volerlo imparare.
Tempo fa però, stufa della situazione lavorativa, di dover accettare inutili compromessi per fare quello che mi sarebbe piaciuto fare, la carriera universitaria, e sentendomi vincolata ad un'unica scelta del mio lavoro, la libera professione sotto padrone , feci richiesta per andare a fare l'igienista a Dubai. La scelta fu principlamente economica, due anni li e avrei risolto tutti i miei enormi guai economici fatti da mocciosetta (piu di 20mila euro di debiti con aziende di prestito e banca) , ma anche stimolante.
Li sarei stata si un'igienista dipendente sotto un padrone, ma avrei anche insegnato alla gente del luogo, fatto parte di colore che facevano partire l'università per igienisti, insegnato, fatto appunto carriera universitaria.
Purtoppo c'era un limite, l'inglese male sbiascicato, ma avevo già fatto richiesta per un corso , lezioni con madrelingua e un tuffo da Cobalto per un mese.
Era tutto possibile, sarei partita 6 mesi dopo.
Poi non son partita perchè Dubai caddè in crisi e ritirò molte richieste di medici/et similia...tra cui quella per le igieniste dentali.
La mia figura è molto richiesta anche i Inghilterra e so che potrei partire immediatamente..... il problema sono gli affetti....h davvero difficoltà a lasciarli lontani.
Però, però ci sto pensando, cosa che 2 anni fa non avrei mai detto, ci sto pensando di andarmene. Ne ho parlato con mamma, con i miei fratelli e l'idea è di tutti quanti. Stiamo seriamente pensando di raggiungere mio zio in Uruguay e ripartire da li, certo è il terzo mondo, ma è meglio di qua e ne ho conferma da un'amica che se n'è appena andata.
Io sinceramente non voglio lasciare l'Italia, ma credo soprattutto di non voler star lontano dalla mia mamma ed i miei fratelli, di non esserne capace, o di non volerlo imparare.
Tempo fa però, stufa della situazione lavorativa, di dover accettare inutili compromessi per fare quello che mi sarebbe piaciuto fare, la carriera universitaria, e sentendomi vincolata ad un'unica scelta del mio lavoro, la libera professione sotto padrone , feci richiesta per andare a fare l'igienista a Dubai. La scelta fu principlamente economica, due anni li e avrei risolto tutti i miei enormi guai economici fatti da mocciosetta (piu di 20mila euro di debiti con aziende di prestito e banca) , ma anche stimolante.
Li sarei stata si un'igienista dipendente sotto un padrone, ma avrei anche insegnato alla gente del luogo, fatto parte di colore che facevano partire l'università per igienisti, insegnato, fatto appunto carriera universitaria.
Purtoppo c'era un limite, l'inglese male sbiascicato, ma avevo già fatto richiesta per un corso , lezioni con madrelingua e un tuffo da Cobalto per un mese.
Era tutto possibile, sarei partita 6 mesi dopo.
Poi non son partita perchè Dubai caddè in crisi e ritirò molte richieste di medici/et similia...tra cui quella per le igieniste dentali.
La mia figura è molto richiesta anche i Inghilterra e so che potrei partire immediatamente..... il problema sono gli affetti....h davvero difficoltà a lasciarli lontani.
Però, però ci sto pensando, cosa che 2 anni fa non avrei mai detto, ci sto pensando di andarmene. Ne ho parlato con mamma, con i miei fratelli e l'idea è di tutti quanti. Stiamo seriamente pensando di raggiungere mio zio in Uruguay e ripartire da li, certo è il terzo mondo, ma è meglio di qua e ne ho conferma da un'amica che se n'è appena andata.
Re: Italiani all'estero
Allora,
io ci penso quasi ogni giorno a trasferirmi all'estero.
Amo Londra e ci ho già vissuto, ma mi è capitato di pensare anche alla Svezia e ad Amburgo. Diciamo che Amburgo è un pò provinciale ma è ad un tiro di schioppo da tanti posti, è una città ricca ma il tedesco non lo parlo e comunque mi piacciono le città cosmopolite sempre in fermento.
Il posto in cui vivo mi spegne, tornata da fuori avevo tanta voglia di fare,
ma poi, a parte le gravidanze e la crescita dei figli che mi hanno impegnato parecchio, mi sono fatta avvolgere da questo senso di immobilità.
Anche se nella mia città, se si cerca, le cose da fare ci sono,
sono degli sprazzi in una nebulosa fatta di ignoranza, incuria, sporcizia,
i politici sono i figli dei politici di 20 anni fa, i medici idem,
c'è a chi piace, in effetti c'è il mare, il buon cibo
ma questo non mi basta e poi razionalmente so che i miei figli all'estero avrebbero un futuro migliore.
In primavera dovrebbe aprire finalmente Ikea,
sul sito ci sono state 35000 persone che si sono candidate per 250 posti,
a Bari erano state 19000, probabilmente molte persone hanno visto per la prima volta la possibilità di avere un lavoro senza raccomandazione,
vista la filosofia di Ikea.
Ma circolano voci secondo le quali sarebbero già prenotati tutti i posti,
10 dal sindaco ed il resto da Lombardo...
per fortuna ho fatto un ottimo investimento, ho acquistato una casa
che adesso vale tanto e vendendola potrei comprare casa anche a Londra
ma non sono sola, ho due bambini e non è per niente facile,
non ho ancora messo in vendita la casa seriamente...
forse quando saranno un pò più grandicelli...chissà
sono un pò in un limbo.
io ci penso quasi ogni giorno a trasferirmi all'estero.
Amo Londra e ci ho già vissuto, ma mi è capitato di pensare anche alla Svezia e ad Amburgo. Diciamo che Amburgo è un pò provinciale ma è ad un tiro di schioppo da tanti posti, è una città ricca ma il tedesco non lo parlo e comunque mi piacciono le città cosmopolite sempre in fermento.
Il posto in cui vivo mi spegne, tornata da fuori avevo tanta voglia di fare,
ma poi, a parte le gravidanze e la crescita dei figli che mi hanno impegnato parecchio, mi sono fatta avvolgere da questo senso di immobilità.
Anche se nella mia città, se si cerca, le cose da fare ci sono,
sono degli sprazzi in una nebulosa fatta di ignoranza, incuria, sporcizia,
i politici sono i figli dei politici di 20 anni fa, i medici idem,
c'è a chi piace, in effetti c'è il mare, il buon cibo
ma questo non mi basta e poi razionalmente so che i miei figli all'estero avrebbero un futuro migliore.
In primavera dovrebbe aprire finalmente Ikea,
sul sito ci sono state 35000 persone che si sono candidate per 250 posti,
a Bari erano state 19000, probabilmente molte persone hanno visto per la prima volta la possibilità di avere un lavoro senza raccomandazione,
vista la filosofia di Ikea.
Ma circolano voci secondo le quali sarebbero già prenotati tutti i posti,
10 dal sindaco ed il resto da Lombardo...
per fortuna ho fatto un ottimo investimento, ho acquistato una casa
che adesso vale tanto e vendendola potrei comprare casa anche a Londra
ma non sono sola, ho due bambini e non è per niente facile,
non ho ancora messo in vendita la casa seriamente...
forse quando saranno un pò più grandicelli...chissà
sono un pò in un limbo.
Elvira- Messaggi : 2140
Data d'iscrizione : 10.12.09
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Re: Italiani all'estero
Sarò strana io ma sin da piccola mi sono accorta di non sentirmi particolarmente italiana o romana etc.
Da sempre sono in sintonia con persone e idee e sensazioni che non hanno bandiere,nazioni,città,colore di pelle etc.
Non credo che sarà il mio caso quello di andare all'estero per costrizione in quanto alla fine del mio percorso di studio sarò una libera professionista.
E però non mi sento di escludere scelte ideologiche se le cose da noi si dovessero mettere male.Non mi sono mai riconosciuta nell'italianità media e pur essendo legatissima ai miei affetti,alla mia terra e alle mie origini non per questo mi sento di sublimarle eccessivamente.
Da sempre sono in sintonia con persone e idee e sensazioni che non hanno bandiere,nazioni,città,colore di pelle etc.
Non credo che sarà il mio caso quello di andare all'estero per costrizione in quanto alla fine del mio percorso di studio sarò una libera professionista.
E però non mi sento di escludere scelte ideologiche se le cose da noi si dovessero mettere male.Non mi sono mai riconosciuta nell'italianità media e pur essendo legatissima ai miei affetti,alla mia terra e alle mie origini non per questo mi sento di sublimarle eccessivamente.
Re: Italiani all'estero
Anch'io come Angi sono legatissima alla mia terra, ma quello che mi ha spinta alla scelta è una somma di fattori. Necessità di "cambiare aria" per motivi sentimentali, povertà di sbocchi lavorativi in cambio di una mazzo da paura e vita azzerata, situazione politica e sociale per me insostenibile. troppa aggressività, troppa cattiveria, che stavano contagiando anche me. E poi, fattore importante, nessun particolare legame familiare a parte uno zio a cui voglio molto bene.
Sonia Drechsler- Moderatore
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Re: Italiani all'estero
Bo'. Io sono stato negli Stati Uniti per lavoro per un periodo piuttosto breve. Tre mesi e col biglietto di ritorno in tasca. Tre mesi non sono moltissimi, ma mi sono fatto le mie idee.
Fui mandato dal mio attuale capo (a spese mie) a imparare a usare certi strumenti in vista di un'assunzione nel posto dove poi sono effettivamente finito. Ero in cassa integrazione in quei 3 mesi e per me e' stato un'investimento.
Non so se e' perche' l'America e' piu distante della Gran Bretagna, ma di nostalgia ne ho vista tanta. Italiani ce ne sono parecchi, che stanno li da tanto e sono consci di "stare meglio", ma tutti lavorano e cercano la possibilita' di rientrare. Qualcuno ci riesce, molti no.
Nel mio ricordo si lavorava benissimo, tutto funzionava e si marciava come locomotive. La sera uscivo ed era pieno di locali con bella musica suonata dal vivo (bastava prendere una birra). Rock, blues.. una scorpacciata. Qui ce li sognamo quei posti.
Pero'.... l'acqua puzzava di cloro. Per la strada c'era sempre sto odore di cipolla. Il cibo era assolutamente insapore. Per comprarsi una birra dovevo andare in un posto che sembrava una banca quanto a misure di sicurezza e una topaia quanto a pulizia (e non potevano vendere alcolici prima di una certa ora, anche se stavo facendo la spesa per casa). Il bide' non sanno cosa sia.....
Insomma, quando sono tornato sono passato a Pratica di Mare: nel borgo c'e' un alimentari che vende mozzarelle di bufala favolose. Ne presi due: una per casa e una me la mangiai in macchina.
Non mi sento di avere delle radici particolarmente forti, ma resto dell'idea che tutto sommato si stia meglio qui. Se fossi costretto ci tornerei pure, ma dovrei essere proprio costretto eh.
PS: E non c'e' il tiramisu
Fui mandato dal mio attuale capo (a spese mie) a imparare a usare certi strumenti in vista di un'assunzione nel posto dove poi sono effettivamente finito. Ero in cassa integrazione in quei 3 mesi e per me e' stato un'investimento.
Non so se e' perche' l'America e' piu distante della Gran Bretagna, ma di nostalgia ne ho vista tanta. Italiani ce ne sono parecchi, che stanno li da tanto e sono consci di "stare meglio", ma tutti lavorano e cercano la possibilita' di rientrare. Qualcuno ci riesce, molti no.
Nel mio ricordo si lavorava benissimo, tutto funzionava e si marciava come locomotive. La sera uscivo ed era pieno di locali con bella musica suonata dal vivo (bastava prendere una birra). Rock, blues.. una scorpacciata. Qui ce li sognamo quei posti.
Pero'.... l'acqua puzzava di cloro. Per la strada c'era sempre sto odore di cipolla. Il cibo era assolutamente insapore. Per comprarsi una birra dovevo andare in un posto che sembrava una banca quanto a misure di sicurezza e una topaia quanto a pulizia (e non potevano vendere alcolici prima di una certa ora, anche se stavo facendo la spesa per casa). Il bide' non sanno cosa sia.....
Insomma, quando sono tornato sono passato a Pratica di Mare: nel borgo c'e' un alimentari che vende mozzarelle di bufala favolose. Ne presi due: una per casa e una me la mangiai in macchina.
Non mi sento di avere delle radici particolarmente forti, ma resto dell'idea che tutto sommato si stia meglio qui. Se fossi costretto ci tornerei pure, ma dovrei essere proprio costretto eh.
PS: E non c'e' il tiramisu
Helmer- Messaggi : 1628
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Re: Italiani all'estero
Io radici non ne ho e non ne ho mai avute me ne andrei anche tra cinque minuti, non mi serve neanche il tempo per fare le valige, ma......ma c'è un bambino che sarebbe un casino portar via dall'Italia (non per lui, lui partirebbe anche prima di me), c'è un compagno che adoro ma che è sempre vissuto qui e (temo) non ha neanche idea di cosa voglia dire mollare tutto e reinventarsi una vita del tutto nuova....perciò resto qui, in un paese che non sento mio, che offre sempre meno possibilità e che, piano piano, sta spegnendo anche la voglia di sognare
Claudja Ireland- Messaggi : 2101
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Umore : altamente violento, con tendenze omicide, maneggiare con estrema cautela
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Sab Gen 25, 2014 5:10 pm Da Carolus
» Cobalto ???
Lun Feb 25, 2013 11:14 pm Da Alice Mastroianni
» In antepirma in streaming Amok Atoms for peace
Mar Feb 19, 2013 10:43 pm Da Angelica Lean
» Test!
Gio Nov 01, 2012 4:25 pm Da Carolus
» Completata l'arca di Hamelin!!!!!!
Ven Ott 05, 2012 11:49 pm Da Claudja Ireland
» Benvenuti!
Ven Ott 05, 2012 11:47 pm Da Claudja Ireland
» Allenatori per gioco:fate la vostra squadra!
Mer Set 26, 2012 10:08 pm Da Alice Mastroianni
» Affitta il tuo anticiclone ad Antartide. Non fartelo scappare
Dom Set 02, 2012 8:57 pm Da Alice Mastroianni
» Marketplace, inizia l'avventura
Mer Ago 15, 2012 7:26 pm Da Moon
» Ho capito tutto!!!
Ven Ago 10, 2012 7:49 pm Da Sonia Drechsler
» Finalmente
Ven Ago 10, 2012 12:35 pm Da Moon
» Foto album da Second Life
Lun Lug 30, 2012 2:14 pm Da Moon
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Sab Lug 28, 2012 12:26 pm Da Viola
» La musica che ascoltiamo
Dom Lug 15, 2012 12:14 pm Da Viola
» Il thread dei compleanni
Gio Lug 12, 2012 5:11 pm Da Viola
» Firestorm "si spegne"
Mer Lug 11, 2012 10:43 pm Da Moon
» Un appello per Curio
Mar Lug 10, 2012 11:18 pm Da Sonia Drechsler
» Chi è questa tipa?
Dom Lug 08, 2012 3:38 pm Da cactus
» Topic chiuso
Dom Lug 08, 2012 1:21 pm Da Viola
» Per Sveva
Dom Lug 08, 2012 12:47 am Da Carolus
» Virus DNS Changer
Sab Lug 07, 2012 8:16 pm Da Carolus
» Certificato di sicurezza
Gio Lug 05, 2012 4:05 pm Da cactus
» Ciao
Mar Lug 03, 2012 5:01 pm Da Claudja Ireland
» Megacopybotting!
Gio Giu 28, 2012 5:16 pm Da pippi
» L'Angolo dello Sclero
Mer Giu 20, 2012 10:37 pm Da Carolus