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Lo scandalo Sakineh . non esiste la lapidazione in Iran?
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Sonia Drechsler
Alice Mastroianni
6 partecipanti
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Lo scandalo Sakineh . non esiste la lapidazione in Iran?
Dunque oggi leggo questa traduzione di articolo
http://www.megachipdue.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/4571-lo-scandalo-sakineh.html
1. Questa signora non è stata processata per adulterio, ma per omicidio. Inoltre, in Iran non è prevista la condanna per adulterio. Anziché abrogare questa incriminazione, la legge ha prescritto delle condizioni, per poter stabilire il fatto, impossibili da mettere insieme: occorre che quattro persone siano state testimoni nello stesso istante. [3]
2. La Repubblica islamica non riconosce lo Shari‘a, bensì esclusivamente la Legge civile votata dai rappresentanti del popolo in seno al Parlamento.
3. La signora Mohammadi–Ashtiani ha drogato il marito e l’ha fatto uccidere nel sonno dal suo amante, Issa Taheri. Lei e il suo complice sono stati giudicati entrambi in primo e secondo grado. Gli «amanti diabolici» sono stati condannati a morte in tutti e due i gradi del giudizio. La Corte non ha fatto distinzioni di sesso nel pronunciare la condanna degli accusati. Va notato che, nell’atto di accusa, la relazione intima tra i due assassini non è menzionata, proprio perché non la si può provare secondo la legge iraniana, quantunque i parenti la dichiarino come un fatto certo.
4. La pena di morte potrà essere eseguita per impiccagione. La lapidazione, che era in vigore sotto il regime dello scià e per qualche anno ancora dopo la sua deposizione, è stata abolita dalla Rivoluzione islamica. Indignato per le asserzioni di Bernard-Henri Lévy e Nicolas Sarkozy, il vicepresidente iraniano del Consiglio della magistratura ha dichiarato a Dieudonne M'Bala M'Bala di voler sfidare le insigni personalità sioniste a trovare un testo di legge iraniana in vigore che preveda la lapidazione.
5. La sentenza è ora all'esame della Corte di Cassazione, che deve verificare la regolarità di ogni dettaglio della procedura. Se questa non è stata scrupolosamente rispettata, la sentenza sarà annullata. Questa procedura di riesame sospende il processo. Poiché questo non è ancora definitivo, l'imputata gode tuttora della presunzione di innocenza e non si è mai posta la questione di giustiziarla alla fine del Ramadan.
6. Javid Houstan Kian, presentato come l’avvocato della Signora Mohammadi-Ashtiani, è un impostore. È legato al figlio dell’accusata, ma non ha ricevuto alcun mandato da questa signora e non ha avuto alcun contatto con lei. E’ membro dei Mujaheddin del popolo, un'organizzazione terroristica protetta da Israele e dai neo conservatori [4].
7. Il figlio della donna vive normalmente a Tabriz. È libero di esprimersi senza impedimenti e telefona spesso a Lévy per criticare il proprio paese, a riprova del carattere libero e democratico del suo governo.
*****************
Nota di Pino Cabras per Megachip
L’articolo di Thierry Meyssan, al di là di qualche ossequio di troppo alle presunte virtù liberali del governo iraniano, che purtroppo dà invece oltremodo da fare ad Amnesty International, e al di là di alcune imprecisioni sulla vigenza della pena della lapidazione, espone nondimeno dei fatti molto importanti, in grado di ridimensionare drasticamente la rappresentazione corrente della vicenda.
Mi rendo conto che il caso Sakineh, come ogni minaccia concreta della violenza di Stato su una vita umana con un nome e un cognome, ha risvolti morali che ci fanno sentire responsabili della difesa di quella vita e proprio quella. Ma nel caso di specie il piccolo vagone del caso giudiziario iraniano è inserito in un lungo treno composto da carrozze cariche di buona fede e soprattutto da una potente locomotiva mediatica che ha altri scopi, anche se li dissimula benissimo.
Personalmente uso un criterio guida che negli ultimi anni mi ha fornito una mappa infallibile nel percorso delle notizie, anche se sembrerà solo una battuta: quando in una causa compare la firma, l'engagement, il supporto battagliero di Bernard-Henry Lévy, dobbiamo sapere che quella causa è irrimediabilmente contaminata da gravissime falsità: è accaduto nella guerra dell'Ossetia del Sud nel 2008, nella strage di Gaza del 2009, e ora sull'Iran.
I fomentatori della campagna su Sakineh sono stati abilissimi.
Si parte da una causa in sé giusta, su cui già si impegna Amnesty International come in mille altri casi che nessuno di norma si fila.
La si deforma stuzzicando il pregiudizio antiislamico e dipingendola come l'oppressione del Regime sulle donne.
La si personalizza nello stile del "reality show" in base all'assunto che se di un individuo conosci il nome automaticamente diventa un tuo "prossimo" e tirarti fuori sarebbe disumano.
Si crea l'evento autopropulsivo e alla moda, con i VIP - compresi quelli davvero perbene - che associano la loro faccia e la loro lacrima con quel nome concreto.
Si lanciano coinvolgenti aggiornamenti che trascinano la stampa progressista e chi ha un approccio vivace, onesto e impegnato alle notizie.
Infine si scarica il tutto sull'immagine demonizzata di Teheran per costruire il consenso preventivo alla prossima guerra contro l'Iran, durante la quale centinaia di migliaia di donne - come in Iraq - saranno lapidate dalle bombe di un Occidente così femminista da non voler disturbare con un ricordo i loro troppi nomi.
L'articolo di Meyssan richiama il fatto che la procedura penale iraniana attuale rende ardua se non impossibile l’esecuzione di una condanna per adulterio, potendo procedersi solo in presenza di quattro testimoni del fatto, una testimonianza che “deve essere basata sull’osservazione e non sulle congetture”. È una di quelle salvifiche ipocrisie formali dettate dal buon senso che rendono il mondo islamico molto più flessibile di quanto ci si aspetti: si omaggia la forma, gli articoli della legge penale ricalcano certi precetti della Shari‘a, per cui si tiene in piedi un vecchio istituto, ma lo si rende inapplicabile. Quattro testimoni che assistono tutti alla consumazione di un adulterio sarebbero un "unicum" statistico perfino a San Francisco.
La vita pratica dei paesi musulmani offre vari esempi. Mi viene in mente l'istituto islamico del "matrimonio temporaneo", che può durare addirittura solo mezz'ora, con tanto di dote matrimoniale conferita dallo "sposo", anche in vile denaro: così quella mezz'ora la sta passando mica con una prostituta, ma con una moglie.
O i musulmani dello Xinjang che mangiano tranquillamente maiale perché a tavola lo chiamano "montone", riproducendo le gesta dei preti nostrani che mangiavano carne nei venerdì di Quaresima con la formula "ego te baptizo piscem".
A qualunque latitudine la giustizia divina si piega al pragmatico convenzionalismo del vivere umano. Si chiama ipocrisia. Ma l’ipocrisia riporta la durezza della Legge al passo delle cose mondane. Nel male, ma anche nel bene.
La controprova dei due pesi e due misure l'abbiamo dal silenzio della stampa mainstream sul caso di Teresa Lewis. Meritava forse meno clamore? In base a quale ragione, peso, qualità di una vita umana?
E questa è la seconda volta in pochissimo tempo che mi sento una babbea..... solo che davvero trovo impossibile dover mettere in dubbio ogni cosa, anche cose che sostengono personaggi di fama mondiale (nn parlo di politici)..... ba...assurdo....pazzesco...e vergognoso
http://www.megachipdue.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/4571-lo-scandalo-sakineh.html
1. Questa signora non è stata processata per adulterio, ma per omicidio. Inoltre, in Iran non è prevista la condanna per adulterio. Anziché abrogare questa incriminazione, la legge ha prescritto delle condizioni, per poter stabilire il fatto, impossibili da mettere insieme: occorre che quattro persone siano state testimoni nello stesso istante. [3]
2. La Repubblica islamica non riconosce lo Shari‘a, bensì esclusivamente la Legge civile votata dai rappresentanti del popolo in seno al Parlamento.
3. La signora Mohammadi–Ashtiani ha drogato il marito e l’ha fatto uccidere nel sonno dal suo amante, Issa Taheri. Lei e il suo complice sono stati giudicati entrambi in primo e secondo grado. Gli «amanti diabolici» sono stati condannati a morte in tutti e due i gradi del giudizio. La Corte non ha fatto distinzioni di sesso nel pronunciare la condanna degli accusati. Va notato che, nell’atto di accusa, la relazione intima tra i due assassini non è menzionata, proprio perché non la si può provare secondo la legge iraniana, quantunque i parenti la dichiarino come un fatto certo.
4. La pena di morte potrà essere eseguita per impiccagione. La lapidazione, che era in vigore sotto il regime dello scià e per qualche anno ancora dopo la sua deposizione, è stata abolita dalla Rivoluzione islamica. Indignato per le asserzioni di Bernard-Henri Lévy e Nicolas Sarkozy, il vicepresidente iraniano del Consiglio della magistratura ha dichiarato a Dieudonne M'Bala M'Bala di voler sfidare le insigni personalità sioniste a trovare un testo di legge iraniana in vigore che preveda la lapidazione.
5. La sentenza è ora all'esame della Corte di Cassazione, che deve verificare la regolarità di ogni dettaglio della procedura. Se questa non è stata scrupolosamente rispettata, la sentenza sarà annullata. Questa procedura di riesame sospende il processo. Poiché questo non è ancora definitivo, l'imputata gode tuttora della presunzione di innocenza e non si è mai posta la questione di giustiziarla alla fine del Ramadan.
6. Javid Houstan Kian, presentato come l’avvocato della Signora Mohammadi-Ashtiani, è un impostore. È legato al figlio dell’accusata, ma non ha ricevuto alcun mandato da questa signora e non ha avuto alcun contatto con lei. E’ membro dei Mujaheddin del popolo, un'organizzazione terroristica protetta da Israele e dai neo conservatori [4].
7. Il figlio della donna vive normalmente a Tabriz. È libero di esprimersi senza impedimenti e telefona spesso a Lévy per criticare il proprio paese, a riprova del carattere libero e democratico del suo governo.
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Nota di Pino Cabras per Megachip
L’articolo di Thierry Meyssan, al di là di qualche ossequio di troppo alle presunte virtù liberali del governo iraniano, che purtroppo dà invece oltremodo da fare ad Amnesty International, e al di là di alcune imprecisioni sulla vigenza della pena della lapidazione, espone nondimeno dei fatti molto importanti, in grado di ridimensionare drasticamente la rappresentazione corrente della vicenda.
Mi rendo conto che il caso Sakineh, come ogni minaccia concreta della violenza di Stato su una vita umana con un nome e un cognome, ha risvolti morali che ci fanno sentire responsabili della difesa di quella vita e proprio quella. Ma nel caso di specie il piccolo vagone del caso giudiziario iraniano è inserito in un lungo treno composto da carrozze cariche di buona fede e soprattutto da una potente locomotiva mediatica che ha altri scopi, anche se li dissimula benissimo.
Personalmente uso un criterio guida che negli ultimi anni mi ha fornito una mappa infallibile nel percorso delle notizie, anche se sembrerà solo una battuta: quando in una causa compare la firma, l'engagement, il supporto battagliero di Bernard-Henry Lévy, dobbiamo sapere che quella causa è irrimediabilmente contaminata da gravissime falsità: è accaduto nella guerra dell'Ossetia del Sud nel 2008, nella strage di Gaza del 2009, e ora sull'Iran.
I fomentatori della campagna su Sakineh sono stati abilissimi.
Si parte da una causa in sé giusta, su cui già si impegna Amnesty International come in mille altri casi che nessuno di norma si fila.
La si deforma stuzzicando il pregiudizio antiislamico e dipingendola come l'oppressione del Regime sulle donne.
La si personalizza nello stile del "reality show" in base all'assunto che se di un individuo conosci il nome automaticamente diventa un tuo "prossimo" e tirarti fuori sarebbe disumano.
Si crea l'evento autopropulsivo e alla moda, con i VIP - compresi quelli davvero perbene - che associano la loro faccia e la loro lacrima con quel nome concreto.
Si lanciano coinvolgenti aggiornamenti che trascinano la stampa progressista e chi ha un approccio vivace, onesto e impegnato alle notizie.
Infine si scarica il tutto sull'immagine demonizzata di Teheran per costruire il consenso preventivo alla prossima guerra contro l'Iran, durante la quale centinaia di migliaia di donne - come in Iraq - saranno lapidate dalle bombe di un Occidente così femminista da non voler disturbare con un ricordo i loro troppi nomi.
L'articolo di Meyssan richiama il fatto che la procedura penale iraniana attuale rende ardua se non impossibile l’esecuzione di una condanna per adulterio, potendo procedersi solo in presenza di quattro testimoni del fatto, una testimonianza che “deve essere basata sull’osservazione e non sulle congetture”. È una di quelle salvifiche ipocrisie formali dettate dal buon senso che rendono il mondo islamico molto più flessibile di quanto ci si aspetti: si omaggia la forma, gli articoli della legge penale ricalcano certi precetti della Shari‘a, per cui si tiene in piedi un vecchio istituto, ma lo si rende inapplicabile. Quattro testimoni che assistono tutti alla consumazione di un adulterio sarebbero un "unicum" statistico perfino a San Francisco.
La vita pratica dei paesi musulmani offre vari esempi. Mi viene in mente l'istituto islamico del "matrimonio temporaneo", che può durare addirittura solo mezz'ora, con tanto di dote matrimoniale conferita dallo "sposo", anche in vile denaro: così quella mezz'ora la sta passando mica con una prostituta, ma con una moglie.
O i musulmani dello Xinjang che mangiano tranquillamente maiale perché a tavola lo chiamano "montone", riproducendo le gesta dei preti nostrani che mangiavano carne nei venerdì di Quaresima con la formula "ego te baptizo piscem".
A qualunque latitudine la giustizia divina si piega al pragmatico convenzionalismo del vivere umano. Si chiama ipocrisia. Ma l’ipocrisia riporta la durezza della Legge al passo delle cose mondane. Nel male, ma anche nel bene.
La controprova dei due pesi e due misure l'abbiamo dal silenzio della stampa mainstream sul caso di Teresa Lewis. Meritava forse meno clamore? In base a quale ragione, peso, qualità di una vita umana?
E questa è la seconda volta in pochissimo tempo che mi sento una babbea..... solo che davvero trovo impossibile dover mettere in dubbio ogni cosa, anche cose che sostengono personaggi di fama mondiale (nn parlo di politici)..... ba...assurdo....pazzesco...e vergognoso
Re: Lo scandalo Sakineh . non esiste la lapidazione in Iran?
Sconcertante....
Sonia Drechsler- Moderatore
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Re: Lo scandalo Sakineh . non esiste la lapidazione in Iran?
Credevo fosse una cosa risaputa la notizia non è certo di oggi il fatto che in Iran non esista la lapidazione era una cosa nota.Non che l'impiccaggione sia meglio eh.
Detto questo sono come ho già scritto altrove contraria a qualunque pena capitale.
Detto questo sono come ho già scritto altrove contraria a qualunque pena capitale.
Re: Lo scandalo Sakineh . non esiste la lapidazione in Iran?
Nessuno tocchi Caino
Helmer- Messaggi : 1628
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Re: Lo scandalo Sakineh . non esiste la lapidazione in Iran?
Saresti una Babbea a sposare una causa e difenderla ad occhi chiusi.
Documentarsi e cambiare posizione e punto di vista sono lussi che solo le persone dotate di intelletto possono permettersi.
Ad ogni buon modo complimenti a quei giornalisti con tanto di iscrizione all'albo che (per pigrizia o malafede) hanno pubblicato la notizia senza documentarsi.
Complimenti a quelli di manesty international che utilizzano le sovvenzioni per fare la guerra ai mulini a vento e favorire la propaganda dei guerrafondai.
Perchè non cerchiamo di fare qui l'elenco di questi PROFESSIONISTI?
Documentarsi e cambiare posizione e punto di vista sono lussi che solo le persone dotate di intelletto possono permettersi.
Ad ogni buon modo complimenti a quei giornalisti con tanto di iscrizione all'albo che (per pigrizia o malafede) hanno pubblicato la notizia senza documentarsi.
Complimenti a quelli di manesty international che utilizzano le sovvenzioni per fare la guerra ai mulini a vento e favorire la propaganda dei guerrafondai.
Perchè non cerchiamo di fare qui l'elenco di questi PROFESSIONISTI?
Re: Lo scandalo Sakineh . non esiste la lapidazione in Iran?
Il problema di fondo e' quando a dare lezioni di morale si mettono nazioni dove la pena di morte e' tutt'ora in vigore, a 16 anni puoi tranquillamente guidare una macchina e comprarti un revolver ...e dove "incidentalmente" c'e' il tasso piu' alto per morti violente dovuto alle armi da fuoco di tutto l'occidente "civilizzato".
Questo trovo irritante, che a salire sul pulpito siano i pretuncoli con la tonaca sporca di m... a sciacallare sulle disgrazie altrui.
BAH.
Questo trovo irritante, che a salire sul pulpito siano i pretuncoli con la tonaca sporca di m... a sciacallare sulle disgrazie altrui.
BAH.
Cobalto- Messaggi : 824
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Sab Gen 25, 2014 5:10 pm Da Carolus
» Cobalto ???
Lun Feb 25, 2013 11:14 pm Da Alice Mastroianni
» In antepirma in streaming Amok Atoms for peace
Mar Feb 19, 2013 10:43 pm Da Angelica Lean
» Test!
Gio Nov 01, 2012 4:25 pm Da Carolus
» Completata l'arca di Hamelin!!!!!!
Ven Ott 05, 2012 11:49 pm Da Claudja Ireland
» Benvenuti!
Ven Ott 05, 2012 11:47 pm Da Claudja Ireland
» Allenatori per gioco:fate la vostra squadra!
Mer Set 26, 2012 10:08 pm Da Alice Mastroianni
» Affitta il tuo anticiclone ad Antartide. Non fartelo scappare
Dom Set 02, 2012 8:57 pm Da Alice Mastroianni
» Marketplace, inizia l'avventura
Mer Ago 15, 2012 7:26 pm Da Moon
» Ho capito tutto!!!
Ven Ago 10, 2012 7:49 pm Da Sonia Drechsler
» Finalmente
Ven Ago 10, 2012 12:35 pm Da Moon
» Foto album da Second Life
Lun Lug 30, 2012 2:14 pm Da Moon
» Domani sera:
Sab Lug 28, 2012 12:26 pm Da Viola
» La musica che ascoltiamo
Dom Lug 15, 2012 12:14 pm Da Viola
» Il thread dei compleanni
Gio Lug 12, 2012 5:11 pm Da Viola
» Firestorm "si spegne"
Mer Lug 11, 2012 10:43 pm Da Moon
» Un appello per Curio
Mar Lug 10, 2012 11:18 pm Da Sonia Drechsler
» Chi è questa tipa?
Dom Lug 08, 2012 3:38 pm Da cactus
» Topic chiuso
Dom Lug 08, 2012 1:21 pm Da Viola
» Per Sveva
Dom Lug 08, 2012 12:47 am Da Carolus
» Virus DNS Changer
Sab Lug 07, 2012 8:16 pm Da Carolus
» Certificato di sicurezza
Gio Lug 05, 2012 4:05 pm Da cactus
» Ciao
Mar Lug 03, 2012 5:01 pm Da Claudja Ireland
» Megacopybotting!
Gio Giu 28, 2012 5:16 pm Da pippi
» L'Angolo dello Sclero
Mer Giu 20, 2012 10:37 pm Da Carolus