Vergogna di Second Life

Qualche giorno fa ero in macchina con un amico, e stavamo parlando un po' di Second Life, visto che e' stato il posto dove ci siamo conosciuti. Morale, salta fuori la frase "Quello che ho passato su SL e' uno dei periodi piu' importanti della mia vita, e non mi vergono a dirlo".
Sul momento non ci ho fatto caso, poi ripensandoci... Ma perche' dovrebbe vergognarsene?

Credo viga ancora la convinzione che associa una persona, per quanto gia' di base nerd e particolare, alla figura di "sfigato" se le esperienze che la fanno crescere si sviluppano in un ambiente virtuale, il che mi fa molto pensare visto che la maggior parte dei passi avanti *significativi* che ho visto fare ai miei amici si sono proprio sviluppati in ambienti di quel genere, che hanno offerto la possibilita' di essere piu' introspettivi e flessibili, e stare a contatto con persone che a loro volta si pongono sottoforma di "anime" privi di parecchie ansie sociali.

SL e' stato per molti un primo passo verso un miglioramento esterno... E' disonorevole? Sinceramente non capisco questo ordine di idee.

Credo che siamo solo i primi a conoscere un nuovo modo di relazionarsi. Non solo in ambito SL, ma di tutto internet. Siamo una specie di prima generazione e le novita' hanno sempre stentato un po' a prendere piede suscitando diffidenza.
Forse sentiamo anche noi un po' questa cosa come un peso, ne abbiamo un po' paura, abbiamo un po' paura del giudizio altrui.
E anche fra noi c'e' chi, all'interno di SL stessa, si espone piu' o meno. Forse la molla e' la stessa del tuo amico.

Ho smesso da quel dì di cercare di spiegare agli scettici cos'è SL , perchè ci sto molte ore collegata e in ogni caso dipende da chi me lo chiede. Ho sviluppato una sorta di fiuto nel comprendere al volo chi mi chiede solo per poi darmi della malata mentale e chi invece chiede perchè davvero interessato. Non ho nè tempo nè voglia di sprecare ore per questo.
Vergogna di SL? Assolutamente no, ma scherziamo? Semplicemente ne parlo a chi so per certo che comprenderà. Degli altri, ai quali probabilmente dovrei dare delle giustificazioni del perchè continuo a restare in SL, me ne sbatto altamente.
Non è voler essere altezzosi piuttosto il desiderio di rispetto da parte degli altri di quelli che sono i miei interessi, hobby e svaghi. Io per carattere non giudico e non discrimino chi trova interesse in cose diverse da quelli che sono i miei passatempi e mi aspetto che anche gli altri lo facciano, anche se è vero che spesso non è così.
Questo discorso vale anche per il mio ambito familiare e la mia ormai scarna lista di amici RL. Se spiegassi ad alcuni di loro cosa e quanto, in termini di accrescimento culturale personale, mi da SL, probabilmente non capirebbero perchè legati all'idea che internet in generale è solo chat, cazzeggio e voglia di evasione frivola o sessuale.
Di tanto in tanto qualcuno di loro tenta di farmi venire sensi di colpa perchè "a causa" delle molte ore passate al pc non ho tempo e voglia di dedicarmi a loro. A volte, esasperata da questi discorsi, mi è scappata la frase: "sorprendimi, dammi qualcosa che attiri il mio interesse e la mia curiosità e ne possiamo parlare" .

E' uno dei motivi per cui mi infastidisce sentir chiamare o definire Second Life come un "gioco". Credo che Helmer abbia centrato il problema, il fatto che siamo a tutti gli effetti la prima generazione a sperimentare una forma di comunicazione e socialità differente. Io stessa sono più propensa a parlare con le persone di alcuni lati oscuri della mia vita piuttosto che delle mie esperienze in una dimensione parallela, che sempre vita rimane. Cambia solo il mezzo, in fondo. Per quanto mi riguarda non credo sia vergogna, piuttosto un evitare di parlarne con persone che so non capirebbero.

E in effetti Sonia... ho incontrato in RL piu' di 20 persone conosciute in SL e sono tutte esattamente come sono in SL.
Nel bene e nel male sono (siamo) esattamente come te lo aspetti. Qualche esempio: Mia e' pazzerella come Katia, Micalita e' un po' mamma come Micaela, Dep e' simpatico e un po' pignolo come Rosario, Papper e' simpatica e arruffona come Paola.... (metto tranquillamente i nomi veri perche' non ne hanno mai fatto segreto e poi sono generici)... se vuoi te li dico tutti (anche Iao e Giovanna hanno gli stessi pregi e difetti).
Insomma il mezzo di comunicazione non ha cambiato nessuno: fra pixel e ciccetta non c'e' differenza.
Piano piano ci si abituera' a questa nuova piattaforma, a questo modo di comunicare forse anche piu' diretto.

Helmer ha scritto:Piano piano ci si abituera' a questa nuova piattaforma, a questo modo di comunicare forse anche piu' diretto.

Lo spero :\