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Deliri
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Deliri
Che tristezza questa felicità virtuale
Che tristezza questa felicità virtuale
di Massimiliano Parente
Su Facebook si moltiplicano i gruppi dove tutto è "happy": campagne, isole, caffè, acquari Ma è un trionfo di noia e ripetitività. Anche per chi insegue una bella (forse) ragazza
Fatti la tua fattoria virtuale felice. Fatti il tuo acquario virtuale felice. Fatti la tua isola felice. A Pier Paolo Pasolini, se solo avesse immaginato, sarebbe venuto un ictus. Dopo Second Life, ormai in declino, siamo tornati indietro: l’ultima moda sono i tamagotchi della felicità di massa, elementari e lobotomizzanti. Resta da capire come la chiamiamo, la generazione degli over trenta e over quaranta e perfino over cinquanta iscritta a Facebook e che passa ore a dare da mangiare ai pesciolini virtuali di Fishville, a arare la sua villetta virtuale di Farmville, a cliccare su turisti virtuali per «offrirgli» un drink nella propria Happy Island. La Happy Generation?
Se c’era un aspetto deprimente di Facebook, per me, era proprio l’ostentazione della felicità, troppa per essere vera: album familiari felici, tutti che ridono sempre ovunque, foto di viaggi, feste di compleanno, veglioni di capodanno, neonati ostentati come reliquie, l’invasione degli ultracorpi. Grazie a photoshop e photo boot, nelle foto dei profili chiunque si rende belloccio e passabile, tanto chi ti conosce sa già come sei e gli altri «amici» mica li devi incontrare davvero. E quindi status euforici, isole greche e Maldive, servizi fotografici da qualsiasi parte del mondo, citazioni giulive da Harmony e Baci Perugina, mai nessuno in casa con le ciabatte e la moglie che gli dice che il bambino ha vomitato sul divano.
Io mi ci incanto, sulle gioie altrui spalmate sulle bacheche, quelle di chi ha una vita perché non ha tempo né voglia di pensarla, e quindi a differenza mia vive la sua e basta, e svegliandomi sempre alle tre certe notti passo da una bacheca all’altra, mi perdo in queste felicità immortalate, immortali, già morte. Troppi corpi e nessun corpo, l’estremo dell’intangibilità è forse anche l’unico universo realmente tangibile dalla mente, e anche l’unico aldilà possibile. Era, a pensarci, il pregio e il difetto di Second Life: ci si spostava volando, si assumeva l’apparenza che ci pareva sotto forma di un avatar a nostra immagine e somiglianza o dissomiglianza, e però non si moriva mai, anche cadendo da duecento metri, disattivando la fluttuazione e lasciandosi cadere a capofitto, neppure un graffio, e non si poteva importunare nessuno né essere disturbati, non c’erano pericoli né azioni da temere. Al massimo una denuncia per stalking, o una segnalazione per farti chiudere l’account, come su Facebook. L’eccesso di felicità era anche un eccesso di noia, cosa a cui era arrivato già Jonathan Swift, e infatti Gulliver incappò nell’isola degli immortali, gli Struldbrug, la cui massima aspirazione era porre fine al tedio di vivere.
Tuttavia, prima che mi si accusi di predicare bene e razzolare male, confesso, nel frattempo, che negli ultimi due mesi ho aderito a Countrylife, a Farmville, a Happy Island, a Happy Fish, a Café World, a Happy Pet, ho aderito a tutto, non mi sono fatto mancare niente, e non per scriverne in un mio romanzo o in un racconto o in articolo, sai cosa me ne faccio di queste cacate, tantomeno per sete di alienazioni micidiali, macché. La mia vera ragione era Mirta, una ragazza così affascinante e imprendibile da accontentarmi di esserle vicino di fattoria, di campagna, di isola, di acquario, di qualsiasi cosa, e siccome lei si iscriveva a qualsiasi cosa, io mi sono iscritto a qualsiasi cosa, illudendomi di conquistarla così. Come Leopardi scriveva A Silvia, o dedicava Aspasia a quella stronza di Fanny Targioni Tozzetti, io scrivo «Mirta» nel giardino della mia fattoria, componendo il nome con fiori di tulipani gialli, perché lei lo veda e si innamori di me, e mi lanci una treccia dalla finestra della sua casa padronale, o mi dia un appuntamento segreto in fienile, segreto perché è felicemente fidanzata.
Ogni giorno le mando un «gift» da ogni applicazione installata per lei: una pecorella virtuale per la fattoria felice, un pesce virtuale per l’acquario felice, una palmetta felice per l’isoletta felice; mentre il massimo del piacere e della metafora è fertilizzarle il campo, quando Facebook annuncia a tutto schermo, a te e sulla home page di ogni tuo «amico»: «Massimiliano ha fertilizzato Mirta». Lei a volte neppure un grazie, a volte risponde inviandomi un coniglietto felice, una balla di fieno felice, un lollypop da infilarmi da qualche parte, e quant’è infelice questa felicità, penso, e però sono soddisfatto anch’io di incarnare il rovescio della medaglia di tanta happiness, come al solito riesco a inscenare tragedie teatrali anche sul quasi niente, e in fondo mi corrisponde più Mirta di quanto Dulcinea del Toboso corrispondeva Don Chisciotte.
Così, proprio mentre il giochino mi sta stancando, oggi ho scoperto che, in mezzo a tanto pullulare di allegrie, su Facebook esiste anche Mafia Wars, il cui scopo è diventare un mafioso russo, fico. Non è proprio l’applicazione Don Rodrigo che cercavo, per separare Mirta dal suo amore Renzo o Giuseppe o comunque si chiami, ma forse se divento un boss potrò conquistarla, o almeno sequestrarla e portarla con me su un’isola deserta e finalmente happy. Virtualmente, per carità.
Che tristezza questa felicità virtuale
di Massimiliano Parente
Su Facebook si moltiplicano i gruppi dove tutto è "happy": campagne, isole, caffè, acquari Ma è un trionfo di noia e ripetitività. Anche per chi insegue una bella (forse) ragazza
Fatti la tua fattoria virtuale felice. Fatti il tuo acquario virtuale felice. Fatti la tua isola felice. A Pier Paolo Pasolini, se solo avesse immaginato, sarebbe venuto un ictus. Dopo Second Life, ormai in declino, siamo tornati indietro: l’ultima moda sono i tamagotchi della felicità di massa, elementari e lobotomizzanti. Resta da capire come la chiamiamo, la generazione degli over trenta e over quaranta e perfino over cinquanta iscritta a Facebook e che passa ore a dare da mangiare ai pesciolini virtuali di Fishville, a arare la sua villetta virtuale di Farmville, a cliccare su turisti virtuali per «offrirgli» un drink nella propria Happy Island. La Happy Generation?
Se c’era un aspetto deprimente di Facebook, per me, era proprio l’ostentazione della felicità, troppa per essere vera: album familiari felici, tutti che ridono sempre ovunque, foto di viaggi, feste di compleanno, veglioni di capodanno, neonati ostentati come reliquie, l’invasione degli ultracorpi. Grazie a photoshop e photo boot, nelle foto dei profili chiunque si rende belloccio e passabile, tanto chi ti conosce sa già come sei e gli altri «amici» mica li devi incontrare davvero. E quindi status euforici, isole greche e Maldive, servizi fotografici da qualsiasi parte del mondo, citazioni giulive da Harmony e Baci Perugina, mai nessuno in casa con le ciabatte e la moglie che gli dice che il bambino ha vomitato sul divano.
Io mi ci incanto, sulle gioie altrui spalmate sulle bacheche, quelle di chi ha una vita perché non ha tempo né voglia di pensarla, e quindi a differenza mia vive la sua e basta, e svegliandomi sempre alle tre certe notti passo da una bacheca all’altra, mi perdo in queste felicità immortalate, immortali, già morte. Troppi corpi e nessun corpo, l’estremo dell’intangibilità è forse anche l’unico universo realmente tangibile dalla mente, e anche l’unico aldilà possibile. Era, a pensarci, il pregio e il difetto di Second Life: ci si spostava volando, si assumeva l’apparenza che ci pareva sotto forma di un avatar a nostra immagine e somiglianza o dissomiglianza, e però non si moriva mai, anche cadendo da duecento metri, disattivando la fluttuazione e lasciandosi cadere a capofitto, neppure un graffio, e non si poteva importunare nessuno né essere disturbati, non c’erano pericoli né azioni da temere. Al massimo una denuncia per stalking, o una segnalazione per farti chiudere l’account, come su Facebook. L’eccesso di felicità era anche un eccesso di noia, cosa a cui era arrivato già Jonathan Swift, e infatti Gulliver incappò nell’isola degli immortali, gli Struldbrug, la cui massima aspirazione era porre fine al tedio di vivere.
Tuttavia, prima che mi si accusi di predicare bene e razzolare male, confesso, nel frattempo, che negli ultimi due mesi ho aderito a Countrylife, a Farmville, a Happy Island, a Happy Fish, a Café World, a Happy Pet, ho aderito a tutto, non mi sono fatto mancare niente, e non per scriverne in un mio romanzo o in un racconto o in articolo, sai cosa me ne faccio di queste cacate, tantomeno per sete di alienazioni micidiali, macché. La mia vera ragione era Mirta, una ragazza così affascinante e imprendibile da accontentarmi di esserle vicino di fattoria, di campagna, di isola, di acquario, di qualsiasi cosa, e siccome lei si iscriveva a qualsiasi cosa, io mi sono iscritto a qualsiasi cosa, illudendomi di conquistarla così. Come Leopardi scriveva A Silvia, o dedicava Aspasia a quella stronza di Fanny Targioni Tozzetti, io scrivo «Mirta» nel giardino della mia fattoria, componendo il nome con fiori di tulipani gialli, perché lei lo veda e si innamori di me, e mi lanci una treccia dalla finestra della sua casa padronale, o mi dia un appuntamento segreto in fienile, segreto perché è felicemente fidanzata.
Ogni giorno le mando un «gift» da ogni applicazione installata per lei: una pecorella virtuale per la fattoria felice, un pesce virtuale per l’acquario felice, una palmetta felice per l’isoletta felice; mentre il massimo del piacere e della metafora è fertilizzarle il campo, quando Facebook annuncia a tutto schermo, a te e sulla home page di ogni tuo «amico»: «Massimiliano ha fertilizzato Mirta». Lei a volte neppure un grazie, a volte risponde inviandomi un coniglietto felice, una balla di fieno felice, un lollypop da infilarmi da qualche parte, e quant’è infelice questa felicità, penso, e però sono soddisfatto anch’io di incarnare il rovescio della medaglia di tanta happiness, come al solito riesco a inscenare tragedie teatrali anche sul quasi niente, e in fondo mi corrisponde più Mirta di quanto Dulcinea del Toboso corrispondeva Don Chisciotte.
Così, proprio mentre il giochino mi sta stancando, oggi ho scoperto che, in mezzo a tanto pullulare di allegrie, su Facebook esiste anche Mafia Wars, il cui scopo è diventare un mafioso russo, fico. Non è proprio l’applicazione Don Rodrigo che cercavo, per separare Mirta dal suo amore Renzo o Giuseppe o comunque si chiami, ma forse se divento un boss potrò conquistarla, o almeno sequestrarla e portarla con me su un’isola deserta e finalmente happy. Virtualmente, per carità.
Ultima modifica di Angelica Lean il Mar Gen 12, 2010 9:15 pm - modificato 1 volta.
Re: Deliri
Scusa ANgelica, vrrei rispondere, ma mi sa che ho i carciofi da raccogliere....
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Re: Deliri
Helmer ha scritto:Scusa ANgelica, vrrei rispondere, ma mi sa che ho i carciofi da raccogliere....
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Re: Deliri
[quote="Angelica Lean"]Che tristezza questa felicità virtuale
Che tristezza questa felicità virtuale
di Massimiliano Parente
Su Facebook si moltiplicano i gruppi dove tutto è "happy": campagne, isole, caffè, acquari Ma è un trionfo di noia e ripetitività. Anche per chi insegue una bella (forse) ragazza
[...] edited by U.M [...]
[quote]
Questo articolo interessante che Elica ha postato e lei ringrazio per questo. Me piacerebbe aggiungere parole per autore. Forse qualcuno in voi sa già che contraria a FB e per vari motivi. Non ho account ma ha visto spesso presso collega, amico, relativo... Comprendo argomento e questo ritratto è molto superficioso. Spesso è regola che uno che accusa altro di superficialità ha lui medesimo in grande abbondanza. Se questa regola vera Massimiliano Parente è universo superficioso... E quindi io peggio che lui. Come che unque... Ogne che uno ha una tastiera ha espresso suo pensiero circa FB o scritto best seller su esso. Credo che sufficiente ormai: viene tempo che impariamo ad ascolta solo chi ha qualcosa di sensato a dire, non tutti che apre bocca. E poi...
Quanto poco io ha pazienza verso uomo che descrive donne come che frivolette stupide che sempre va verso fiore sbagliato in campo ignorando povero, adorabile, perfettoso pozzo di sentimento e generoso amore spassionoso. Se potesse scrivere a Massimiliano Parente, direi lui:
Vai a fare giro e pianta seccare a tutte donne le virtualezze in giro per tutti social network! Porta in giro tua vuotosità e childish innamoramenti... No drama! E no più galanterie virtuali a donne che non richieste! Prende tuo coraggio per patta pantalone e vai da fidanzato di Mirta e dicere: 'Me piace Mirta!'.
Poi, dopo che preso prima Felice e Reale Passaggio di Pugni su Naso, vai e chiedere a Mirta se lei di te ha interesse... Così ritiri anche sequel!
Me scusate ma lamentosi...
Che tristezza questa felicità virtuale
di Massimiliano Parente
Su Facebook si moltiplicano i gruppi dove tutto è "happy": campagne, isole, caffè, acquari Ma è un trionfo di noia e ripetitività. Anche per chi insegue una bella (forse) ragazza
[...] edited by U.M [...]
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Questo articolo interessante che Elica ha postato e lei ringrazio per questo. Me piacerebbe aggiungere parole per autore. Forse qualcuno in voi sa già che contraria a FB e per vari motivi. Non ho account ma ha visto spesso presso collega, amico, relativo... Comprendo argomento e questo ritratto è molto superficioso. Spesso è regola che uno che accusa altro di superficialità ha lui medesimo in grande abbondanza. Se questa regola vera Massimiliano Parente è universo superficioso... E quindi io peggio che lui. Come che unque... Ogne che uno ha una tastiera ha espresso suo pensiero circa FB o scritto best seller su esso. Credo che sufficiente ormai: viene tempo che impariamo ad ascolta solo chi ha qualcosa di sensato a dire, non tutti che apre bocca. E poi...
Quanto poco io ha pazienza verso uomo che descrive donne come che frivolette stupide che sempre va verso fiore sbagliato in campo ignorando povero, adorabile, perfettoso pozzo di sentimento e generoso amore spassionoso. Se potesse scrivere a Massimiliano Parente, direi lui:
Vai a fare giro e pianta seccare a tutte donne le virtualezze in giro per tutti social network! Porta in giro tua vuotosità e childish innamoramenti... No drama! E no più galanterie virtuali a donne che non richieste! Prende tuo coraggio per patta pantalone e vai da fidanzato di Mirta e dicere: 'Me piace Mirta!'.
Poi, dopo che preso prima Felice e Reale Passaggio di Pugni su Naso, vai e chiedere a Mirta se lei di te ha interesse... Così ritiri anche sequel!
Me scusate ma lamentosi...
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Re: Deliri
Che stupido fregnone.
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Re: Deliri
Massimiliano Parente ha scritto:
Su Facebook si moltiplicano i gruppi dove tutto è "happy": campagne, isole, caffè, acquari Ma è un trionfo di noia e ripetitività. Anche per chi insegue una bella (forse) ragazza.
Stimatissimo signore, io ritengo ben piu' un trionfo di noia e ripetitivita' tirare fuori il solito polpettone cinico e polemico che ci si aspetta, ormai, che certi musoni si mettano a fare. Musoni che si arrampicano sugli specchi cercando di rendersi il piu' possibile visibilmente intolleranti e finti intellettuali di questa grandissima ceppa.
Musoni fra cui mi piazzo anche io, per carita', ma lei secondo la mia modestissima opinione ha raggiunto vette che neanche un illustre rompicoglioni come il sottoscritto si sarebbe mai sognato di raggiungere.
Il tutto per fare una cosa banale e veramente puerile come rincorrere una ragazza su dei giochetti.
Massimiliano Parente ha scritto:
Fatti la tua fattoria virtuale felice. Fatti il tuo acquario virtuale felice. Fatti la tua isola felice. A Pier Paolo Pasolini, se solo avesse immaginato, sarebbe venuto un ictus.
Se Pier Paolo Pasolini si fosse sentito citato per il suo rant personale come portata principale della sua microbattaglia a dei semplici passatempi, probabilmente le avrebbe tirato una barcata di mazzate.
Davvero mi vuol far credere che tutto questo trionfo di Happy non sia in realta' semplicemente un tentativo, una risposta del mondo della comunicazione che tenta di abbordare proprio le persone disilluse e bisognose, inconsciamente, di qualcosa che abbia un gusto non per forza grigio come quello che gente come lei, e me sicuramente, si propone di sbattere in faccia ogni volta e spingere a curarsi soltanto di quello?
A me pare tutto fuorche' un'ostentazione di felicita', se mi permette, e' anzi un chiaro sinonimo della terribile mancanza di essa nella vita di tutti i giorni. Preoccupante, anziche' noioso e stucchevole.
Farm, poteva chiamarsi Farm. Molti si chiamano in altri modi per esempio. E sono tutti semplici giochetti, proprio come il Tetris.
Lei mi vuol dire che avrebbe semplicemente tirato fuori il suo sacchetto per il vomito dunque, cercando di ostentare chissa' quale conoscenza di come vanno le cose a differenza "di quei lobotomizzati" se per caso Tetris l'avessero chiamato Happy Tetris?
O mi sarebbe venuto a fare questioni su come sia messo male qualcuno che cerca di incastrare dei cubetti in modo da creare una linea orizzontale?
Mi perdoni, ma se mi risponde di si, secondo la mia modestissima opinione, lei e' una persona petulante e seccante.
Massimiliano Parente ha scritto:
Dopo Second Life, ormai in declino, siamo tornati indietro: l’ultima moda sono i tamagotchi della felicità di massa, elementari e lobotomizzanti.
A proposito di roba lobotomizzante mio buon signore, lei guarda per caso la televisione?
Sono passatempi. Se vuole le posso anche spiegare il significato di passatempo visto che mi pare che per lei sia sinonimo di allevare psicosi ed ostentazioni in se e nel prossimo in maniera ossessiva e intrusiva... Mi faccia sapere, puo' anche cercarlo su google.
Guardi, e' facile, se a lei da fastidio tutto questo, blocchi ogni applicazione con su scritto happy. E il suo mondo tornera' a diventare finalmente poco stucchevole, e alla continua ricerca di un male anche dietro a un semplice giochetto. Come piace a lei.
Massimiliano Parente ha scritto:
Grazie a photoshop e photo boot, nelle foto dei profili chiunque si rende belloccio e passabile, tanto chi ti conosce sa già come sei e gli altri «amici» mica li devi incontrare davvero. E quindi status euforici, isole greche e Maldive, servizi fotografici da qualsiasi parte del mondo, citazioni giulive da Harmony e Baci Perugina, mai nessuno in casa con le ciabatte e la moglie che gli dice che il bambino ha vomitato sul divano.
Credo che la sua friendlist sia alquanto sfortunata allora, in quanto ghermita di gente che si photoshoppa le foto e non fa che rendere tutto il proprio palchetto personale. Nessuna affermazione intelligente? Nessuno che dice che il bambino ha vomitato sul divano? Eppure i miei contatti invece lo dicono spesso. E pubblicano foto di ogni tipo, a volte direttamente dalla macchina fotografica, che siano "passabili" o meno.
Ben bilanciati con le "citazioni giulive" ci sono anche quelle depressive e iraconde. Ci si mette un po' di se, che cosa, mi permetta di domandarle, ma che cosa gliene frega a lei?
Massimiliano Parente ha scritto: Io mi ci incanto, sulle gioie altrui spalmate sulle bacheche, quelle di chi ha una vita perché non ha tempo né voglia di pensarla, e quindi a differenza mia vive la sua e basta, e svegliandomi sempre alle tre certe notti passo da una bacheca all’altra, mi perdo in queste felicità immortalate, immortali, già morte.
Eccalla'! Senza neanche aver letto tutto l'articolo gia' avevo capito che invece lei ritiene di sapere come si vive questa vita. Come la si pensa.
Ma scenda dal trono, mi faccia una cortesia...
E il bello e' che il trucco e' infallibile: Infilaci qualche tentativo di romanzare la frase e qualcuno pensera' che stai davvero dicendo una cosa intelligente. Ops. Ho svelato il segreto del significato di questo suo sproloquiarsi in frasi, in realta', senza senso?
Nessuna felicita' immortalata. Si chiamano sfoghi.
Nessuna felicita' necessariamente gia' morta.
Non tinga per cortesia cose in realta' semplicissime, diritti di tutti per giunta, della sua intollerabile valanga di negativita' "a tutti i costi".
Massimiliano Parente ha scritto:
Troppi corpi e nessun corpo, l’estremo dell’intangibilità è forse anche l’unico universo realmente tangibile dalla mente, e anche l’unico aldilà possibile. Era, a pensarci, il pregio e il difetto di Second Life: ci si spostava volando, si assumeva l’apparenza che ci pareva sotto forma di un avatar a nostra immagine e somiglianza o dissomiglianza, e però non si moriva mai, anche cadendo da duecento metri, disattivando la fluttuazione e lasciandosi cadere a capofitto, neppure un graffio, e non si poteva importunare nessuno né essere disturbati, non c’erano pericoli né azioni da temere. Al massimo una denuncia per stalking, o una segnalazione per farti chiudere l’account, come su Facebook. L’eccesso di felicità era anche un eccesso di noia, cosa a cui era arrivato già Jonathan Swift, e infatti Gulliver incappò nell’isola degli immortali, gli Struldbrug, la cui massima aspirazione era porre fine al tedio di vivere.
Lei mio buon signore ha perso una cosa molto importante, e questo suo trafiletto me lo fa capire molto bene. Lei non sa piu' sognare, fantasticare. Riduce troppe cose a un ammasso di pratica, quando in un mondo dove semplicemente non ci e' data che in pillole, a volte semplicemente certe cose ci danno un'impressione di liberta'.
Intangibile e' per lei sinonimo di non esistente? Se non c'e' un corpo che si sfracella, ci puo' sempre essere un sentimento, una mente creativa, pensante, curiosa.
E mi permetta, ma in 3 anni di Secondlife nessuno mi ha mai denunciato per stalking giusto per farmi chiudere l'account. Tantomeno su Facebook. Di che parla, che dice, ma perche' da aria alla bocca, perche' fa di tutte le erbe un fascio? A che scopo questo fiume di amenita'?
La sua esperienza in questi strumenti e' probabilmente molto negativa principalmente perche' molto negativo e' il suo stesso approccio ad essi.
Mi perdoni la battuta, ma ste denunce per stalking sono state fatte contro di lei? Ha per caso ossessionato qualcun altro oltre a Mirta, in qualche altro modo analogo, inseguendolo in qualsiasi cosa facesse e scrivendo il suo nome dappertutto facendo giustamente pensare al malcapitato "questo non ci sta tanto dentro con la testa"?
Massimiliano Parente ha scritto:come al solito riesco a inscenare tragedie teatrali anche sul quasi niente
Il bello e' rendersene conto. Ho deciso che andro' a cercare Mirta per darle la colpa di dovermi essere sorbito le sue cagate. Non credo la corrispondera' per qualche giochetto. Happy o mafioso che sia.
Siete quello che da me potrebbe venir facilmente chiamato un Happy Pirla.
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Sab Gen 25, 2014 5:10 pm Da Carolus
» Cobalto ???
Lun Feb 25, 2013 11:14 pm Da Alice Mastroianni
» In antepirma in streaming Amok Atoms for peace
Mar Feb 19, 2013 10:43 pm Da Angelica Lean
» Test!
Gio Nov 01, 2012 4:25 pm Da Carolus
» Completata l'arca di Hamelin!!!!!!
Ven Ott 05, 2012 11:49 pm Da Claudja Ireland
» Benvenuti!
Ven Ott 05, 2012 11:47 pm Da Claudja Ireland
» Allenatori per gioco:fate la vostra squadra!
Mer Set 26, 2012 10:08 pm Da Alice Mastroianni
» Affitta il tuo anticiclone ad Antartide. Non fartelo scappare
Dom Set 02, 2012 8:57 pm Da Alice Mastroianni
» Marketplace, inizia l'avventura
Mer Ago 15, 2012 7:26 pm Da Moon
» Ho capito tutto!!!
Ven Ago 10, 2012 7:49 pm Da Sonia Drechsler
» Finalmente
Ven Ago 10, 2012 12:35 pm Da Moon
» Foto album da Second Life
Lun Lug 30, 2012 2:14 pm Da Moon
» Domani sera:
Sab Lug 28, 2012 12:26 pm Da Viola
» La musica che ascoltiamo
Dom Lug 15, 2012 12:14 pm Da Viola
» Il thread dei compleanni
Gio Lug 12, 2012 5:11 pm Da Viola
» Firestorm "si spegne"
Mer Lug 11, 2012 10:43 pm Da Moon
» Un appello per Curio
Mar Lug 10, 2012 11:18 pm Da Sonia Drechsler
» Chi è questa tipa?
Dom Lug 08, 2012 3:38 pm Da cactus
» Topic chiuso
Dom Lug 08, 2012 1:21 pm Da Viola
» Per Sveva
Dom Lug 08, 2012 12:47 am Da Carolus
» Virus DNS Changer
Sab Lug 07, 2012 8:16 pm Da Carolus
» Certificato di sicurezza
Gio Lug 05, 2012 4:05 pm Da cactus
» Ciao
Mar Lug 03, 2012 5:01 pm Da Claudja Ireland
» Megacopybotting!
Gio Giu 28, 2012 5:16 pm Da pippi
» L'Angolo dello Sclero
Mer Giu 20, 2012 10:37 pm Da Carolus