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La Drechsler confessa: «Sì, presi steroidi»

IL CASO/ L' OLIMPIONICA TEDESCA FA PER LA PRIMA VOLTA RIVELAZIONI SUL PROPRIO PASSATO COME ATLETA DELLA DDR
La Drechsler confessa: «Sì, presi steroidi»
«Quando ero nella Germania dell' Est ci davano farmaci illeciti. E noi accettavamo tutto»

IL CASO/ L' olimpionica tedesca fa per la prima volta rivelazioni sul proprio passato come atleta della Ddr La Drechsler confessa: «Sì, presi steroidi» «Quando ero nella Germania dell' Est ci davano farmaci illeciti. E noi accettavamo tutto» LONDRA - Finalmente è riuscita ad ammetterlo: dopo anni di smentite la campionessa olimpionica di salto in lungo Heike Drechsler si è tolta un peso. Ha detto che anche lei, come la maggior parte degli atleti della Germania dell' Est, è stata dopata dai suoi allenatori prima della caduta del muro di Berlino. Il suo nome era stato esplicitamente collegato a sostanze illegali in un libro uscito nel 1995 e scritto da Brigitte Berendonk, la moglie del professore che il governo tedesco nel 1990 aveva messo a capo di un' inchiesta sul programma sportivo della Germania orientale. La Drechsler aveva sempre negato, sottolineando che se aveva preso droghe lo aveva fatto senza saperlo. Ora è crollata e ha ammesso: «Sapevamo benissimo che ci davano cose strane. Ci dicevano prendi queste pastiglie, sono vitamine, ti fanno bene e noi ci cascavamo. Mi viene la nausea quando ci penso. La verità è che accettavamo tutto perché non avevamo scelta. Adesso sembra un atteggiamento così stupido». Sotto la bandiera della Germania dell' Est, la Drechsler aveva vinto tutto: agli europei del 1983 aveva conquistato l' oro nel salto in lungo e nei 200 metri, dai mondiali dell' 87 aveva portato a casa un argento e un bronzo, dalle Olimpiadi dell' 88 un argento e due bronzi. Merito del talento, senz' altro, ma anche degli steroidi anabolizzanti dei quali faceva uso. «Oggi capiamo tutti benissimo quanto facciano male - ha sottolineato - ma allora era diverso. Noi non sapevamo niente. Avevamo tanti sospetti ma nessuna certezza». Ma le ombre sul suo passato nell' Est sono tante. In vena di verità, Drechsler ha amesso anche di aver fatto la spia, di essere stata reclutata dalla Stasi come agente non ufficiale, di aver controllato per anni le sue compagne di squadra. «Ero convinta che quello che stava succedendo fosse giusto. Non avevo ragione di lamentarmi. Potevo gareggiare, potevo andare all' estero liberamente. Forse è perché ero così giovane che ho accettato tutto senza fare domande». Ora il doping e lo spionaggio sono un capitolo chiuso. Sposata, madre di un bambino, la stella del salto in lungo brilla solo di luce propria. A Sydney, nonostante i 35 anni, ha conquistato l' oro olimpico, il secondo dopo quello vinto nel 1992. Nella Germania unificata è ormai un simbolo dello sport pulito. Più volte ha chiesto il carcere per allenatori e medici che prescrivono sostanze illegali: «Fanno male a tutti e soprattutto allo sport». E' testimonial di una società di assicurazioni sulla salute ed è la ricercata ospite di trasmissioni televisive. Non è stato sempre così: «C' è stato un periodo - ha ricordato - quando ho avuto molta paura. Dopo la riunificazione, ho cominciato a ricevere lettere minatorie. Una volta una persona mi ha scritto dicendomi che la gente come me doveva essere messa contro un muro e lasciata morire al sole». E forse per terrore che la Drechsler - che è stata anche deputata del parlamento della Germania orientale - ha sempre negato. Anche quando i suoi no le sono costati una querela per diffamazione e una parcella per risarcimento danni da più di 21 milioni di lire. Paola De Carolis LE DUE VITE DI HEIKE GERMANIA EST Mondiali ' 83: oro nel lungo (7.27); Europei ' 86: oro nel lungo (7.27) e nei 200 (21' ' 71); Mondiali ' 87: argento nei 100 (11' 00) e bronzo nel lungo (7.13); Olimpiade ' 88: argento nel lungo (7.22) e bronzo nei 100 (10' ' 85) e nei 200 (21' ' 95); Europei ' 90: oro nel lungo (7.30) e argento nei 200 (22' ' 19) GERMANIA UNIFICATA Mondiali ' 91: argento nel lungo (7.29) e bronzo nella 4x100 (42' ' 33); Olimpiade ' 92: oro nel lungo (7.14); Mondiali ' 93: oro nel lungo (7.11); Europei ' 94: oro nel lungo (7.14); Europei ' 98: oro nel lungo (7.16); Olimpiade 2000: oro nel lungo (6.99)

De Carolis Paola

Ecco Carolus com'è la donna che tanto brami!

ora mi spiego quei bicipiti

Gebedia Yoshikawa ha scritto:ora mi spiego quei bicipiti

Li avevo notati subito infatti secondo te perchè la chiamo"Bicipita"?

Che vino e'?

Helmer ha scritto:Che vino e'?

Conoscendo i gusti di Sonia direi il tavernello nel cartone.

Angelica Lean ha scritto:

Helmer ha scritto:Che vino e'?

Conoscendo i gusti di Sonia direi il tavernello nel cartone.

Ah buono!

Oggi, grazie alle sue passate relazioni con il mondo dei servizi segreti, Heike ha potuto ottenere una nuova identità. Pare sia latitante in Centro America sotto il nome di Sonia Drechsler. In realtà non risulta avere figli, di lei si sa solo che intrattiene una torbida relazione contronatura con Valkiria Nibelungen, al secolo Angelica Lean, una virago già oro olimpico di lancio del martello a Tokio. La Nibelungen si spaccia attualmente per una italiana ventitreenne residente a Roma, ma in realtà è nata a Untersiebenquellen (Prussia orientale) nel 1949.

Il Tavernello dei galeotti lo berrai tu!!

Grazie alla caduta del muro di Berlino e' stata recuperata una introvabile testimonianza fotografica dagli archivi della Stasi dell'avvenente Valkiria Nibelungen


Non si puo che rimanere estasiate dall'erotismo smodato che emana la sua figura fisica

Valkiria Nibelungen non esiste!
Svejaaaa!!!!!
E' tutta una montatura di Sonia Tavernello per distogliere l'attenzione dallo scoop!

Dice così anche Cicchitto