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Una riflessione su internet, politica e società
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Una riflessione su internet, politica e società
Negli ultimi anni, e particolarmente in tempi recenti, la potenza del web come distributore più o meno indipendente di opinioni si è fatta protagonista nelle lotte per la libertà, la democrazia e l'autoaffermazione dei popoli contro regimi non democratici. Prova ne sia che in molti paesi, ai primi segnali di rivolta o opposizione a regimi totalitari, le autorità si affrettano come prima cosa a oscurare, censurare e bloccare la diffusione di notizie via web, spesso senza grandi risultati.
Ora, mi chiedo se ciò sia altrettanto valido anche per l'Italia. Provo a spiegarmi meglio: ho la sensazione che per gli italiani il web abbia anche (e non solo) una funzione di anestetico sociale. Ovverosia, mi indigno, mi incazzo, protesto, mi oppongo, ma tutto rimane veicolato e circoscritto dal e nel web. Firmiamo petizioni che hanno un mero valore statistico, delle quali il potere se ne sbatte allegramente, gridiamo basta, vergogna, nausea, insultiamo politica, società e istituzioni.... e il nostro impegno finisce lì, nei commenti ai blog o su facebook. Spegniamo il computer, andiamo a dormire, e domani è un altro giorno in cui ingoieremo cacca, fino a quando non torneremo davanti a una tastiera.
E così l'impegno sociale e politico perdono il loro reale potenziale, dato dalla partecipazione "fisica". Abbiamo gridato il nostro sdegno, e forse siamo appagati solo da questo gesto in sé un po' sterile.
E' solo una mia impressione? Che ne pensate?
Ora, mi chiedo se ciò sia altrettanto valido anche per l'Italia. Provo a spiegarmi meglio: ho la sensazione che per gli italiani il web abbia anche (e non solo) una funzione di anestetico sociale. Ovverosia, mi indigno, mi incazzo, protesto, mi oppongo, ma tutto rimane veicolato e circoscritto dal e nel web. Firmiamo petizioni che hanno un mero valore statistico, delle quali il potere se ne sbatte allegramente, gridiamo basta, vergogna, nausea, insultiamo politica, società e istituzioni.... e il nostro impegno finisce lì, nei commenti ai blog o su facebook. Spegniamo il computer, andiamo a dormire, e domani è un altro giorno in cui ingoieremo cacca, fino a quando non torneremo davanti a una tastiera.
E così l'impegno sociale e politico perdono il loro reale potenziale, dato dalla partecipazione "fisica". Abbiamo gridato il nostro sdegno, e forse siamo appagati solo da questo gesto in sé un po' sterile.
E' solo una mia impressione? Che ne pensate?
Sonia Drechsler- Moderatore
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Re: Una riflessione su internet, politica e società
Si non sbagli.E' un mezzo usato puramente per svago e null'altro.
Re: Una riflessione su internet, politica e società
Io sto affrontando questo problema con un giornalista, abbiamo alcune ipotesi, una delle quali banalissima.
Provate a stampare questo forum, o un qualsiasi blog e fatelo leggere ad una persona che non abbia mai aperto la rete: credete che capirebbe qualcosa o che non si sentirebbe almeno un po' intimorito dalla difficoltà di entrare nei metodi dialettici inconsueti.
L'ipotesi è che il web stia diventando troppo autoreferenziale, e dimenticando le leggi basilari della comunicazione e del marketing, stia adottando un linguaggio ed una forma di espressione da adepti.
Come il futurismo era destinato a rimanere avanguardia per sempre, il web se non si democratizza, rimane la sala per noi radical-chic (metto noi per rispetto, perché una delle cose che mi fa girare le palle ad elica è entrare in un forum un blog o un sito e leggere pagine e pagine scritte in un linguaggio approssimativo, senza nemmeno riuscire a capire lontanamente di quale argomento cosa si stia parlando).
Come mettere nella vetrina di un negozio dei bellissimi manuali tecnici scritti in russo!
Provate a stampare questo forum, o un qualsiasi blog e fatelo leggere ad una persona che non abbia mai aperto la rete: credete che capirebbe qualcosa o che non si sentirebbe almeno un po' intimorito dalla difficoltà di entrare nei metodi dialettici inconsueti.
L'ipotesi è che il web stia diventando troppo autoreferenziale, e dimenticando le leggi basilari della comunicazione e del marketing, stia adottando un linguaggio ed una forma di espressione da adepti.
Come il futurismo era destinato a rimanere avanguardia per sempre, il web se non si democratizza, rimane la sala per noi radical-chic (metto noi per rispetto, perché una delle cose che mi fa girare le palle ad elica è entrare in un forum un blog o un sito e leggere pagine e pagine scritte in un linguaggio approssimativo, senza nemmeno riuscire a capire lontanamente di quale argomento cosa si stia parlando).
Come mettere nella vetrina di un negozio dei bellissimi manuali tecnici scritti in russo!
Re: Una riflessione su internet, politica e società
l'impressione l'ho avuta anche io la scorsa estate quando andai alla manifestazione contro il bavaglio....un pugno di mosche rispetto alle adesione virtuali..ma era anche alle 5 del pomeriggio, la gente lavora......
ben diverso e stato il 13 febbraio....con la città invasa dalla popolazione...ma era domenica.....
e cosi ho capito che...no....non è vero quello che dici...e ammetto che angelica mi innervosisce non poco con le sue inutili conclusioni giusto per scrivere qualcosa...... ma è vero che la gente non osa lasciare un giorno, un ora di lavoro per aderire....e che organizzare le cose di sabato e domenica è il modo migliore per fare partecipare...
Poi io parlo per me eh...ma a me internet ha proprio mosso...nel senso che ora mi indigno, mi incazzo e mi muovo...e anche tanto...grazie al web faccio parte della fabbrica di nichi e vado a riunioni e incontri veri....grazie a internet hho scoperto le sfigatte e ho adottato un micio, vado ad aiutare una gattara a nutrire una colonia e sono affidataria all'occorrenza.....
solo 2 esempi eh
ben diverso e stato il 13 febbraio....con la città invasa dalla popolazione...ma era domenica.....
e cosi ho capito che...no....non è vero quello che dici...e ammetto che angelica mi innervosisce non poco con le sue inutili conclusioni giusto per scrivere qualcosa...... ma è vero che la gente non osa lasciare un giorno, un ora di lavoro per aderire....e che organizzare le cose di sabato e domenica è il modo migliore per fare partecipare...
Poi io parlo per me eh...ma a me internet ha proprio mosso...nel senso che ora mi indigno, mi incazzo e mi muovo...e anche tanto...grazie al web faccio parte della fabbrica di nichi e vado a riunioni e incontri veri....grazie a internet hho scoperto le sfigatte e ho adottato un micio, vado ad aiutare una gattara a nutrire una colonia e sono affidataria all'occorrenza.....
solo 2 esempi eh
Re: Una riflessione su internet, politica e società
Ma tu sei della generazione che ha mangiato Internet e omogeneizzati!
Pensa che il 51% che vota come noi sappiamo, non ha la minima idea di cosa sia un blog. Molti non sanno nemmeno risintonizzare la TV per prendere quelle stazioni sul digitale terrestre che hanno dei numeri di canale diversi da 1,2,3,4,5,6
Non per nulla RAI news 24 è finita sul 48 :-)
Se si vuole rendere internet un mezzo di comunicazione, occorre democratizzarlo, e non aspettare che chi non sa nulla si autoaddestri per essere in grado di recepire i messaggi.
Prima di dire "Leggi Marx (o la Bibbia, il senso è lo stesso)", da sempre si è insegnato a leggere, nei circoli operai o negli oratori.
Cosa facciamo noi per insegnare a "navigare"? Per me facciamo troppo poco, anzi, sovente ci nascondiamo dietro tecnicismi.
Pensa che il 51% che vota come noi sappiamo, non ha la minima idea di cosa sia un blog. Molti non sanno nemmeno risintonizzare la TV per prendere quelle stazioni sul digitale terrestre che hanno dei numeri di canale diversi da 1,2,3,4,5,6
Non per nulla RAI news 24 è finita sul 48 :-)
Se si vuole rendere internet un mezzo di comunicazione, occorre democratizzarlo, e non aspettare che chi non sa nulla si autoaddestri per essere in grado di recepire i messaggi.
Prima di dire "Leggi Marx (o la Bibbia, il senso è lo stesso)", da sempre si è insegnato a leggere, nei circoli operai o negli oratori.
Cosa facciamo noi per insegnare a "navigare"? Per me facciamo troppo poco, anzi, sovente ci nascondiamo dietro tecnicismi.
Re: Una riflessione su internet, politica e società
Ma io ho insegnato a patrigno, mamma, zio e stavo insegnando anche a nonna prima che morisse....
ora mamma è super tecnologica usa internet sul blackberry, legge i giornali sul web e condivide informazioni.....cerca anche le ricette sul web..
idem mipo patrigno...ha studiato inglese sul web...fa ricerca etc...
lo zio idem anche lui dall'uruguay è l'unico mezzo non costoso per stare in contatto......
Il problema è che si perde la pazienza si da per ovvio qualcosa che per le generazioni anta non lo sono...... mi son spesso spazientita...ma ho fatto il mio dovere...se ogni figlio facesse il suo ^^
ora mamma è super tecnologica usa internet sul blackberry, legge i giornali sul web e condivide informazioni.....cerca anche le ricette sul web..
idem mipo patrigno...ha studiato inglese sul web...fa ricerca etc...
lo zio idem anche lui dall'uruguay è l'unico mezzo non costoso per stare in contatto......
Il problema è che si perde la pazienza si da per ovvio qualcosa che per le generazioni anta non lo sono...... mi son spesso spazientita...ma ho fatto il mio dovere...se ogni figlio facesse il suo ^^
Re: Una riflessione su internet, politica e società
A parte la lapidaria sentenza di Angelica, che non condivido minimamente se non dove dice "hai ragione" , non mi riferivo a chi il web non lo usa e conosce, ma esattamente il contrario.
Sonia Drechsler- Moderatore
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Re: Una riflessione su internet, politica e società
e allora vale questa risposta qui ^^
Alice Mastroianni ha scritto:l'impressione l'ho avuta anche io la scorsa estate quando andai alla manifestazione contro il bavaglio....un pugno di mosche rispetto alle adesione virtuali..ma era anche alle 5 del pomeriggio, la gente lavora......
ben diverso e stato il 13 febbraio....con la città invasa dalla popolazione...ma era domenica.....
e cosi ho capito che...no....non è vero quello che dici...e ammetto che angelica mi innervosisce non poco con le sue inutili conclusioni giusto per scrivere qualcosa...... ma è vero che la gente non osa lasciare un giorno, un ora di lavoro per aderire....e che organizzare le cose di sabato e domenica è il modo migliore per fare partecipare...
Poi io parlo per me eh...ma a me internet ha proprio mosso...nel senso che ora mi indigno, mi incazzo e mi muovo...e anche tanto...grazie al web faccio parte della fabbrica di nichi e vado a riunioni e incontri veri....grazie a internet hho scoperto le sfigatte e ho adottato un micio, vado ad aiutare una gattara a nutrire una colonia e sono affidataria all'occorrenza.....
solo 2 esempi eh
Re: Una riflessione su internet, politica e società
grandi manifestazioni sono state organizzate grazie al web, quella degli studenti, il popolo viola, quella delle donne ecc...
il fatto è un altro, la gente può scendere in piazza quanto vuole tanto non serve a nulla, una volta riempite le piazze che succede? i politici provano vergogna e si dimettono? in Italia il solo manifestare non serve a nulla, bisogna cominciare a chiedersi se serva a qualcosa indignarsi o se sia meglio fare come chi abbandona il paese
anche il discorso del governo eletto democraticamente non ha senso, sappiamo tutti che i voti si comprano, avete presente la descrizione di Saviano su come funziona fuori dai seggi il giorno delle elezioni? uno ti da una scheda compilata tu esci e consegni quella bianca, a me è stato raccontato circa 10 anni fa da una scrutinatrice che se n'è accorta nel Canavese, figuriamoci cosa succede in luoghi in cui la mafia ha pieno potere sul territorio
nei luoghi in cui si sono ribellati recentemente la gente era pronta a morire e ad uccidere, qui da noi l'opposizione s'indigna se qualcuno gli spacca il muso con un duomo, diamo il giusto valore alle cose, se siamo sotto dittatura allora è giusto armarsi ed uccidere, se si tratta solo di lotta politica allora scendiamo in piazza con le bandierine e facciamo foto da taggare su facebook che tanto non serve ad un cazzo
scusate ma scrivo di fretta e sono molto incazzato
il fatto è un altro, la gente può scendere in piazza quanto vuole tanto non serve a nulla, una volta riempite le piazze che succede? i politici provano vergogna e si dimettono? in Italia il solo manifestare non serve a nulla, bisogna cominciare a chiedersi se serva a qualcosa indignarsi o se sia meglio fare come chi abbandona il paese
anche il discorso del governo eletto democraticamente non ha senso, sappiamo tutti che i voti si comprano, avete presente la descrizione di Saviano su come funziona fuori dai seggi il giorno delle elezioni? uno ti da una scheda compilata tu esci e consegni quella bianca, a me è stato raccontato circa 10 anni fa da una scrutinatrice che se n'è accorta nel Canavese, figuriamoci cosa succede in luoghi in cui la mafia ha pieno potere sul territorio
nei luoghi in cui si sono ribellati recentemente la gente era pronta a morire e ad uccidere, qui da noi l'opposizione s'indigna se qualcuno gli spacca il muso con un duomo, diamo il giusto valore alle cose, se siamo sotto dittatura allora è giusto armarsi ed uccidere, se si tratta solo di lotta politica allora scendiamo in piazza con le bandierine e facciamo foto da taggare su facebook che tanto non serve ad un cazzo
scusate ma scrivo di fretta e sono molto incazzato
Ultima modifica di Gebedia Yoshikawa il Lun Mar 07, 2011 7:35 pm - modificato 1 volta.
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Re: Una riflessione su internet, politica e società
Mi riferivo alla massa dei fruitori di internet.Chiaro che c'è una nicchia che invece utilizza questo strumento in modo diverso.
Re: Una riflessione su internet, politica e società
http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2011/03/14/news/donazioni_online_emergenza_giappone-13584322/
Giappone, la solidarietà corre sul web 2.0
giochi, iTunes o Facebook: ecco come aiutare
La Rete si mobilita in soccorso delle vittime dello tsunami. I big, da Apple a Google, mettono a disposizione pagine dedicate e spazi per donazioni digitali. Sui social network raccolte di fondi per la Croce Rossa e informazioni utili a chi si trova in piena emergenza
di ALESSIA MANFREDI
La pagina della Croce rossa americana per le donazioni online per il Giappone
ANCHE il web si mobilita per il Giappone devastato dal terremoto e dallo tsunami. Tutti i big della tecnologia, da Apple a Google, con i social media in primo piano, hanno rapidamente offerto spazi e pagine dedicate per fare donazioni online: chiunque può dare una mano, partendo anche da piccole cifre, per aiutare a raccogliere fondi destinati alla ricostruzione per quella che il premier Naoto Kan ha definito l'emergenza più grave dalla Seconda guerra mondiale.
Il precedente di Haiti. Il dramma di Haiti ha fatto scuola e ha permesso di apprezzare, nel dramma, l'enorme potenzialità del web 2.0 come collettore di fondi, oltre che formidabile macchina per diffondere informazioni e tenere in contatto chi si trova in difficoltà. Oltre ad appelli, messaggi di solidarietà e preghiere che si moltiplicano di minuto in minuto in rete per i giapponesi, i grandi si organizzano e fanno la loro parte: Apple ha allestito su iTunes 1 una opzione che permette agli utenti registrati di donare da 5 a 200 dollari alla Croce rossa americana, semplicemente cliccando sulla quantità desiderata. Microsoft ha scelto un approccio differente, annunciando attraverso Bing su twitter 2 di voler donare 100mila dollari per il Giappone, a patto che gli utenti ri-twittassero il suo messaggio originale, pagando un dollaro per diffonderlo. Mossa che ha attirato diverse critiche al gigante del software, accusato di voler sfruttare la campagna per fare marketing, costringendo poi l'azienda a scusarsi e destinare immediatamente la somma prevista, indipendentemente dai messaggi twitter degli altri utenti.
La generosità dei "navigatori". Su Facebook la Croce rossa ha promosso attraverso la funzione "Cause" 3 una raccolta di fondi, puntando in un primo momento a raggiungere 25mila dollari. Cifra ampiamente superata nel giro di poche ore, grazie alla generosità dei navigatori, che ha permesso di arrivare rapidamente oltre 75mila dollari. Si può anche donare in modo più tradizionale, via sms: modalità che, nell'emergenza di Haiti, lo scorso anno, ha fruttato qualcosa come 20 milioni di dollari.
I proventi degli acquisti. Pure i giochi online fanno la loro parte. Zynga 4, la più grande azienda di gaming online già nota per il suo impegno nel sociale, spera di arrivare a 2 milioni di dollari, in collaborazione con il fondo di emergenza per il terremoto in Giappone di Save the Children. Come si può contribuire? Giocando, appunto: basta comprare le patate dolci su CityVille 5, ravanelli su FarmVille 6 o mucche su FrontierVille 7: sembra quasi uno scherzo, ma non lo è: tutti i proventi degli acquisti virtuali fatti giocando andranno all'organizzazione internazionale in difesa dei bambini e ai suoi sforzi nel Pacifico.
Basta dire "mi piace". Sempre su Facebook, anche mostrare il proprio gradimento per una pagina con il classico "mi piace" può fare del bene, traducendosi in un'azione concreta. Ogni volta che lo si fa sulla pagina 8 dell'organizzazione no profit Explore 9, ad esempio, si dona un dollaro alle vittime dello tsunami.
L'insostituibile Twitter. Su Twitter 10, il servizio di micro instant messaging dimostratosi una risorsa insostituibile nelle ultime crisi internazionali e disastri naturali, ognuno può diffondere informazioni utili sulle raccolte di fondi usando gli hashtag, i simboli preceduti dal "cancelletto", che permettono agli utenti di identificare subito l'informazione che si sta cercando. Fra i più seguiti #PrayforJapan e #tsunami.
Google, il cerca-persone. Google ha messo a disposizione fin dai primi momenti della tragedia un servizio per la ricerca delle persone 11, che ha permesso di lasciare oltre 140mila messaggi di persone che chiedevano notizie dei propri familiari e amici, un mezzo rivelatosi molto utile nell'emergenza. Il sito viene aggiornato di minuto in minuto in giapponese e inglese. Oltre al person finder, il gigante di Mountain View ha allestito una pagina dedicata alla gestione della crisi 12, in inglese e giapponese, da cui è anche possibile donare direttamente alla Croce rossa giapponese.
Giappone, la solidarietà corre sul web 2.0
giochi, iTunes o Facebook: ecco come aiutare
La Rete si mobilita in soccorso delle vittime dello tsunami. I big, da Apple a Google, mettono a disposizione pagine dedicate e spazi per donazioni digitali. Sui social network raccolte di fondi per la Croce Rossa e informazioni utili a chi si trova in piena emergenza
di ALESSIA MANFREDI
La pagina della Croce rossa americana per le donazioni online per il Giappone
ANCHE il web si mobilita per il Giappone devastato dal terremoto e dallo tsunami. Tutti i big della tecnologia, da Apple a Google, con i social media in primo piano, hanno rapidamente offerto spazi e pagine dedicate per fare donazioni online: chiunque può dare una mano, partendo anche da piccole cifre, per aiutare a raccogliere fondi destinati alla ricostruzione per quella che il premier Naoto Kan ha definito l'emergenza più grave dalla Seconda guerra mondiale.
Il precedente di Haiti. Il dramma di Haiti ha fatto scuola e ha permesso di apprezzare, nel dramma, l'enorme potenzialità del web 2.0 come collettore di fondi, oltre che formidabile macchina per diffondere informazioni e tenere in contatto chi si trova in difficoltà. Oltre ad appelli, messaggi di solidarietà e preghiere che si moltiplicano di minuto in minuto in rete per i giapponesi, i grandi si organizzano e fanno la loro parte: Apple ha allestito su iTunes 1 una opzione che permette agli utenti registrati di donare da 5 a 200 dollari alla Croce rossa americana, semplicemente cliccando sulla quantità desiderata. Microsoft ha scelto un approccio differente, annunciando attraverso Bing su twitter 2 di voler donare 100mila dollari per il Giappone, a patto che gli utenti ri-twittassero il suo messaggio originale, pagando un dollaro per diffonderlo. Mossa che ha attirato diverse critiche al gigante del software, accusato di voler sfruttare la campagna per fare marketing, costringendo poi l'azienda a scusarsi e destinare immediatamente la somma prevista, indipendentemente dai messaggi twitter degli altri utenti.
La generosità dei "navigatori". Su Facebook la Croce rossa ha promosso attraverso la funzione "Cause" 3 una raccolta di fondi, puntando in un primo momento a raggiungere 25mila dollari. Cifra ampiamente superata nel giro di poche ore, grazie alla generosità dei navigatori, che ha permesso di arrivare rapidamente oltre 75mila dollari. Si può anche donare in modo più tradizionale, via sms: modalità che, nell'emergenza di Haiti, lo scorso anno, ha fruttato qualcosa come 20 milioni di dollari.
I proventi degli acquisti. Pure i giochi online fanno la loro parte. Zynga 4, la più grande azienda di gaming online già nota per il suo impegno nel sociale, spera di arrivare a 2 milioni di dollari, in collaborazione con il fondo di emergenza per il terremoto in Giappone di Save the Children. Come si può contribuire? Giocando, appunto: basta comprare le patate dolci su CityVille 5, ravanelli su FarmVille 6 o mucche su FrontierVille 7: sembra quasi uno scherzo, ma non lo è: tutti i proventi degli acquisti virtuali fatti giocando andranno all'organizzazione internazionale in difesa dei bambini e ai suoi sforzi nel Pacifico.
Basta dire "mi piace". Sempre su Facebook, anche mostrare il proprio gradimento per una pagina con il classico "mi piace" può fare del bene, traducendosi in un'azione concreta. Ogni volta che lo si fa sulla pagina 8 dell'organizzazione no profit Explore 9, ad esempio, si dona un dollaro alle vittime dello tsunami.
L'insostituibile Twitter. Su Twitter 10, il servizio di micro instant messaging dimostratosi una risorsa insostituibile nelle ultime crisi internazionali e disastri naturali, ognuno può diffondere informazioni utili sulle raccolte di fondi usando gli hashtag, i simboli preceduti dal "cancelletto", che permettono agli utenti di identificare subito l'informazione che si sta cercando. Fra i più seguiti #PrayforJapan e #tsunami.
Google, il cerca-persone. Google ha messo a disposizione fin dai primi momenti della tragedia un servizio per la ricerca delle persone 11, che ha permesso di lasciare oltre 140mila messaggi di persone che chiedevano notizie dei propri familiari e amici, un mezzo rivelatosi molto utile nell'emergenza. Il sito viene aggiornato di minuto in minuto in giapponese e inglese. Oltre al person finder, il gigante di Mountain View ha allestito una pagina dedicata alla gestione della crisi 12, in inglese e giapponese, da cui è anche possibile donare direttamente alla Croce rossa giapponese.
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