Assistenza morale LAICA per i malati terminati

Anche questa è Torino.

Dopo i fatti vergognosi degli ultimi giorni, dove gli antiabortisti hanno fatto vera e propria campagna terroristica di fronte a donne che abortiscono per milioni di motivi che non vanno giudicati e vanno rispettati.....


Finalmente una ottima notizia

http://www.uaartorino.org/index.php?option=com_content&view=article&id=156:presentazione-del-servizio-di-assistenza-morale-non-confessionale-presso-lospedale-molinette-di-torino&catid=38:attivita&Itemid=63

Da tempo l’ospedale aveva aperto le porte agli assistenti spirituali di confessioni diverse da quella cattolica (ortodossi, protestanti, ebrei, testimoni di Geova, musulmani, induisti, buddisti), ma restavano ignorate le esigenze dei ricoverati che non si identificano in una fede religiosa.
Il progetto è nato proprio per colmare l’evidente lacuna.
Ad esso hanno lavorato con impegno i responsabili di comitato di circolo della sezione di Torino per lo studio del progetto, per la sua realizzazione e per la formazione dei soci-volontari che dovranno sostenere il delicato compito di ascolto e conforto dei malati.
La presentazione ha visto l’intervento della dottoressa Marina Sozzi, direttore scentifico della Fondazione Fabretti, tanatologa ed esperta delle problematiche che si creano intorno al malato terminale.
La dottoressa ha sottolineato come sia ancora difficile sostenere e manifestare in generale un atteggiamento aperto e laico nella vita politica e sociale di uno stato, nell’interpretazione delle leggi e in ogni ambito delle attività umane.
In particolare ciò è ancora più difficile se si toccano temi così delicati, che coinvolgono le emozioni personali, come la malattia grave e il fine vita. Il suo messaggio è stato comunque di chiaro apprezzamento per l’iniziativa e di incoraggiamento per le persone che hanno offerto la propria collaborazione, trattandosi di un compito non facile, per il quale occorrono strumenti adeguati e una opportuna preparazione.
Ora che il progetto diventa effettivamente operativo occorrerà monitorarne l’applicabilità e verificare che gli accordi presi con la direzione ospedaliera siano rispettati nelle singole realtà dei reparti.