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Pensieri sparsi
(Mi scuso per eventuali frasi non scorrevoli o errori grammaticali ma scrivo di getto senza rileggere)
Incollo qui nuove parti man mano che le posto

Parte 1:

L'aria mi scivola leggera fra i capelli, chiudo gli occhi per assaporare questa sensazione di libertà che mi riempie l'anima.
Il sole mi scalda il viso e il battito del mio cuore accellera sempre più veloce fino a riempirmi la testa con il suo suono ritmico e regolare.
Continuo a volare sempre più in alto senza preoccuparmi di dove sono o di che altezza ho raggiunto, salgo finchè desidero farlo, senza motivo, senza perchè...solo perchè mi và.
E volo...volo...volo...e d'un tratto mi fermo a mezz'aria...senza sforzo.
Rimango lì immobile ascoltando solo il mio cuore e il rumore del vento che mi scivola intorno.
E poi mi lascio cadere.
Giù.
Senza peso.
Senza opporre resistenza alla forza di gravità.
Scivolo giù incontro al terreno senza smettere di sorridere.
Mi piace cadere da grandi altezze, mi scarica lo stress.
A poca distanza da terra mi risollevo in volo e rimango lì...a fluttuare lentamente.
L'abito lungo mi sfiora le caviglie con la sua seta leggera e i nastri che ho sulle braccia si muovono delicatamente intorno a me.
Il sole continua a brillare nel cielo ma vorrei qualcosa di più adatto al mio stato d'animo così modifico il cielo e dipingo un tramonto dai rossi brillanti, dai viola cupi e dagli arancioni accesi che riempie il mondo intorno a me.
Ora sì...l'atmosfera è giusta.
Sorrido di nuovo serena e chiudo gli occhi mentre mi innalzo di nuovo in volo.
E volo sempre più in alto di nuovo verso il cielo, sentendo le nuvole farsi sempre più vicine.
Superarle e arrivare dove il cielo si fà più scuro, dov'è più cupo.
E fermarmi lì...ad un passo dalle stelle.
Ecco stelle, si...ridisegno il cielo e le stelle si accendono accanto a me, la luna mi illumina facendo brillare il mio candido abito e la mia pelle di riflessi argentati.
Sorrido di nuovo e mi lascio andare giù verso il mare.
A testa in giù, in caduta libera, prendendo velocità in un attimo.
Cado a testa in giù senza pensare a come e dove atterrerò .
Cado.
E sorrido.

Parte 2:

Con click leggero mi ritrovo di nuovo qui, nella stessa posizione, come se fosse passato solo lo spazio di un respiro, di un battito di ciglia.
Mi guardo intorno per riprendere mentalmente possesso della mia terra.
Ritrovo ogni cosa al suo posto come dev'essere.
Il sole è alto nel cielo e illumina tutto dall'alto...no, non và bene.
Cambio cielo mettendo l'alba, l'inizio del mio nuovo giorno.
Mi guardo il viso i capelli...i vestiti...no non ci siamo.
Metto un paio di jeans e una maglietta, cambio le scarpe e mi sento più a mio agio.
Infilo al volo una collana e un bracciale e poi cerco di decidere cosa fare per i capelli.
Rossi? Neri? Viola?
Rossi si...faccio una coda al volo che mi scende sulla spalla e ci appunto un piccolo fiore.
Ora si, sono pronta.
Che faccio oggi?
Perchè decidere subito, la giornata è appena iniziata e ho tutto il tempo del mondo, tanto qui non invecchio.
Mi siedo su una bolla e guardo un po' il mare, mi piace guardare le onde che si infrangono sulla riva lasciando piccole scie sulla sabbia...si c'è tempo per decidere cosa fare...rimarrò qui ancora un po'.

Parte 3:

Click.

Un attimo di nero e mi ritrovo di nuovo qui, il rumore del mare mi accoglie di nuovo.
Sorrido alzando il viso al cielo...mmmh...tramonto.
Direi che è il cielo adatto in questo momento.
Un paio di rapidi click e il cielo diventa come lo desidero ancora una volta.
Non c'è miglior sensazione che poter assecondare con gli elementi il proprio stato d'essere, rende tutto più lineare, più armonico.
D'un tratto un suono mi avvisa che non sono più sola.
Mi guardo intorno ed eccolo...è lui.
L'impulso di fuggire è fortissimo.
Non sono pronta...non adesso...non sò che fare.
Ma eccolo è qui di fronte a me e sorride senza dire nulla.
Le gambe si sono fatte di piombo, non riesco a muovermi potrei sparire in un soffio e riapparire ad anni luce di distanza ma non voglio farlo.
Lo guardo.
Anch'io in silenzio.
I grilli che cantano intorno a noi, le onde che si infrangono sugli scogli riempiono l'aria.
I suoi occhi...sembrano dire mille parole.
Il suo sorriso sembra volermi far capire ogni suo pensiero.
Ho paura...ho paura di quello che provo, di quello che sono...ho paura persino di questo momento che stò vivendo, non voglio rovinarlo.
Respiro lentamente cercando di dissipare l'agitazione e l'emozione.
Perchè non parla? Perchè non mi dice nulla?
Cosa devo fare?
Butto lì un battuta ironica per rompere l'atmosfera?
No...non è giusto, non è così che deve essere, dentro di me lo sò, ne sono consapevole.
Abbasso gli occhi sulla sabbia, non posso farcela.
Devo andar via.
Ma non così...
Faccio un passo verso di lui.
Alzo un braccio con l'intenzione di sfiorargli il viso.
Una semplice carezza, un piccolo contatto che spero possa dirgli quello che il mio cuore non riesce a dire a parole.
Sono a pochi centimetri dal suo viso e lui ancora è immobile, non parla...sorride soltanto.
Sorride.
Sfioro la sua pelle ed è come se il tempo fosse improvvisamente accellerato, il mio corpo prende a vivere di sua volontà è tutto un lampo, tutto un attimo.
Mi ritrovo stretta fra le sue braccia, le sue labbra sulle mie...anzi le mie sulle sue.
Accarezzo il suo viso..i suoi capelli, il suo petto, la sua schiena mentre le labbra si impossessano delle sue con volutta come se ne andasse della mia vita, come se dalla sua bocca uscisse la linfa vitale che può mantenermi in vita.
Lui mi stringe, risponde al mio bacio, mi sfiora dolcemente.
Quando stacco le mie labbra dalle sue ancora non ho formulato un pensiero coerente e l'unico suono che sento è il rimbombare del mio cuore che supera persino il ruggire del mare alle mie spalle.
Ed ecco un altro suono rompere il silenzio...la sua risata.
I suoi occhi brillano come tizzoni mentre dalla sua gola prorompe una risata di pura gioia che mi fà stringere ancora di più a lui.
Paura?
Penso di nuovo mentre le nostre labbra si trovano ancora dopo essersi a lungo agognate.
Paura?
E di cosa?
Il paradiso non fà paura.


Parte 4

Click

Ci metto un po' a vedere quello che ho intorno.
Oggi il mondo mi appare un po' sfuocato, come se scivolasse intorno a me.
Mentre aspetto che torni tutto chiaro mi appoggio al tronco di un albero e guardo le sue foglie volteggiare lentamente intorno a me.
Un vortice giallo che mi avvolge, che mi scivola intorno leggero.
Giallo? No, non è adatto, modifico l'albero rendendolo rosso ed ecco le foglie cambiare accanto a me.
Scivolano leggere fino a terra e svaniscono con un piccolo turbinio regolare.
Pian piano appare tutto nella mia terra, i fiori che ondeggiano leggeri, il bosco con le sue luci magiche fra i rami, le cascate con il loro tintinnio leggero, gli scogli con le onde che si infrangono morendo in mille spruzzi.
Ed ecco apparire qualcosa di nuovo all'orizzonte.
Strano.
Allungo al limite dello spazio la mia vista per vedere lontano e in un attimo sono distante dal me stessa che riposa accanto all'albero come nulla fosse.
Ecco delle onde nel mare oltre i miei confini, delle montagne e dei giochi di luce sull'acqua.
Li guardo con calma, scivolando intorno ad ogni oggetto, considerandone colore ed effetto.
Sentendo con io cuore più che con gli occhi l'effetto che crea.
Torno indietro piano con lo sguardo, inglobo lentamente i miei scogli, il mio mare, torno lentamente all'indietro fino a me stessa e valuto l'effetto d'insieme del luogo.
Sorrido.
Si, mi piace.
Devo ringraziare chi ha avuto l'idea.
Mi guardo intorno soddisfatta, sono felice di essere tornata, di aver ricreato quest'ambiente e la gioia che esso mi regala mi ripaga di ogni attimo impiegato per farlo.
La pace che sento quando sono qui si espande fino all'anima aiutandomi a non pensare, aiutandomi a staccare dalle negatività e sentirmi serena.
Guardo la piccola canoa accanto a me e in click sono già sdraiata al suo interno, il piede che scivola piano sull'acqua producendo piccole onde.
Faccio sparire le scarpe, in un attimo i pantaloni sono corti.
Si, basta così, chiudo gli occhi, sorrido e ascolto i suoni intorno a me.
L'acqua, il vento, gli uccellini e le cicale, i chimes sull'albero che tintinnano con il vento.
Fuori dalla finestra è autunno, il cielo e grigio, c'è vento e i colori sono smorti.
Ma qui...qui c'è vita, qui c'è calore, qui c'è pace.
Pace.
Smetto di parlare e di pensare e inizio a sognare.

C'e' un bignami?

C'e' un bignè?