Immigrati a punti

o.O

http://www.corriere.it/politica/10_ottobre_09/meli-sfida-veltroni-immigrazione_c0dd58d4-d370-11df-989d-00144f02aabc.shtml

"Vogliamo assicurare attraverso l'introduzione di un sistema d'ammissione a punti che avremo gli immigrati di cui la nostra economia ha bisogno, ma non di piu'. Con il ritorno della crescita vogliamo vedere crescenti livelli di occupazione e salari crescenti, ma non crescente immigrazione."

"Eta', sesso, stato civile, istruzione, specializzazione, conoscenza della lingua, della cultura, dell'ordinamento del paese, si combinano in un punteggio, o valutazione, dell'ammissibilita' dei candidati all'immigrazione."


A sto punto meglio il pensiero della Lega..." fuori tutti" che questo eh..... manco un carico di bestiami è trattato in questa maniera.... prendo giusto i maiali che mi servono per fare il prosciutto e le oche per il patè..il resto riportalo in dietro grazie....

Bè, questo criterio è in uso da decenni, se non sbaglio, anche in Australia e Nuova Zelanda. Dimenticano soltanto che in Italia c'è una forte richiesta di schiavi ricattabili che possano lavorare in nero senza protestare.

Il sistema a "punti" e' applicato qui in UK, e vi assicuro che sono mooolto piu' razionali dell'Italia in termini d'immigrazione (nonostante al governo conservatore bruci il culo) dei dementi italioti.
Il sistema funziona per "Tier" che sono i diversi livelli (tipologie) di richiedenti. Ci sono gli highly skilled (altamente qualificati) gli skilled (qualificati) gli studenti e i lavoratori temporanei (o stagionali). Insomma un sistema collaudato che non mette tutti nello stesso calderone...ah, e niente file allucinanti all'alba in questura, qui si puo' fare tutto per posta o via web.

http://www.ukba.homeoffice.gov.uk/pointscalculator

In Italia invece di "tier" ne esistono soltanto due: Studenti e clandestini, con l'aggravante che la clandestinita' viene considerata reato. Xenofobi e' dir poco, diciamo pure dementi.
Mi astengo da ogni altro commento perche' potrebbero essere soltanto una sequela di parolacce.