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Uno dei capolavori di Roger Waters:Amused to death
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Uno dei capolavori di Roger Waters:Amused to death
Giovane Donna: "...a me non preoccupa la guerra. E' una di quelle cose che mi piace guardare in Tv: se è una guerra che sta accadendo, così poi io so se la nostra parte stà vincendo o stà perdendo..."
Alf Razzel(veterano): "Le due cose che mi hanno tormentato di più sono stati i giorni in cui ho dovuto ordinare i libri paga e quando lasciai Bill Hubbard nella terra di nessuno. Fui incaricato e portato nella loro trincea. E prima che facessi più di due o tre passi giù nella trincea sentì una voce " Hello Razz, sono felice di vederti. Questa è la mia seconda notte qui " e disse " sto male ". Era Bill Hubbard, uno degli uomini che avevamo addestrato in Inghilterra, uno del battaglione iniziale. Diedi una occhiata alla sua ferita; lo feci girare e potei vedere che probabilmente era una ferita letale. Puoi immaginare il dolore che provasse; era zuppo di sudore. E dopo aver Incontrato tre crateri di granate, e dopo averli attraversati che.. c'era, c'era lì forse un percorso migliore che avrei potuto tentare?... mi prese a pugni "Mettimi giù, mettimi giù, preferisco morire, preferisco morire, mettimi giù". Io speravo che svenisse. Mi disse " Non posso andare oltre, lasciami morire ". Gli dissi " Bill, se ti lascio qui non potranno trovarti, camminiamo ancora un pò". Disse " Allora va bene ". Ed accadde proprio questo: non riuscì a sopportare oltre e dovetti lasciarlo lì: nella terra di nessuno."
"Anni dopo vidi il nome di Bill Hubbard sul monumento commemorativo ai dispersi di Aras. Ed io.. quando vidi il suo nome restai assolutamente paralizzato. Fu come se egli fosse adesso un essere umano invece di una sorta di ricordo ossessionante di come dovetti lasciarlo tutti quegli anni fa. E mi sentii sollevato, e da allora in poi mi sono sentito sempre più felice di questo.. perchè sempre prima, ogni volta che pensavo a lui, mi chiedevo - C'era qualcos'altro che avrei potuto fare? E ciò mi tormentava alquanto. Ed aver visto lui, e il suo nome sul registro.. come tu sai nei monumenti commemorativi c'è una piccola cassaforte, lì c'è un registro con tutti i nomi, ed aver visto il suo nome sul monumento.. in un certo modo alleviò il mio cuore da quell'ossessione, se vuoi.
Vidi il monumento quando avevo ottantasette anni, che sarebbe l'anno.. novec..ottantaquattro, millenovecento ottantaquattro."
Re: Uno dei capolavori di Roger Waters:Amused to death
Ho trovato durante le mie ricerche questa recensione nel web che mi trova d'accordo tranne che per il brano Watching TV che invece io considero una vera perla impreziosita dal duetto con il cantante degli Eagles,Don Henley:
______________________________________________________
Premessa: lo considero il più geniale lavoro musicale dei miei tempi. Per tale motivo non credo che riuscirò ad essere completamente obbiettivo.
La prima volta che lo ascoltai rimasi un pò perplesso: il divorzio dai Pink Floyd, l'aura di accentratore che sempre ha caratterizzato Rog,l suo ruolo di rompiscatole un pò isterico, forse avevano condizionato quel primo ascolto. O forse è vero che le grandissime opere han bisogno di più tempo per essere capite, apprezzate , godute.
Oggi, a 17 anni di distanza, mi commuovo come e forse più di quelle prime volte ascoltando la voce roca del vecchio ex soldato Alf Razzel che chiude questo splendido metaforico sociologico intellettuale viaggio musicale.
Roger Waters è nato il 6 settembre del 1943. Nel gennaio del '44 Roger aveva appena 5 mesi quando perse il padre durante lo sbarco delle truppe alleate ad Anzio. Questo drammatico fatto lo segnerà profondamente e se la sua influenza è nettamente presente in molte delle sue opere (the Wall, Final cut su tutte), in Amused to Death sublima in un grande affresco sulle debolezze umane, sulla stupidità della violenza bellica, sulla tendenza dell'umanità ad autodistruggersi con un'ineluttabilità tragicomica:
"quando trovarono le nostre ombre raggruppate di fronte alla TV....gli alieni antropologi rimasero perplessi, ma eliminando ogni altra ragione per spiegarsi la nostra triste fine, l'archiviarono con l'unica spiegazione possibile : " questa specie si è divertita fino a morirne.."
No terars to cry
no feelings left
this species has amused himself to death
amused himself to death
sono le ultime parole del bellissimo brano finale che da il nome all'opera.
Il titolo è tratto dal libro del sociologo Neil Postman, ex docente di ecologia dei media alla NYU, " Amusing ourselves to death", del quale esiste anche la versione tradotta in italiano, "Divertirsi da morire" (Marsilio). Il libro parla del declino sino allo sfacelo culturale prodotto dalla televisione e riprende la tesi di Huxley contenuta ne "Il mondo nuovo", che definisce dittatura democratica il controllo delle masse non già con metodi coercitivi, ma attraverso i piaceri.La grande metafora di Waters è riassunta nella copertinadel disco : una scimmia di fronte al televisore.“
“Sono partito da una idea profetica. Una metafora: un gorilla che guarda la TV. simbolo di tutti coloro che negli ultimi dieci anni sono rimasti impalati per ore davanti alle notizie sfornate dal video. Il gorilla continua a cambiare canale...alla ricerca di qualcosa che lo possa interessare. Molti brani sono nati guardando la TV e cercando di capire quello che succedeva nel mondo. Il disco esplora l’idea della televisione come farmaco: ci nutre e, insieme, ci uccide, uccide tutte le nostre culture. Credo che molti disastri umani e politici vengano inaspriti, se non addirittura causati, dal bisogno che abbiamo noi, abitanti dei paesi civili occidentali, d’intrattenere le nostre popolazioni nell’esercizio di una politica estera drammatica; una delle cose che troviamo più divertenti è essere impegnati in guerra, magari in paesi lontani. E’ una preoccupazione per me, vedere la guerra come intrattenimento alla televisione”. ( Roger Waters )
Amused to Death è un concept album , la musica non ha soluzione di continuità, i brani sono scadenzati da bruschi stacchi, a sottolineare lo "zapping" della scimmia.Il disco inizia ( e finisce) con la voce del vecchio ex soldato Alf Razzel, che rievoca un episodio doloroso della prima guerra mondiale, quando nulla potè fare per salvare la vita al commilitone Bill Hubbard (" The ballad of Bill Hubbard "), lasciato morire nella zona neutra tra le due trincee (no men's land) .Le sonorità sono subito intense, l'atmosfera è cadenzata dall'inimitabile chitarra di Jeff Beck. Primo brusco cambio di canale: la voce di un bambino dice che della guerra poco glie ne importa, ma se la danno alla tv può divertirsi a fare il tifo...e la chitarra di Beck introduce "What God wants part 1", brano ritmato, gradevole, intenso, con un refrain molto orecchiabile. Waters ironizza sulla strumentalizazione dell'idea di Dio da parte degli uomini. God wants crusade / God wants jihad / God wants good / God wants bad .Erano gli anni della prima Guerra del Golfo e Waters commentò negativamente la frase di Bush secondo il quale in quella guerra "Dio era dalla loro parte".
Altro stacco brusco ed ecco la bellissima "Perfect Sense" (part I e II), le cui 2 parti sono musicalmente conseguenziali ma concettualmente distinte. La prima parte prende spunto dal film di Kubrick 2001 Odissea nello spazio, quando la scimmia, con l'osso spezzato in mano, prende coscienza della sua potenzialità. The monkey sat on a pile of stone / and he stared at the broken bone in his hand... and the monkey looked up at the stars / and he thaught to himself . Nello sfondo della lirica introduzione di piano è riconoscibile la voce morente del mitico calcolatore elettronico "Hal 9000" (2001 Odissea nello spazio).Nelle prime edizioni del disco, però, non era presente, stante il rifiuto della concessione da parte di S.Kubrick (forse per ritorsione a quello dei Pink Floyd riguardo all'utilizzo di "Atom heart mother" per il film Arancia Meccanica). La seconda parte è incentrata sul potere del denaro ("Il denaro è un gas velenoso", "Money", Dark side of the moon ), Can't you see / it all makes perfect sense / expressed in dollars and cents / puonds shillings and pence, la musica si fa incalzante, tra il coro di voci femminili e la radiocronaca di Marv Albert (NBA) di un'azione militare trasformata in quella di un evento sportivo. Questo brano è stato di grande impatto visivo-emozionale durante la serie di concerti che il "Genio" ha tenuto recentemente in tutto il mondo." The bravery of being out of range" è un rock senza acuti, nel quale si rimarca il tema antibellico e s'ironizza sul coraggio di fare la guerra stando fuori portata. Con "Late home tonight", anch'essa divisa in 2 parti, la musica si fa più intima e melodica, scene di vita quasi familiare interrotte, tra part 1 e 2, dalla solita esplosione. " Too much rope" è malinconica e pessimista, give anyone species too much rope and they'll fuck it up, la qualità musicale si mantiene alta, la presenza caleidoscopica di ogni genere di suono- rumore- voce in campo e fuori campo è costante. Seguono "What God wants" part II e III : la prima è una semplice ripetizione di part I, mentre la seconda, dal testo vagamente delirante, sterza decisamente il tema musicale sostenuto da un grande assolo di chitarra.
Qualche nota stonata: "Watching TV " e "Three wishes" sembrano appartenere ad un altro album. Nella prima, una ballata carina ma musicalmente un pò banale, chitarrina acustica a sostenere due voci, almeno il testo è molto intenso : parla di una ragazza cinese morta in piazza Tienanmen sotto l'occhio della telecamera. L'altro brano personalmente lo cancellerei da un lavoro così intenso e importante. Chiudono il disco quelli che considero i suoi capolavori: " It's a miracle" e "Amused to death".
Della seconda s'è detto all'inizio. Provate a cercarle - in rigida successione temporale- su youtube, alla voce "in the flesh, Roger Waters, live".
Dunque, " It's a miracle".
A brazilian grew a tree / a doctor in Manhattan saved a dyng man for free.. it' a miracle..
we got Mercedes / we got Porsche / we got Ferrari and Rolls Royce.... we got choice
Lo so, l'ho già detto, sono poco obbiettivo, ma per me è impossibile non commuoversi dopo un testo del genere, dopo un'interpretazione del genere, con quell'organo di sottofondo intervallato dal piano elettrico, quando alla fine la chitarra elettrica sale urlando in cielo ed il tramonto si trasforma in notte fonda...e dopo appare la luce della torcia elettrica impazzita per dare inizio alla fine di questo grande viaggio musicale, Amused to Death........
Lorenzo Alberti
Anni dopo vidi il nome di Bill Hubbard sul monumento dei dispersi ad Arras. Ed io..quando vidi il suo nome rimasi pietrificato. Era come se fosse un essere umano invece che quella specie di incubo che era stato per averlo lasciato lì tutti quegli anni. Mi sentivo sollevato. E mai, da quando l'ho lasciato,sono stato felice per lui, perchè prima, quando ci pensavo, guardavo dentro me e mi dicevo " c'era qualcos'altro che potevo fare per lui?". Ed è sempre stata una preoccupazione per me, ma avendo visto il suo nome sul registro...sai, nei monumenti c'è una piccola salvezza, c'è un registro lì, con ogni nome...e vedendo il suo nome sul monumento una specie di illuminazione ha rischiarato il mio cuore, se vuoi..
- Quando ha visto il monumento?
Ah, quando ero 87enne..sarà...sarà stato l' 84, l'anno 1984
Alf Razzel
Recensione di Lorenzo Alberti
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Premessa: lo considero il più geniale lavoro musicale dei miei tempi. Per tale motivo non credo che riuscirò ad essere completamente obbiettivo.
La prima volta che lo ascoltai rimasi un pò perplesso: il divorzio dai Pink Floyd, l'aura di accentratore che sempre ha caratterizzato Rog,l suo ruolo di rompiscatole un pò isterico, forse avevano condizionato quel primo ascolto. O forse è vero che le grandissime opere han bisogno di più tempo per essere capite, apprezzate , godute.
Oggi, a 17 anni di distanza, mi commuovo come e forse più di quelle prime volte ascoltando la voce roca del vecchio ex soldato Alf Razzel che chiude questo splendido metaforico sociologico intellettuale viaggio musicale.
Roger Waters è nato il 6 settembre del 1943. Nel gennaio del '44 Roger aveva appena 5 mesi quando perse il padre durante lo sbarco delle truppe alleate ad Anzio. Questo drammatico fatto lo segnerà profondamente e se la sua influenza è nettamente presente in molte delle sue opere (the Wall, Final cut su tutte), in Amused to Death sublima in un grande affresco sulle debolezze umane, sulla stupidità della violenza bellica, sulla tendenza dell'umanità ad autodistruggersi con un'ineluttabilità tragicomica:
"quando trovarono le nostre ombre raggruppate di fronte alla TV....gli alieni antropologi rimasero perplessi, ma eliminando ogni altra ragione per spiegarsi la nostra triste fine, l'archiviarono con l'unica spiegazione possibile : " questa specie si è divertita fino a morirne.."
No terars to cry
no feelings left
this species has amused himself to death
amused himself to death
sono le ultime parole del bellissimo brano finale che da il nome all'opera.
Il titolo è tratto dal libro del sociologo Neil Postman, ex docente di ecologia dei media alla NYU, " Amusing ourselves to death", del quale esiste anche la versione tradotta in italiano, "Divertirsi da morire" (Marsilio). Il libro parla del declino sino allo sfacelo culturale prodotto dalla televisione e riprende la tesi di Huxley contenuta ne "Il mondo nuovo", che definisce dittatura democratica il controllo delle masse non già con metodi coercitivi, ma attraverso i piaceri.La grande metafora di Waters è riassunta nella copertinadel disco : una scimmia di fronte al televisore.“
“Sono partito da una idea profetica. Una metafora: un gorilla che guarda la TV. simbolo di tutti coloro che negli ultimi dieci anni sono rimasti impalati per ore davanti alle notizie sfornate dal video. Il gorilla continua a cambiare canale...alla ricerca di qualcosa che lo possa interessare. Molti brani sono nati guardando la TV e cercando di capire quello che succedeva nel mondo. Il disco esplora l’idea della televisione come farmaco: ci nutre e, insieme, ci uccide, uccide tutte le nostre culture. Credo che molti disastri umani e politici vengano inaspriti, se non addirittura causati, dal bisogno che abbiamo noi, abitanti dei paesi civili occidentali, d’intrattenere le nostre popolazioni nell’esercizio di una politica estera drammatica; una delle cose che troviamo più divertenti è essere impegnati in guerra, magari in paesi lontani. E’ una preoccupazione per me, vedere la guerra come intrattenimento alla televisione”. ( Roger Waters )
Amused to Death è un concept album , la musica non ha soluzione di continuità, i brani sono scadenzati da bruschi stacchi, a sottolineare lo "zapping" della scimmia.Il disco inizia ( e finisce) con la voce del vecchio ex soldato Alf Razzel, che rievoca un episodio doloroso della prima guerra mondiale, quando nulla potè fare per salvare la vita al commilitone Bill Hubbard (" The ballad of Bill Hubbard "), lasciato morire nella zona neutra tra le due trincee (no men's land) .Le sonorità sono subito intense, l'atmosfera è cadenzata dall'inimitabile chitarra di Jeff Beck. Primo brusco cambio di canale: la voce di un bambino dice che della guerra poco glie ne importa, ma se la danno alla tv può divertirsi a fare il tifo...e la chitarra di Beck introduce "What God wants part 1", brano ritmato, gradevole, intenso, con un refrain molto orecchiabile. Waters ironizza sulla strumentalizazione dell'idea di Dio da parte degli uomini. God wants crusade / God wants jihad / God wants good / God wants bad .Erano gli anni della prima Guerra del Golfo e Waters commentò negativamente la frase di Bush secondo il quale in quella guerra "Dio era dalla loro parte".
Altro stacco brusco ed ecco la bellissima "Perfect Sense" (part I e II), le cui 2 parti sono musicalmente conseguenziali ma concettualmente distinte. La prima parte prende spunto dal film di Kubrick 2001 Odissea nello spazio, quando la scimmia, con l'osso spezzato in mano, prende coscienza della sua potenzialità. The monkey sat on a pile of stone / and he stared at the broken bone in his hand... and the monkey looked up at the stars / and he thaught to himself . Nello sfondo della lirica introduzione di piano è riconoscibile la voce morente del mitico calcolatore elettronico "Hal 9000" (2001 Odissea nello spazio).Nelle prime edizioni del disco, però, non era presente, stante il rifiuto della concessione da parte di S.Kubrick (forse per ritorsione a quello dei Pink Floyd riguardo all'utilizzo di "Atom heart mother" per il film Arancia Meccanica). La seconda parte è incentrata sul potere del denaro ("Il denaro è un gas velenoso", "Money", Dark side of the moon ), Can't you see / it all makes perfect sense / expressed in dollars and cents / puonds shillings and pence, la musica si fa incalzante, tra il coro di voci femminili e la radiocronaca di Marv Albert (NBA) di un'azione militare trasformata in quella di un evento sportivo. Questo brano è stato di grande impatto visivo-emozionale durante la serie di concerti che il "Genio" ha tenuto recentemente in tutto il mondo." The bravery of being out of range" è un rock senza acuti, nel quale si rimarca il tema antibellico e s'ironizza sul coraggio di fare la guerra stando fuori portata. Con "Late home tonight", anch'essa divisa in 2 parti, la musica si fa più intima e melodica, scene di vita quasi familiare interrotte, tra part 1 e 2, dalla solita esplosione. " Too much rope" è malinconica e pessimista, give anyone species too much rope and they'll fuck it up, la qualità musicale si mantiene alta, la presenza caleidoscopica di ogni genere di suono- rumore- voce in campo e fuori campo è costante. Seguono "What God wants" part II e III : la prima è una semplice ripetizione di part I, mentre la seconda, dal testo vagamente delirante, sterza decisamente il tema musicale sostenuto da un grande assolo di chitarra.
Qualche nota stonata: "Watching TV " e "Three wishes" sembrano appartenere ad un altro album. Nella prima, una ballata carina ma musicalmente un pò banale, chitarrina acustica a sostenere due voci, almeno il testo è molto intenso : parla di una ragazza cinese morta in piazza Tienanmen sotto l'occhio della telecamera. L'altro brano personalmente lo cancellerei da un lavoro così intenso e importante. Chiudono il disco quelli che considero i suoi capolavori: " It's a miracle" e "Amused to death".
Della seconda s'è detto all'inizio. Provate a cercarle - in rigida successione temporale- su youtube, alla voce "in the flesh, Roger Waters, live".
Dunque, " It's a miracle".
A brazilian grew a tree / a doctor in Manhattan saved a dyng man for free.. it' a miracle..
we got Mercedes / we got Porsche / we got Ferrari and Rolls Royce.... we got choice
Lo so, l'ho già detto, sono poco obbiettivo, ma per me è impossibile non commuoversi dopo un testo del genere, dopo un'interpretazione del genere, con quell'organo di sottofondo intervallato dal piano elettrico, quando alla fine la chitarra elettrica sale urlando in cielo ed il tramonto si trasforma in notte fonda...e dopo appare la luce della torcia elettrica impazzita per dare inizio alla fine di questo grande viaggio musicale, Amused to Death........
Lorenzo Alberti
Anni dopo vidi il nome di Bill Hubbard sul monumento dei dispersi ad Arras. Ed io..quando vidi il suo nome rimasi pietrificato. Era come se fosse un essere umano invece che quella specie di incubo che era stato per averlo lasciato lì tutti quegli anni. Mi sentivo sollevato. E mai, da quando l'ho lasciato,sono stato felice per lui, perchè prima, quando ci pensavo, guardavo dentro me e mi dicevo " c'era qualcos'altro che potevo fare per lui?". Ed è sempre stata una preoccupazione per me, ma avendo visto il suo nome sul registro...sai, nei monumenti c'è una piccola salvezza, c'è un registro lì, con ogni nome...e vedendo il suo nome sul monumento una specie di illuminazione ha rischiarato il mio cuore, se vuoi..
- Quando ha visto il monumento?
Ah, quando ero 87enne..sarà...sarà stato l' 84, l'anno 1984
Alf Razzel
Recensione di Lorenzo Alberti
Re: Uno dei capolavori di Roger Waters:Amused to death
Quindi ecco in seguenza l'intero album/cd di Roger Waters:
Continua...
Continua...
Re: Uno dei capolavori di Roger Waters:Amused to death
Tracce
1.The Ballad of Bill Hubbard
2.What God Wants, Pt I
3.Perfect Sense, Pt I
4.Perfect Sense, Pt II
5.The Bravery of Being Out of Range
6.Late Home Tonight, Pt I
7.Late Home Tonight, Pt II
8.Too Much Rope
9.What God Wants, Pt II
10.What God Wants, Pt III
11.Watching TV
12.Three Wishes
13.It's A Miracle
14.Amused to Death
(Tutti i testi e le musiche sono di Roger Waters)
Musicisti e voci di sottofondo
Roger Waters - voce, basso (tracce 2, 13), sintetizzatori (2, 4), chitarra (5, 11, 14)
Patrick Leonard - tastiere (tranne 6 e 7), programmazione percussioni (1), arrangiamento cori (2, 9, 10, 11,13), 2° telecronista NBA (4), piano (11, 13), organo Hammond (5), sintetizzatori (5, 13)
Jeff Beck - chitarra (1, 2, 10, 11, 12, 13, 14)
Randy Jackson - basso (2, 9)
Graham Broad - batteria (tranne 1, 5, 11, 13), percussioni (6, 7)
Luis Conte – percussioni (tranne 2, 5, 9, 11, 13, 14)
Geoff Whitehorn - chitarra (2, 8, 10, 14)
Andy Fairweather-Low - chitarra (2, 6, 7, 8, 9, 11,12), voce (6, 7)
Tim Pierce - chitarra (2, 5, 9, 12)
B.J. Cole - chitarra (3, 4)
Steve Lukather - chitarra (3, 4,
Rick Di Fonso - chitarra (3, 4)
Bruce Gaitsch - chitarra (3, 4)
James Johnson - basso (tranne 1, 2, 5, 9 e 11)
Brian Macleod - rullante (3,4), charleston (3, 4)
John Pierce - basso (5)
Denny Fongheiser - batteria (5)
Steve Sidwell - cornetta (6, 7)
John Patitucci - basso (11)
Guo Yi & the Peking Brothers - dulcimer, liuto, zhen, oboe, basso (11)
John Bundrick - organo Hammond (12)
Jeff Porcaro - batteria (13)
Katie Kissoon - voce (2, 8, 9, 12, 14)
Doreen Chanter - voce (2, 8, 9, 12, 14)
N'Dea Davenport - voce (2)
Natalie Jackson- voce (2, 5)
P.P. Arnold - voce (3, 4)
Lynn Fiddmont-Linsey - voce (5)
Jessica Leonard - bambino che grida (
Jordan Leonard - bambino che grida (
Don Henley - voce (11)
Jon Joyce - voce (13)
Stan Laurel - voce (13)
Jim Haas - voce (13)
Rita Coolidge - voce (14)
Alf Razzell - parlato (1, 14)
Marv Albert - telecronista NBA (4)
Charles Fleischer - predicatore TV (9)
John Dupree - arrangiamento e direzione archi (2, 3)
La National Philarmonic Orchestra Limited diretta da Michael Kamen (6, 7, 8, 10)
I London Welsh Chorale diretti da Kenneth Bowen (2, 10, 13)
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