I bambini violentati lievemente

… E non si potrà arrestare chi compie atti di violenza sui minori di lieve entità. Questo hanno scritto alcuni senatori del pdl, nel decreto sulle intercettazioni. Scritto a voce bassa, così bassa che nessuno avrebbe dovuto saperlo e infatti non scritto nemmeno nell’elenco pubblicato sul sito del senato.

Eravamo rimasti alla regola che i bambini non si toccano mai, ora siamo al punto in cui i bambini si possono toccare lievemente. È il concetto di lieve entità applicato alla violenza su minore che mi spiazza. Come se potessero esserci violenze, che come graffi, sono guaribili in sette giorni e un cerotto di Topolino sul ginocchio.

Mi dispiace non sapere i nomi dei redattori dell’emendamento, mi sarebbe piaciuto esporli in questo scritto, magari aggiungendo le fotografie,esattamente come si fa in America quando si espongono le liste dei criminali sessuali che abitano un quartiere, sui pali della luce e sulle bacheche dei supermercati. Perché forse non saranno loro stessi dei bastardi pedofili, ma certamente saranno conniventi.

Non credo infatti che questo emendamento possa essere considerato “ad personam” sebbene inserito nella vergognosa legge fascista “ad criccam”, e considerata anche la predilezione del tizio per le giovanissime figlie di mamma da portare in vacanza. Penso, peggio, che questa nuova indicibile porcata sia un favore ai maiali della chiesa, ormai sempre più esposti al rischio di essere giudicati dagli uomini, visto che Dio pare essere assai distratto.

Scoperti col sorcio in bocca, i probi senatori pro pedofilia del pdl hanno provveduto a emanare una nota con la quale si spiega che, nel caso non ci fosse stato questo aggiustamento, la legge avrebbe rischiato di essere incostituzionale, perché in Italia, è possibile violentare anche una donna lievemente senza per questo rischiare di esser messi in galera.

Per fortuna almeno questa volta non hanno osato dire: “È l’Europa che ce lo chiede”, che come spiegazione ha sempre l’effetto di sortire il far spallucce dell’italiota: “Ah! Beh se lo chiede l’Europa, allora …” Visto che propri qualche giorno fa il Presidente della Repubblica aveva chiesto che con urgenza si legiferasse a favore della protezione dell’infanzia, c’è da sperare che per una volta, una almeno, tenga la penna sul taschino e non firmi l’obbrobrio. Ma come dice l’antico detto, e trattandosi di Napolitano, chi visse sperando morì …

… Si potessero almeno lievemente evirare …

di Rita Pani

http://r-esistenza-settimanale.blogspot.com/

Ecco qui

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/05/29/visualizza_new.html_1817058885.html

La modifica presentata dai senatori del centrodestra non scattera' piu' l'obbligo dell'arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori se di minore entita'. Il Pdl spiega che si tratta di una 'correzione ad un errore materiale commesso in precedenza' che avrebbe reso la norma 'incostituzionale'.

http://www.corriere.it/politica/10_maggio_28/intercettazioni-arresto-violenza-minori_8639e8e2-6a88-11df-bd58-00144f02aabe.shtml

«ERRORE MATERIALE» - Una nota del gruppo del Pdl al Senato spiega che la norma relativa alla pedofilia, modificata con un emendamento del centrodestra al ddl intercettazioni era solo la «correzione a un errore materiale commesso in precedenza». «La commissione Giustizia del Senato - si legge nel comunicato - ha con grande senso di responsabilità ulteriormente ampliato i casi di arresto obbligatorio in flagranza prevedendo che anche nelle ipotesi di atti sessuali con minorenni si applichi la stessa normativa della violenza sessuale». «Per un mero errore materiale - prosegue la nota - non era stata prevista la non applicabilità dell'arresto obbligatorio nei casi di minore gravità così come già avviene per la violenza sessuale. Tale omissione avrebbe reso la norma incostituzionale sia per la disparità con la violenza sessuale, sia perché la pena nel minimo, nei casi di minore gravità, è ampiamente al di sotto della soglia della sospensione condizionale e dell'affidamento in prova». «Con tale previsione, quindi - conclude il Pdl -, si statuisce un deciso inasprimento in tema di custodia cautelare a protezione dei minorenni, ancorché non si tratti di episodi di violenza».


O ma ci son due cose curiose:
La prima è che a dare notizia in anteprima della cosa sono stati i blog e non le testate giornalistiche, che solo quasi 24 ore dopo (forse leggendo i blog) ne hanno dato notizia...

La seconda è che si son accavillati per un cavillo legale per accomunare la violenza su adulto a quella su minore....ma è mai possibile !

Ba...sono sconvolta...e penso ai tanti avvocati penalisti che riusciranno a dimostrare che era lieve violenza perchè...non l'ho mica penetrato glielo ho fatto solo leccare....non l'ho mica penetrato l'ho fatto solo spogliare...non l'ho mica penetrato gli ho fatto solo mangiare il suo vomito.....

Diosanto Alice, abbiamo capito....

Alice ha scritto:
La seconda è che si son accavillati per un cavillo legale per accomunare la violenza su adulto a quella su minore....ma è mai possibile !

Questo e' intollerabile, un adulto sa come difendersi da queste cose, quindi ha senso parlare di "lieve" perche' se ci provi ti tira un calcio nelle palle, scappa, ti denuncia, ti manda a cagare, ti odia e buonanotte.

Un bambino?

Hanno la piu' pallida idea di come cose come queste possano rovinare a un bambino una vita INTERA rischiando di restare delle ferite permanenti che ne bloccano la sessualita', l'autostima, il rapporto con gli altri e con le cose?

In particolare se poi resta impunito... Della rabbia e dello schifo e della paura che restano dentro?

Hanno mai parlato con una persona che ha subito questi "lievi" episodi o esaminato un qualsivoglia rapporto delle conseguenze stipulato da uno psicologo? Aggravato dal fatto che un adulto anche se "non sapesse quello che sta facendo" comunque ne ha la piena responsabilita'.
Che gli si da una carezza e gli si dice "ma no poverino, in fondo mica l'ha stuprato del tutto"?

Gia' sti poveri bambini son cresciuti sempre piu' alla cazzo di cane, mo che garanzie hanno per difendersi o rivalersi di determinati atti, di una violenza psicologica che supera ogni soglia dell'accettabile?

Purtroppo a questo porta l'avere troppi avvocati in parlamento.

Sono per la separazione delle carriere: se fai l'avvocato non puoi fare il parlamentare.

Questo e' GRAVISSIMO.

Io ti dico solo una cosa guarda, e qui mi sbottono parecchio. A parte testimonianze che ho raccolto durante tutta la mia vita, che pero' non sono cose che divulgo in quanto non mie, ma che comunque ti assicuro, fanno accapponare la pelle... altro che niente carcere, ti fan scivolare l'umanita' di dosso e ripensare alla tortura, all'omicidio. E figurati chi le ha provate in prima persona come si doveva sentire.

Quando ero piccolo, appena appena ragazzino, sono stato avvicinato da una donna sulla quarantina, che ha preso a farsi un po' insistente, e mettermi la mano sulla gamba avvicinandosi a zone che non doveva neanche provare a toccare.
Io per fortuna ero un po' una canaglia anche da piccolo, ho fatto che alzarmi, scattare verso la porta, tirare fuori il cellulare con il numero della polizia e metterglielo davanti urlando "Se ti avvicini chiamo la polizia!!!". Questo le ha dato quel tanto di terrore da consentirmi di andarmene senza essere toccato ulteriormente, e non ripresentarsi piu'.
Ringrazio gli dei che i cellulari gia' esistevano.

Nonostante non mi abbia difatto fatto NIENTE mi ha lasciato dentro una ginecofobia ENORME che a tratti ancora si ripresenta, con il ricordo vivido del terrore che ho avuto in quel momento.
Alcune donne ancora le allontano urlando perche' la scena mi si ripresenta vividissima addosso.

E se fossi stato un altro bambino? Che come spesso capita si terrorizza e non si muove?
E se non avessi avuto la scappatoia della polizia? Se l'idea che il mio gesto disperato avesse comunicato fosse stata semplicemente "ok un po' di tribunali ma poi tanto mica finisco in carcere"?
Che fine avrei fatto?

Non dico tutelare gli adulti che vabbe' gia' diventa piu' complesso, e anche se andrebbe fatto ci si puo' inventare qualunque scusa. Ma almeno i bambini cazzo, almeno i bambini li vogliamo proteggere?

Purtoppo per salvaguardare le ragazzine sedicenti con la voglia di far le veline, minorenni che la daranno via per la carriera del culo e le tette in televisione....ne pagheranno le conseguenze i bambini.....
E' ovvio che lieve violenza è proprio legata agli abusi di ragazzine precoci che si faran scopare ma poi denunceranno il fatto.... il problema è che la cosa danneggerà i bambini e solo loro...

Keishiro ha scritto:

Questo e' intollerabile, un adulto sa come difendersi da queste cose, quindi ha senso parlare di "lieve" perche' se ci provi ti tira un calcio nelle palle, scappa, ti denuncia, ti manda a cagare, ti odia e buonanotte.

Un bambino?

Hanno la piu' pallida idea di come cose come queste possano rovinare a un bambino una vita INTERA rischiando di restare delle ferite permanenti che ne bloccano la sessualita', l'autostima, il rapporto con gli altri e con le cose?

In particolare se poi resta impunito... Della rabbia e dello schifo e della paura che restano dentro?

Hanno mai parlato con una persona che ha subito questi "lievi" episodi o esaminato un qualsivoglia rapporto delle conseguenze stipulato da uno psicologo? Aggravato dal fatto che un adulto anche se "non sapesse quello che sta facendo" comunque ne ha la piena responsabilita'.
Che gli si da una carezza e gli si dice "ma no poverino, in fondo mica l'ha stuprato del tutto"?

Gia' sti poveri bambini son cresciuti sempre piu' alla cazzo di cane, mo che garanzie hanno per difendersi o rivalersi di determinati atti, di una violenza psicologica che supera ogni soglia dell'accettabile?

No, evidentemente non c'hanno mai parlato.
O, se l'hanno fatto, non hanno minimamente ascoltato, nè compreso.
Violenze di entità minore...come se per un bambino si potesse fare questa distinzione.
Già un bambino può crescere traumatizzato per un numero indefinito di fattori decisamente più lievi.
Ma per loro queste non sono nemmeno violenze, alla fine dei conti, no?
Vorrei proprio vedere come reagirebbero se scoprissero che uno dei loro viziatissimi figli è stato molestato, se sorriderebbero pensando che è stata violenza minore o se invece non avrebbero voglia di spaccare la faccia a chi si è permesso di guardarlo in un certo modo.
Poi si domandano perchè tuttora ci sono bambini o ex bambini che continuano a tacere su queste cose, e nascondono il mostro dentro a vita.
Che schifo.

http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/2030

SULL'EMENDAMENTO 1707, R.Lerici ha scritto:"Siamo sicuri che la"lieve entità" sia applicabile anche alla violenza sessuale sui minori? Siamo sicuri che sia giusto non arrestare un uomo intento ad abusare di un bambino anche se l'azione criminale viene interrotta, per esempio, dall'intervento di un passante?"

La risposta ricevuta oggi, 8 giugno 2010

Chiedo subito scusa per la lunghezza di questa lettera. Il suo intento è molto egoistico: rimettere insieme alcuni pezzi della mia vita. Ma vorrei riuscire ad essere ottimista e pensare che possa tornare utile a chi non ha vissuto certi eventi per capire quanto possano risultare dannosi. E' solo la mia esperienza, su una "violenza di lieve entità". E quello che ne è conseguito. per questo le rispondo dicendo che IO sono sicuro che non sia giusto.

Ci sarà di sicuro chi dirà che è un singolo caso, una questione di individuale sensibilità, ma questo non giustifica il mettere a rischio altre persone che il singolo caso si ripeta con un emendamento pericoloso. E comunque dubito che il mio sia davvero un caso peculiare. E' una lettera lunga e per quanto mi sia riuscito non è impersonale.

Quando mi capita di parlare di questo "piccolo" e "lieve" evento tendo a diventare distaccata, fredda, come se ripetessi una lezione. Ma scrivere è più facile che parlare e non volevo apparire ancora una volta in grado di controllare ogni emozione come mi capita sempre.....

Avevo da poco compiuto undici anni e da poco avevo iniziato la prima media. Ogni giorno i signori del pulmino venivano a prenderci facendo il giro delle case per portarci a scuola, io odiavo il fatto di essere la prima del giro perché dovevo svegliarmi presto, dopo di me toccava ad Andrea. È curioso ma di lui ricordo solo il nome, eppure eravamo in classe assieme. Ogni giorno il signore del pulmino che non guidava parlava con noi, scherzava con noi.

Era un misto di gioco e schiaffi, ma era divertente. Di solito il preferito era Andrea, gli rispondeva a tono e questo innescava gli schiaffi, non troppo forti ma neanche inesistenti. Noi altri eravamo quasi gelosi di tutta questa importanza che lui aveva. È andata avanti così per un po’, poi ha iniziato a dare importanza anche a me. All’inizio ti senti lusingata, più che per altro influisce penso la naturale competitività dei bambini che desiderano per sé ogni attenzione educativa o meno che sia, ma questa considerazione è frutto di oltre 12 anni di terapie. Un giorno, tra una parola e uno schiaffo mi prese il volto con quelle mani così grandi da arrivare oltre la testa e cercò di baciarmi.

Tenni la bocca chiusa senza provare alcuna emozione a parte uno smarrimento totale. Anche gli animali percepiscono l’anormalità, i bambini non fanno eccezione. Io seppi mantenere il sangue freddo. Mi chiese se volevo baciarlo ma non potevo rispondere perché lo smarrimento ti blocca come succede, penso, alle gazzelle quando si trovano davanti il branco di leonesse, stai ferma, immobile tentando di ritrovare un pensiero che non corra troppo veloce nella testa. Perché i pensieri scappano via prima delle gambe. Provò a ribaciarmi, rimasi con i denti serrati.

Poi si arrivò a scuola e scendemmo. Una volta ho letto che quando si coprono gli occhi ai neonati loro si terrorizzano, vivono il buio come se il mondo intero fosse scomparso e questo li spaventa a morte come spaventerebbe ognuno di noi, poi quando apri le mani e ti rivedono sorridono di sollievo. Da allora ho smesso di giocare a “bù!” con i miei nipoti ma ho anche capito che io feci finta di nulla perché così avrei fatto sparire quell’evento che mi smarriva e cambiava ogni cosa avessi imparato sino allora.

Continuai la mia vita normalmente, ridendo e giocando. Solo quando arrivava il pulmino la mattina ogni mio istinto si allertava. Divenni una bambina invisibile, se ero invisibile non sarei stata notata. Ma ovviamente non funziona così, una volta che la preda è individuata difficilmente la perdono di vista. I tentativi di baci continuarono, finchè non arrivarono ad avvenire anche a scuola nel momento in cui, per sbaglio, lo incontravo da sola. Io scappavo, mi divincolavo con ogni forza e fuggivo. Scappavo da lui e dal pensiero di quegli incontri.

E quindi non dicevo niente a nessuno, se lo avessi detto sarebbero diventati reali. Evitamento, si chiama così quando scappi da qualcosa che ti terrorizza e negli attacchi di panico è l’atteggiamento più difficile da eliminare, non basta un tavor o uno xanax. Passai i primi due anni di scuole medie così: guardandomi le spalle, prevedendo percorsi per evitarlo, cercando di ignorare i discorsi delle altre ragazzine sui primi baci, osservando ogni adulto prima, e anche ragazzini dopo, avessi intorno come un nemico, compresi i miei parenti.

Intanto dimagrivo. Non volevo essere magra, non desideravo essere bella anzi, avrei preferito essere brutta e invisibile, ma dimagrivo perché non avevo fame. E diventavo emotiva. Scoppiavo a piangere senza motivo, mi arrabbiavo, mordevo e picchiavo senza motivo, tutto mi irritava, nulla mi soddisfaceva, smettevo di studiare e parlavo sempre meno. Avevo iniziato a condurre due vite separate, si chiama dissociazione in termini psichiatrici. Una me continuava la sua vita come se niente fosse, obbligandosi con severa disciplina, costringendosi a fare finta di nulla, arrabbiandosi con se stessa se non ci riusciva.

L’altra moriva dentro, soffriva, gridava, era terrorizzata, rifiutava di esistere in un mondo grande come quelle due mani che le afferravano la testa. Iniziai a svenire. Qui e lì, ma soprattutto quando ero a scuola dove non andavo più d’accordo con nessun bambino e anzi, avevano iniziato a prendermi in giro. Smisi di prendere il pulmino accampando capricci e mia zia iniziò ad accompagnarmi a scuola, ciononostante lo incontravo durante le ricreazioni. Ricordo ancora un’amichetta che mi disse una frase che ancora oggi trovo strabiliante per una ragazzina di dodici anni “devi farti avanti a gomitate”.

Io però avevo davanti un uomo di cinquant'anni del peso medio di novanta chili e gomiti troppo piccoli per farcela. Poi un giorno successe qualcosa. L’unica materia in cui ero sempre, nonostante tutto, andata bene era italiano. Ma un giorno il professore mi mise un 6 scrivendo “è davvero farina del tuo sacco?”. Ancora oggi trovo un’affermazione del genere un insulto cattivo. Non so perché, forse perché la parte che resisteva non aveva più scuse e fu costretta a vedere che tutto era andato a rotoli ma crollai. Corsi in bagno piangendo e un’amichetta mi seguì, lì in quel bagnetto le dissi tutto.

Poi non ricordo cosa successe, curioso vero? In fondo erano solo dei tentativi di bacio, eppure ancora oggi non ricordo cosa accadde da quel momento fino all’anno dopo, quando cambia scuola. Solo qualche flash. Lei andò quasi sicuramente dal professore, ma poi il vuoto. Io chiusa nel bagno di casa che ne parlo con mia madre che sta fuori, mi vergogno ed ho la certezza che lei non capirà, che si limiterà a parlare con il preside a scuola e questo non mi aiuterà. Mi domanda se sia successo altro, dico di no.

Poi il vuoto. Non ricordo neppure il primo giorno di scuola alla pubblica in terza media, i ricordi riprendono dopo, quando iniziai ad essere "cattiva". Una volta ho letto che il Carnevale è nato per lo stesso motivo per cui io divenni una “bulla”, o almeno penso sia lo stesso “…essere terrorizzati da qualcosa offre due possibilità di scelta: subirla o diventare ciò che ci spaventa, Arlecchino è la morte e chi lo interpreta non può morire perché diventa a sua volta la morte stessa”.

Io picchiavo, le femmine difficilmente diventano molestatrici, chissà perché. Per fortuan durò poco. Smisi al liceo, ma continuai a non baciare nessuno, la sola idea mi faceva schifo. Il sesso era una pulsione necessaria come la fame ma priva di ogni romanticismo, i fidanzati un orpello al pari di una borsetta alla moda: dovevi averne o eri strana. Al liceo è difficile dire “io non bacio”, così salti i passaggi, bruci le tappe. E a quindici anni inizi a svenire regolarmente.

E il mondo ti bolla come “dappista” ossia persona affetta da attacchi di panico. Per un anno intero presi del microser, a sedici anni iniziai ad avere le palpitazioni salendo poche scale e per mia scelta smisi di prenderlo. Però smisi anche di uscire di casa, per non svenire. Smisi di andare a scuola e iniziai a perdere anni perché non classificata e quindi bocciata. Feci un culto della ragazza ribelle, senza toccare droghe o alcol. Non volevo distruggermi, volevo difendermi. A vent’anni andai a vivere da sola e dopo poco crollai.

Mi fu dato il tavor e iniziai a prenderlo. Per cinque anni ne fui dipendente finchè non decisi io di smettere usando erbe calmanti. Poi smisi anche quelle, ma fare l’università o trovare un lavoro non era in discussione: uscire e svenire era un tutt’uno. Iniziai una seria terapia per combattere gli attacchi di panico. Per oltre dieci anni ho scandagliato ogni possibile comportamento materno, paterno o famigliare. Presi farmaci, entrai e a fatica uscii dalla depressione, mi isolai dal mondo, costruii un rapporto a dir poco conflittuale con i miei genitori che oggi comprendo vedevo colpevoli di non avermi difesa.

Ultimamente ho cambiato terapia, ultimamente mi si sta facendo presente con molta delicatezza da dove nascono i problemi. Oggi ho iniziato a scrivere questa lettera, a metà sono uscita con mia madre. Abbiamo parlato della nuova legge sulla pedofilia e lei ha trattato l’argomento come se non ci riguardasse direttamente. Ho alzato la voce, lei anche, le ho detto di smetterla e lei mi ha fatto presente che urlavo anche io. Per la prima volta in più di vent’anni le ho risposto: IO posso! IO sono una vittima! Si posso, arrabbiarmi, infuriarmi, soffrirne, piangerci ancora, provare un’ancestrale voglia di picchiare violentemente chiunque dica il contrario così capirà, capirà cosa significa essere vittima di un’aggressione. Se non sessuale almeno fisica. Non lo faccio, ovviamente.

Non lo urlo neppure ma almeno oggi l’ho detto a lei. E non picchio perché so che anche se sono stata vittima se divento carnefice ho il DOVERE di vivere tutto quello che la mia fantasia vorrebbe fare a certe persone. Ultimamente mi viene fatto presente che io NON soffro di attacchi di panico ma di SPT. Sindrome Post Traumatica. Significa che ho subito un trauma e che ogni volta che qualcosa, anche insignificante per gli altri, me lo ricorda lo rivivo esattamente come quando accadde. A undici anni svenivo, ora svengo.

Tremavo e tremo. Piangevo e piango. Significa che una parte di me è rimasta lì, su quel pulmino maledetto con quelle due enormi mani sulla testa a tenermi ferma. E posso assicurare che l’altra, quella dissociata e adulta, non si sentirebbe in colpa nel commettere un efferato omicidio torturando prima di terminare quelle due enormi mani. E fa paura, una paura enorme sapere che sei potenzialmente un cacciatore al pari di una bestia, anche quando sai razionalmente che non succederà mai perché tu sei l’insieme delle due parti. Ma non è anche questo che terrorizza l’essere umano?

La consapevolezza di essere un animale predatore? La mia parte dissociata e adulta si è costruita con enormi e inimmaginabili sforzi una vita decente: un lavoro che le piace anche se non la fa sopravvivere in totale autonomia ma almeno si può fare da casa; una serie mai soddisfacente di risultati negli attacchi di panico; un discreto rapporto con la sua femminilità grazie a molte letture femministe (perché è innegabile che solo una donna può insegnare ad una ragazza a diventare donna e togliersi di dosso quella vergogna ancestrale che nel mio caso è esasperata); non tocco psicofarmaci, caffè, alcol o droghe e se sto male vivo il mio dolore perché mi riconosco una grande forza e so che non mi farà impazzire.

Ma tante le cose che ancora non vanno. Eccola qui un'esperienza, lunga perché è difficile parlarne: ricordi poco anche tu, capisci ancora poco anche tu e gli altri sono rimasti nemici o incapaci di comprendere. Una molestia leggera, soft come un analcolico all’aperitivo o un formaggio light al supermercato. Evitato il peggio direbbe qualcuno. Io cambia scuola, l’orco (con la minuscola) rimase a lavorare nella stessa scuola privata, che aveva studenti dalle elementari al liceo. Mi rimane (tra le altre cose) un’atroce, ma davvero Atroce, domanda: cosa successe ad Andrea? Lui non cambiò scuola. Lui rimase su quel pulmino.

Mesi fa per caso passai per una via e improvvisamente ricordai che lui viveva lì. Da allora ci penso, mi auguro davvero che non gli sia accaduto nulla. Perché lei che legge, come tutti, non può capire, ma Andrea si. E fra tutti al momento è l’unica persona che salverei dalla fine del mondo. E come lui gli altri, quelli che possono capire anche se come me hanno fatto, o ancora oggi fanno, finta che non sia successo niente, perché se chiudi gli occhi… il mondo scompare, orchi compresi. Aprirli, le assicuro, non è qualcosa che una vittima può fare da sola.

La saluto ringraziandola per l'impegno e augurandole di riuscire a salvaguardare anche solo un singolo caso, perchè in certe battaglie a volte ci si deve accontentare e non per questo smettere di farle. Le vittime, anche da adulti, difficilmente hanno la forza di combattere da sole, lo sdegno, la rabbia e la combattività degli altri, le assicuro, sono fonte di grande forza per chi si è convinto di non averne. A.A.

Alice ha scritto:
Mi dispiace non sapere i nomi dei redattori dell’emendamento, mi sarebbe piaciuto esporli in questo scritto, magari aggiungendo le fotografie,esattamente come si fa in America quando si espongono le liste dei criminali sessuali che abitano un quartiere, sui pali della luce e sulle bacheche dei supermercati. Perché forse non saranno loro stessi dei bastardi pedofili, ma certamente saranno conniventi.

Leggendo in giro PARE che siano loro... Non mi fido del tutto. Qualcuno ha informazioni piu' chiare/conferme/smentite?

sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).

La fonte citata e' questa, il punto dove ne parlano pare essere a pagina 122 http://www.senato.it/documenti/repository/leggi_e_documenti/ultimi_atti_stampati/emendamenti/1611-N1.pdf
Il problema e' che come spesso succede queste bozze non sono molto chiare.

Fino ad'oggi mi ero rifiutata di leggere questo 3d.
Era meglio continuare così.

Futura Riddler ha scritto:Fino ad'oggi mi ero rifiutata di leggere questo 3d.
Era meglio continuare così.

Sai Futura...ho preferito non leggere x tantissimo tempo...e a volte mi chiedo perchè ho smesso di farlo......
e poi però mi dico....no va bene cosi...preferisco star male, incazzarmi, sentirmi impotente ma ....condividere ciò che leggo...al bar con un amico, con il paziente in poltrona, sul pulman, in una chat, ad un concerto in second life...con i miei genitori a cena.....fino a far si che piano piano sempre poiu persone intorno a me sappiano...e qualcuna di loro condividerà con altri.....

Infatti Alice non ho detto che tu non dovevi scriverlo (anzi) ma che IO non avrei dovuto leggerlo.
Ho i miei "lievi" motivi.

Keishiro ha scritto:

Alice ha scritto:
Mi dispiace non sapere i nomi dei redattori dell’emendamento, mi sarebbe piaciuto esporli in questo scritto, magari aggiungendo le fotografie,esattamente come si fa in America quando si espongono le liste dei criminali sessuali che abitano un quartiere, sui pali della luce e sulle bacheche dei supermercati. Perché forse non saranno loro stessi dei bastardi pedofili, ma certamente saranno conniventi.

Leggendo in giro PARE che siano loro... Non mi fido del tutto. Qualcuno ha informazioni piu' chiare/conferme/smentite?

sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).

La fonte citata e' questa, il punto dove ne parlano pare essere a pagina 122 http://www.senato.it/documenti/repository/leggi_e_documenti/ultimi_atti_stampati/emendamenti/1611-N1.pdf
Il problema e' che come spesso succede queste bozze non sono molto chiare.

non mi piace intervenire in thread di stampo politico, ma quando ci sono di mezzo i bambini non ci vedo più...

ebbene sono confermati i firmatari dell'emendamento, inoltre, come ciliegina sulla torta, grazie ad amici, sono venuto a conoscenza che:

per la cronaca, il Sen. Bricolo era colui che proponeva il "carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico" (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina);

il Sen. Berselli è colui che ha dichiarato "di essere stato iniziato al sesso da una prostituta" (e da qui si capisce molto...);

il Sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari "emendamenti per impedire i matrimoni misti";

il Sen. Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che "i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone" (che poi è una citazione di una frase di Mussolini).


meditate gente meditate...diceva quella pubblicità...

il Sen. Divina (Lega Nord), che mi rammarico di conoscere personalmente, è una persona di calibro perfino inferiore a Gasparri.
Probabilmente rosica perché dalle nostre parti dai e dai non batte chiodo.

Disgustosi un più dell'altro.

Sono delle merde e basta.