Errori

Come vi ponete di fronte alla consapevolezza di aver fatto degli errori che hanno fortemente compromesso cose a cui tenevate molto, se non addirittura facendovele perdere?

Io sono sempre stato molto insospettabilmente intransigente con me stesso, severissimo, non sono mai stato in grado di perdonarmi nulla che io avessi ritenuto grave e di mia diretta responsabilita'. (Per fortuna non e' successo molte volte, anche perche' se la sensazione non parte da me, e' praticamente impossibile infilarmela in testa [Come disse una mia ex: "Non sto cercando di farti sentire in colpa per questo, anche perche' ritengo impossibile farti sentire in colpa per qualcosa"])

Ci sono dei nodi, insomma, in me, che non riesco a sbrogliare con un semplice "ma si e' tutta esperienza, ne ho fatto spese ma mi ha aiutato a crescere". D'accordo, ma nel frattempo son stato un idiota lo stesso, e certe cose le ho perse comunque, e non torneranno.

Pazienza? Si ok, pazienza, si va avanti, verso tante altre cose, con una lezione in piu' sulle spalle e una cicatrice in piu' sulla pelle. That's life, shit happens, no?
Eppure non riesco comunque a non essere cosi' severo, a non pensare che non sarebbe andata cosi' se fossi stato meno imbecille.

Forse mi aspetto sempre troppo da me stesso, non riesco a tollerare l'idea di non essere non dico infallibile, cosa che non sono per fortuna, ma quantomeno sempre lucido davanti alle cose. Richiedo da me stesso una logica accesa perenne e disumana, dimentico sempre il lato "molle" che poi alla fine invece mi frega.

Ma eri in buona fede. Non penso sia una cosa trascurabile.
L'esperienza magari serve a far si che si facciano meno errori, ma se ne fanno sempre. E li fanno tutti.
Magari sono troppo condiscendente verso me stesso, ma quando salta fuori qualche cavolata fatta da me il mio problema e' cercare di recuperare. E se non e' possibile farlo pazienza: staro' piu' attento la prossima volta in circostanze analoghe.

Ti dico solo che se non avessi fatto degli errori che mi rimprovero ancora oggi quasi quotidianamente, con tutta probabilità non sarei qui a parlarne, né tantomeno esisterei in Second Life.

Errori... ma furono poi errori?

Errori mhhh.Ne faccio tanti mio malgrado a volte in un minuto faccio 2 errori.
Mi scoccia un sacco perchè anch'io vorrei essere perfetta perchè quando sto per sbagliare lo capisco ma nulla mi ferma.
Purtroppo è anche vero che è impossibile non farne e sulle cose serie per fortuna sinora non ne ho fatti troppi.
Mi spiace molto quando parto in quarta convinta di una determinata cosa e finisco per ferire delle persone che non lo meritano perchè come me in buona fede.
Finisco a volte per essere cattiva,spietata dura.Ecco dovrei lavorare e sto lavorando per smussare queste mie spigolature ma temo che il massimo che otterrò e di limitarle un pochino.

Una buona dose di mazzate smussa tutti gli spigoli, anche i più duri

Nella vita siamo continuamente messi di fronte a delle scelte, dei bivi e si può scegliere di affrontarli con il rischio di errare o fuggire da essi.
Agire significa poter sbagliare e questo può ingenerare i rimorsi, i sensi di colpa, mentre l'inazione porta a dei rimpianti
Si dice sia meglio avere rimorsi che rimpianti.
Certamente entrambi sono cose spiacevoli, però avere rimorsi per aver sbagliato significa che comunque si è tentato con le consapevlezze che si avevano in un determinato momento. Il rimpianto è legato al sogno di fare/ottenere una cosa, ma che non si è mai realizzato.
Il rimorso suscita sensazioni di colpa, ma è anche insegnamento per il futuro, il rimpianto ti fa sentire un frustrato e basta.

Mi capita sovente di avere il rimorso di avere dei rimpianti

Keishiro ha scritto:Come vi ponete di fronte alla consapevolezza di aver fatto degli errori che hanno fortemente compromesso cose a cui tenevate molto, se non addirittura facendovele perdere?

La consapevolezza di aver sbagliato mi pesa tantissimo.
Poi i motivi possono essere molteplici, posso darmi tutte le giustificazioni di questo mondo per cercare di alleviare il peso, ma senza riuscirci.
Sono estremamente critica nei miei confronti, e anche se so che tornando indietro probabilmente ripercorrerei la stessa strada non mi perdono di aver fatto o detto alcune cose, o di averle dette con le parole sbagliate.

Keishiro ha scritto:Ci sono dei nodi, insomma, in me, che non riesco a sbrogliare con un semplice "ma si e' tutta esperienza, ne ho fatto spese ma mi ha aiutato a crescere". D'accordo, ma nel frattempo son stato un idiota lo stesso, e certe cose le ho perse comunque, e non torneranno.

E anche se non le ho perse aleggerà sempre quella parola, quella frase, quell'atmosfera spezzata, e forse non sarà più come prima.

Mi ritrovo moltissimo nelle tue parole Viola. Mi rinfaccio quasi quotidianamente errori fatti anche anni fa, specialmente se hanno coinvolto delle persone facendole soffrire.

Keishiro, mi spiace, lo so che mi amavi perdutamente e che mi hai persa, ma non facciamone una tragedia

Ciao, dico la mia opinione. Sbagliare è umano, purtroppo non siamo perfetti, a volte anche inavvertitamente si creano incomprensioni. Anche a me fa molto male quando faccio un errore, mi dispiace ferire gli altri. Però, a volte, è bene sbagliare perché da un errore c'è sempre da imparare qualcosa: da questo dobbiamo evitare di ripetersi. Meglio non sbagliare, però secondo me l'errore fa crescere. Buona serata a tutti!!!
Mauro

Nel 90% dei casi ho commesso errori enormi. Oddio, veramente mi vien voglia di dire 99,9%, ma cerchiamo di non esagerare, suvvia...
Imparerò mai da quegli errori? Non ne ho idea. Mi "perdonerò" mai per averli commessi? Non saprei. Di certo per il momento forse no.
C'è un tempo per tutto. Un tempo per amare, un tempo per illudersi, un tempo per sbagliare, un tempo per pentirsi, un tempo per punirsi, un tempo per "perdonarsi". Ogni cosa a suo tempo.
L'unica cosa che sinceramente vorrei capire è su quale strada sul serio mi hanno portata i miei errori.

Muccaccia ha scritto:
C'è un tempo per tutto. Un tempo per amare, un tempo per illudersi, un tempo per sbagliare, un tempo per pentirsi, un tempo per punirsi, un tempo per "perdonarsi". Ogni cosa a suo tempo.

...hai un tempo per il mio naso?



scherzo...scherzo...non guardarmi così

Carolus ha scritto:

Muccaccia ha scritto:
C'è un tempo per tutto. Un tempo per amare, un tempo per illudersi, un tempo per sbagliare, un tempo per pentirsi, un tempo per punirsi, un tempo per "perdonarsi". Ogni cosa a suo tempo.

...hai un tempo per il mio naso?



scherzo...scherzo...non guardarmi così

Se parli del naso del tuo avatar qui, è tenerissimo, per cui avrei tempo per giocarci. Ma se poi ti cola...bleah, schifo d'immagine XD

Sonia Drechsler ha scritto:Keishiro, mi spiace, lo so che mi amavi perdutamente e che mi hai persa, ma non facciamone una tragedia

Urca! Ma persa persa, non c'e' modo di ottenere redenzione?

hmmhmhm difficilmente recrimino su vecchi errori miei....anche perchè lo trovo inutile, ormai il danno è fatto che senso ha star li ad agosciarsi? L'ansia e/o la preoccupazione e/o il forte rammarico non aggiusterebbero comunque lo sbaglio fatto anzi....portando avanti la sensazione negativa in un certo qual modo si porta avanti l'errore e di conseguenza non ci si libera più dei propri fantasmi.....il che non serve a nulla o a poco.

In teoria serve a poco persino preoccuparsi del futuro...ma a questo non ci sono ancora arrivato (sigh).....ma ci arriverò -.-

Gioisci: man mano che passano i giorni, comincio a darti sempre più ragione al riguardo.
C'è una parte di me che continua imperterrita a farsi massacrare dai suoi stessi errori, e dal terrore di ricommetterli, dall'idea che sia scritto da qualche parte che andrà sempre così, dai sensi di colpa e le nostalgie atroci.
Ma c'è un'altra parte che bussa, riprende a bussare attimo dopo attimo. Si chiama "sopravvivenza", e mi dice che ok, ho sbagliato tutto quasi esclusivamente io, ma nella vita MAI DIRE MAI. Ho la possibilità di rimediare ai miei errori, e non importa come e con chi aggiusterò il tiro: non ho tempo da perdere ma contemporaneamente ho tutto il tempo che voglio.
Perdere tempo dietro a sensi di colpa, tristezze, depressioni, significa crescere come vegetali; impiegarlo vivendo e cercando di non ricadere negli stessi meccanismi, significa crescere.
E' ingiusto non averlo capito nè attuato sul serio prima, certo. Ma è ingiusto anche bloccarsi per questo, non rendersi conto che è umanissimo commettere errori, che nessuno ne è immune, e che alla fine dei conti la "perfezione" è noiosa, ti blocca la crescita, per cui meglio commettere errori ma imparare a superarli e a non ricascarci.
Avrò sempre qualcosa dentro che mi urlerà quanto ho sbagliato di grosso; ma voglio agire in base all'altra parte di me, a quella che mi dice che niente è certo nella vita, e che potrò capire vagamente dove sto andando solo in un modo: VIVENDO. Senza tempo, senza passato, senza più ansie per il futuro, solo vivendo ogni istante come viene e in base a ciò che provo in quel momento.
C'è sempre stata quella parte taciturna di me (assurdo ma vero) che ha sempre cercato l'equilibrio in ogni cosa, anche negli errori, anche nell'ammettere di commetterli e nel notare che ne hanno commessi anche altri. Bene. Sarà quella che mi gestirà la vita, senza troppi perchè.
Incazzarsi per gli errori degli altri non serve. Incazzarsi per i propri, ancora meno.
Sbaglierò anche in futuro? Ok. Almeno non avrò avuto una vita noiosa